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mercoledì 25 novembre 2015

#Blog tour 30 anni senza Elsa: Elsa Morante una vita per la letteratura




30 anni senza Elsa è un blog tour nato per ricordare la scrittrice Elsa Morante a trent'anni dalla sua scomparsa (25 novembre 1985). L'iniziativa è partita dal blog letterario di Ornella Spagnulo, Cronaca di una vita intima, e si realizza in otto tappe. Ogni blog affronta un diverso argomento: dal mondo di Arturo al rapporto con Pasolini al ladro dei lumi eccetera.








www.cronacadiunavitaintima.it (qui potete trovare tutte le tappe del tour)




Il nostro personale omaggio a Elsa


Una donna che è stata scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice, che ha amato la scrittura più di ogni altra cosa ma che ha avuto una vita molto complicata ma che con le sue opere ha lasciato un segno indelebile.




Elsa Morante nasce a Roma il 18 agosto del 1912 ,come i suoi fratelli minori, da una relazione extraconiugale della madre, Irma Poggibonsi maestra elementare ebrea, con Francesco Lo Monaco. Cresce tuttavia in casa del padre anagrafico Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per minorenni ,il quale riconosce, e cresce quei bambini come fossero suoi.




 Alla fine degli studi liceali, lascia la famiglia; ma la mancanza di mezzi economici la costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere. Negli anni Trenta vive infatti da sola, mantenendosi con la redazione di tesi di laurea, dando lezioni private di italiano e latino, e in seguito collaborando a riviste e a giornali, tra cui il «Corriere dei Piccoli».

 Dal 19 gennaio al 30 luglio del 1938, scrive il “Diario“, dal quale emergono quelle personali e familiari inquietudini che rendono la Morante, ancora una volta, una delle più grandi scrittrici del ‘900.

Tra il 1939 e il 1941, inoltre, lavorerà assiduamente per il settimanale «Oggi». Nel 1936 conosce, tramite il pittore Capogrossi, Alberto Moravia che sposerà nel 1941. Nel '41 viene pubblicato anche il suo primo libro, “Il gioco segreto”, in cui è raccolta una piccola parte della vasta produzione narrativa destinata ai giornali; mentre l'anno successivo appare il libro di fiabe “Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina”.

Con Moravia vive ad Anacapri e poi a Roma, in un piccolo appartamento in via Sgambati, dove nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo “Menzogna e sortilegio”, interrompendone tuttavia la stesura per seguire il marito, indiziato di antifascismo, sulle montagne di Fondi, in Ciociaria.

All’interno della narrazione, l’autrice mostra al proprio pubblico la vita e i casi di una benestante famiglia meridionale destinata alla decadenza. Tutto ciò tramite lo sguardo tormentato di una giovane donna isolatasi dal mondo. E’ proprio in questo frangente che la Morante si allontana  dal modello neorealistico: la scrittrice mostra, da subito, la sua predilezione per il magico e la fantasticheria, in un costante stato d’angoscia nei confronto della realtà.

Nell'estate del '44 ritorna a Roma, ma intanto il suo complicato e difficile rapporto con Moravia alterna momenti di felicità a quelli di malessere. In Elsa Morante, infatti, il bisogno di autonomia che contrasta con la voglia di protezione e di affetto. Allo stesso modo desidera e rifiuta la maternità, ci rinuncia ma poi si pente della scelta fatta.
Durante gli anni del matrimonio con Moravia, conosce  e stringe importanti rapporti con i più grandi scrittori del tempo, Umberto Saba, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna ed Enzo Siciliano. Importante fu il rapporto stretto con Pier Paolo Pasolini, (nel cui film “Accattone” fa un’apparizione e col quale  aveva viaggiato in India).

Nel 1948, dopo un primo viaggio in Francia e in Inghilterra, esce “Menzogna e sortilegio”, con cui vince il premio Viareggio. Moravia e la Morante, si trasferiscono in un attico in via dell'Oca, che ben presto diverrà uno dei più frequentati ritrovi del mondo intellettuale romano.

Nei primi anni Cinquanta la Morante tiene un nuovo diario, che presto interrompe. Collabora con la Rai, viaggia, scrive il racconto Lo scialle andaluso e lavora alla redazione del suo secondo romanzo” L'isola di Arturo”, che esce con notevole successo nel 1957, vincendo il premio Strega. Subito dopo visita con una delegazione culturale L'Unione Sovietica e la Cina.

Nel 1959, durante un viaggio negli Stati Uniti, conosce il giovane pittore newyorkese Bill Morrow, con cui instaura un'intensa amicizia. Nel 1960, pur non abbandonando la residenza coniugale e il proprio studio ai Parioli, si trasferisce in un appartamento tutto per sé in via del Babuino. 
Viaggia con Moravia in Brasile e l'anno successivo, insieme anche a Pasolini, si reca in India. 







Nel 1962 si separa definitivamente dal marito e vive la tragica esperienza della morte dell'amico Bill Morrow, precipitato nel vuoto da un grattacielo. 
Gli anni successivi sono assai drammatici per la Morante, che pur continuando a viaggiare (in Andalusia, in Messico, nel Galles), appare tormentata dall'ossessione della morte del suo giovane amico e dalla minaccia della vecchiaia.


 Non solo, ma nella conferenza del 1965 “Pro e contro la bomba atomica” (uscita da Adelphi nel 1987) e nelle poesie de” Il mondo salvato dai ragazzini “(1968), si rileva anche una nuova forte inquietudine per i pericoli che minacciano l'umanità insieme ad un nuovo desiderio di intervento sul mondo. 
Nel 1974 esce, ottenendo un immenso successo popolare, ma suscitando diverse polemiche, il suo terzo romanzo “La storia”. Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo romanzo “Aracoeli”, che porterà a termine e pubblicherà solamente nel 1982, essendosi fratturata nel 1980 un femore. 







Dopo aver subito un intervento chirurgico, trascorre gli ultimi anni di vita a letto, non potendo più camminare. Nell'aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata da una domestica. 
Dopo un nuovo intervento chirurgico rimane in clinica, a Roma, dove muore d'infarto il 25 novembre del 1985.












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