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mercoledì 29 marzo 2017

JD Hurt [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]


1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
                Certamente, possiamo darci del tu.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
                Sono laureata in giurisprudenza, ma faccio tutt'altro nella vita. Sono una paroliera, scrivo i testi delle canzoni.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
                Non ho un colore preferito, anche se le sfumature del mio animo tendono fortemente al nero; sono un tipo crepuscolare. Ai limiti del dark.
4-Tre aggettivi per descriverti
                Contraddittoria, anarchica, insofferente alla regole.
5-Come dicono di te gli altri?
Credo che le persone dicano molto poco di me. Per carattere tendo a farmi conoscere pochissimo; sono piuttosto riservata. E per fortuna o per disgrazia mi concedo col contagocce.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Il giorno più bello della mia vita è quello in cui ho conosciuto mio marito.
7-Una cosa che ti rende felice?
Il mare.
8-Tre persone che stimi?
                Mio marito, mia sorella e tutti coloro che calpestati dalla vita trovano la forza di rialzarsi e combattere.
9-Sei mai stato deluso/a?
Sì. Sono stata tradita dall'infanzia.
10-Hai tatuaggi?
                Ho tre tatuaggi.
11-Cos’è per te la  scrittura?
Lo scrivere è un'urgenza interiore che da sempre mi consuma e che penso morirà con me.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Non mi ispiro a nessun autore in particolare. Ma ammetto che darei un braccio per scrivere come Dostoevskij o come Bob Dylan. Quando Dylan ha vinto il Nobel per la letteratura una piccola parte di me si è sentita vincitrice. Mi sono commossa.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Scrivo di notte e alle prime luci dell'alba.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Decisamente impulsiva. Nello scrivere come nella vita non pianifico mai; mi lascio prendere per mano dagli eventi e dalla trama.
15-Scrivi a mano o al computer?
Scrivo le poesie e i testi delle canzoni a mano; i romanzi al pc.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Ho scritto il primo romanzo a sedici anni. Si intitolava Fidel ha scelto la non vita... non l'ho mai pubblicato. Lo scrivere è un lavoro. Vivo di musica e parole. Mio marito è un chitarrista.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Ho sempre voluto fare la scrittrice.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Lo scrivere è un lavoro. Un lavoro splendido ma anche doloroso.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Non preparo mai una scaletta. Dentro me impera un caos interiore che funziona come un orologio svizzero.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Dipende dalla storia.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Sul letto e sulla mia poltrona. Col pc sulle gambe.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Ho cominciato a pubblicare i miei romanzi l'anno scorso su Amazon con lo pseudonimo JD Hurt. Essenzialmente si tratta di dark romance dai toni molto cupi: la Mafia Men Series composta da quattro romanzi (Alex, Sonny, Christopher e Josè) che narrano le peripezie di alcuni mafiosi italoamericani a New York. Inevitabilmente i protagonisti finiscono per intessere delle storie d'amore con le loro vittime/antagoniste e un thriller che si intitola Oltre il Bene. E poi c'è la duologia Stolen parte integrante della Dark Necessities Series. Tengo molto a Stolen; la storia di Shiloh, studentessa a New York, è ciò che mi rappresenta di più. Purtroppo o per fortuna Stolen racchiude molto di me. Comunque la Dark Necessities Series non è conclusa; più avanti pubblicherò American History che narra la storia di Marcia.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
I miei libri sono solo auto pubblicati.
24-Cosa pensi dei self?
Penso che i self rappresentino una rara forma di libertà d'espressione nel mare di conformismo e ricerca del guadagno facile creato dallo scarso coraggio delle case editrici.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Penso che non abbia senso pagare per farsi pubblicare. Così si fornisce un sevizio tipografico; non si fa certo un investimento su un autore.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Non ne ho idea. Non ho mai pubblicato con una CE.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non ho una grande stima dei social network. Non sono iscritta né ho in programma di farlo.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Conosco poco i miei lettori. D'altronde, come ho detto, un mio grande limite è la riservatezza, il farmi conoscere poco. Approfitto del vostro blog per ringraziarli ancora.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
No. Non stravolgerei mai un mio lavoro per essere pubblicata da una casa editrice. Penso che fare una cosa del genere denoti una mancanza di “devozione” alla propria arte. Scrivere non è un vero lavoro; è anzitutto un bisogno. Perciò è un dovere non tradire se stessi e i lettori.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Credo di essere la persona meno indicata a rispondere a questa domanda, perché faccio pochissima promozione ai miei libri. Però, ovviamente, la pubblicità è importantissima, così come il passaparola. Ecco: credo che nel far conoscere i miei romanzi siano stati fondamentali il passaparola dei lettori e il lavoro dei blogger.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Come ho detto non faccio una grande promozione ai miei libri e non sono iscritta ai social:devo ammettere che la Mafia Men Series si è imposta sul mercato praticamente da sola. Per Stolen, invece, mi sono affidata ai bloggers. Ma devo dire che i lettori hanno “scovato” in maniera autonoma i miei romanzi su Amazon. E per questo li ringrazio di cuore.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Non mi sento di dare consigli a chi scrive, perché è un'arte troppo soggettiva. Ma in fondo una cosa mi sento di dirla: seguite voi stessi e non traditevi mai per nessun motivo.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
New York è la musa ispiratrice dei miei libri. New York è la città dove ho studiato, New York è la città dove ho imparato ad amare. New York è la protagonista silenziosa di quasi tutti i miei romanzi.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Shiloh di Stolen ha molto di me, delle mie inquietudini; West di Stolen è mio marito dalla testa ai piedi. E Joplin Di Marco (protagonista di Christopher) si ispira ad una persona che mi è molto cara.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Filippo. Poi ancora Filippo. E, dopo, sempre e solo Filippo. Anche perché nessun altro sa chi si cela dietro il mio alter ego letterario (non l'ho detto a nessuno).
36--Ultimo libro letto?
Ho riletto il Grande Gatsby. Sto per iniziare Pastorale Americana.
37-Che genere leggi?
Prevalentemente thriller (adoro Pierre Lemaitre, Dennis Lehane e Stieg Larsson). Ma non disdegno i classici, la poesia e ogni tanto faccio qualche incursione nel mondo dei romance.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Non scelgo mai un libro grazie alla copertina: è come giudicare una persona per il vestito che indossa. Non me ne vogliano gli studi di grafica, ma ciò che conta è il contenuto di un libro; la cover è solo un bell'involucro. Di solito scelgo in base alla sinossi e all'estratto se è possibile leggerlo, ma anche il nome dell'autore ha il suo peso (di Bob Dylan e di Jim Morrison leggerei anche la lista della spesa). Leggo pochissimo le recensioni; preferisco farmi un'opinione da sola.
39-A quale autori non sai rinunciare?
A Lemaitre, a Lehane, a Bob Dylan. Ma ogni tanto devo rileggere alcuni classici per ritrovare me stessa. To Kill A Mockingbird di Harper Lee ha quel sapore struggente che devo poter gustare di in tanto tanto e poche cose mi commuovono come la fredda disperazione di Camus nello Straniero e nella Peste.
40- Di cosa hai paura?
Ho trascorso l'infanzia ad avere paura. Ora che sono adulta (per così dire) mi vieto di averne. Voglio solo vivere.
41-Dove vorresti vivere?
Nel folle colore di South Miami con Filippo, l'amore della mia vita.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Il rock in tutte le sue sfumature e ogni sport che abbia a che fare con il mare.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Continuare a sognare.
44-Ti piacciono gli animali?
Amo gli animali e ho deciso di amare gli esseri umani anche se mi hanno spesso delusa.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
No.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Non mi immagino. Vivo molto alla giornata, quasi al minuto.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Tanti troppi. Ma per citare un classico: Guerra e pace. Il perché è ovvio: è un romanzo perfetto. Descrive con dovizia di particolari tutta la gamma dei sentimenti umani. L'amore, il tradimento, la follia della guerra, il risentimento, il disincanto. E potrei continuare ad affibbiargli aggettivi per ore...
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ho iniziato a sei anni con le favole di Oscar Wilde (il gigante egoista) e ho continuato con Huckelberry Finn e le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Progetti per il futuro: un dark drama, American History che continua la Dark Necessities Series e narra la storia di Marcia.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Lo stesso di prima: siate sempre voi stessi e non traditevi mai.
Grazie mille per l'intervista e per avermi ospitato sul blog. Elena.


Grazie a Elena per l'intervista!   

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lunedì 27 marzo 2017

Più di 100 ricette di pasticceria casalinga di Cappello di Meringa

Cari lettori, 
oggi vi presentiamo un libro molto appettittoso da leggere e da provare e per voi alla fine del post anche una ricetta che l'autrice ci ha regalato in esclusiva per noi!


Titolo dell'opera: Più di 100 ricette di pasticceria casalinga
Autore: Cappello di Meringa

Sinossi: 

Se sei alle prese con zucchero e farina e hai voglia di creare qualcosa di bello e di buono ma non hai mai seguito un corso di pasticceria e non puoi spendere soldi in utensili professionali, questo libro fa per te! Il ricettario comprende dessert di frutta, coppe gelato, semifreddi e dolci al cucchiaio, torte e tortini, dolci tradizionali per le feste, panini dolci e focacce, pasticcini e merende, biscotti. Le ricette sono semplici e gli ingredienti sono di uso comune! Prova!

Editore: Youcanprint self-publishing

Genere: manuale / cucina

Copertina: allegata


Biografia:
sono nata e vivo tuttora nelle campagne venete, appena ho un po' di tempo libero lo passo tutto a leggere libri o a pasticciare in cucina (e poi a dare in giro i miei dolcetti). La mia prima volta ai fornelli è stata alle elementari quando i miei genitori mi hanno insegnato a preparar loro il caffè. Dopo anni a far uscire dal forno torte e pasticcini... alla fine ne è uscito pure un libro!  Ah, dimenticavo... vado matta per il cioccolato e il mascarpone.


Torta di nocciole

In questa ricetta, come in altre, ho sostituito il burro con il cioccolato, ricco di burro di cacao: la tavoletta deve essere rigorosamente gianduia in quanto riprende il sapore di nocciola del dolce.L’ingrediente principale della torta è la farina di nocciola; se non riesci a trovarla, la puoi sostituire con altrettante nocciole, tostate e tritate molto finemente.Ingredienti:- 200 g di farina di nocciole- 150 g di zucchero- 100 g di farina 00- 100 g di cioccolato gianduia- 80 g di granella di nocciole- 4 uova- 50 ml di latte- ½ bustina di lievito istantaneoPreparazione:fai fondere il cioccolato, poi lascialo intiepidire.Nel frattempo sbatti le uova con lo zucchero per almeno 10 minuti usando le fruste elettriche. Quando sono diventate chiare e spumose, aggiungi il cioccolato facendolo colare a filo e continuando a mescolare velocemente.Unisci in sequenza la farina di nocciole, la farina 00, la granella e il latte a temperatura ambiente. Per ultimo incorpora il lievito.Versa in una tortiera da 24 cm di diametro e cuoci in forno a 180°C per circa 40 minuti, poi spegni e fa raffreddare il dolce nel forno chiuso.

TRATTO DA: PIU’ DI 100 RICETTE DI PASTICCERIA CASALINGA di CAPPELLO DI MERINGA, I edizione 2016



mercoledì 22 marzo 2017

Antonio Jr Ruggiero [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Sì, certo. Io magari uso il voi, perché sono del Sud.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono Antonio Jr Ruggiero, ho scritto il libro Controvuoto (scaricabile gratuitamente sul sito www.controvuoto.com), lavoro come giornalista e in questo momento penso che quando avrò terminato di rispondere alle 50 domande di questa intervista sarò troppo vecchio per fare ciò che amo nella vita.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
L’arancione, che è anche il colore tipico delle pareti nelle pizzerie di Paese. Io, infatti, amo moltissimo la pizza e così vi ho detto anche qualcosa di me. 
4-Tre aggettivi per descriverti?
Simpaticissimo, a volte. Antipaticissimo, le altre volte. Permaloso, sempre.
5-Come dicono di te gli altri?
Mia madre, quando vivevo con i miei e attraversavo le classiche depressioni adolescenziali, diceva che ero molto pesante, cioè un “pesaturo”.
6-Il giorno più bello della tua vita?
La so: pari merito matrimonio e nascita di mio figlio.
7-Una cosa che ti rende felice?
Scrivere, leggere e mangiare la pizza.
8-Tre persone che stimi?
“Io, mammeta e tu”, che sono la santa Trinità della canzone napoletana.
9-Sei mai stato deluso?
Lo sarò molto se rispondo alle vostre 50 domande e poi non mi pubblicate questa intervista.
10-Hai tatuaggi?
No. Ci ho pensato spesso ma alla fine non sono riuscito a trovare un’immagine che mi rappresenti veramente, a parte la pizza, ma mi hanno spiegato che come tatuaggio viene male.
11-Cos’è per te la  scrittura?
Una fonte di stipendio, se ricordate faccio il giornalista…
12- A quali scrittori ti ispiri?
Faccio di tutto per non ispirare nulla di compromettente.
13-Quando scrivi, di notte o di giorno?
Sotto la doccia ma non ci crede nessuno.
14-Ti definisci uno scrittore impulsivo o riflessivo?
Prima scrivo d’impulso, poi ci rifletto su.
15-Scrivi a mano o al computer?
Con le mani sulla tastiera del computer.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Due anni fa, meglio tardi che mai.
17-Da piccola volevi fare lo scrittore?
No, da piccolo volevo fare il benzinaio perché ogni volta che li vedevo con quei mazzi di banconote nelle tasche pensavo che fosse il modo migliore per diventare ricchi.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Faccio il giornalista!
19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se sì, poi la segui?
Sì, ma giusto per vedere dove mi porta.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Sì, altrimenti mi perdo.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
La doccia.
22-Parlaci del tuo libro.
C’è chi fa i conti con il passato, chi con le proprie debolezze o con i sentimenti e quindi con le persone. Io ho fatto i conti con le emozioni. Il progetto “controvuoto” nasce proprio da un’emozione, la paura per il volo.
Prima di questa avventura non mi ero mai chiesto a cosa servissero le emozioni. In realtà, se lo avessi fatto, avrei risposto che sono un ottimo premio da ricevere quando sono positive e una sorta di punizione, quasi un difetto di fabbricazione della mente umana, quando derivano da episodi negativi. Oggi non è più così.
Credo che una mia esperienza significativa non possa essere utile a chiunque, ma almeno a un altro sì. Ecco, io sto scrivendo per quest’altro, sto scrivendo per te, che come me nella vita hai qualche difficoltà a guardarti dentro.
Controvuoto è un’iniziativa senza scopo di lucro e indipendente che approfondisce temi come la fobia, la violenza, il bullismo e il razzismo attraverso il racconto delle emozioni e l’arma dell’ironia.
Il progetto si compone di un libro di esperienze fruibile gratuitamente (scritto da me con postfazione del dottor Salvatore Grammatico) e di una serie di approfondimenti video o testuali utili a comprendere l’altra faccia della paura.
 23-Il tuo libro e auto pubblicato o edito?
È auto pubblicato sul sito www.controvuoto.com, dove si può leggere o scaricare gratuitamente.
24-Cosa pensi dei self?
Sono quasi una scelta obbligata, soprattutto all’inizio.
25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Si possono investire i propri soldi in maniera migliore.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Questa è la classica situazione all’italiana: certo che puoi farcela con le tue forze, ma avere delle conoscenze aiuta.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Sono fondamentali. Io uso Facebook per far conoscere il mio libro e per compiere la missione “sociale” che mi sono dato di aiutare chi, come me, ha qualche problema con l’essere fragile.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Se mi leggono, ottimo.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Nel caso di Controvuoto assolutamente no, perché è un libro a scopo sociale che resterà sempre gratuito. Per un futuro libro tutto è possibile, magari stravolgere il mio lavoro significa migliorarlo, chi può dirlo.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Senza offesa, riuscire a rispondere a tutte le 50 domande che mi avete fatto.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
È fondamentale ma è altrettanto importante capire che non c’è sempre bisogno di spendere migliaia di euro per far conoscere il proprio lavoro. A volte basta qualche buona idea, soprattutto grazie a internet.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Attento a non sporgerti troppo.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
La mia fobia per il volo.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Tutto vero, provare per credere.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Mia moglie, i miei amici più cari e il dottor Salvatore Grammatico.
36--Ultimo libro letto?
“Alla ricerca di Dio, due ricercatori in cammino”, di Albino Ronco e Salvatore Grammatico
37-Che genere leggi?
Gialli, rosa e a pois.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Da come tutte queste cose influenzano l’umore che ho sul momento.
39-A quali autori non sai rinunciare?
Leggo molti libri differenti ma alla fine autori come Zafon mi tornano sempre tra le mani. 
40- Di cosa hai paura?
Di volare, ne ho fatto un libro…
41-Dove vorresti vivere?
Dovunque ci siano mia moglie e mio figlio.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Togliere il bustone pieno dal mangiapannolini e usarlo come minaccia contro parenti e amici.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Restare ancora vivo dopo la domanda numero 43.
44-Ti piacciono gli animali?
Io non do fastidio a loro e spero che loro facciano lo stesso con me.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Mia moglie è di Benevento, la città delle streghe, devo crederci per forza.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
A ripensare a questa intervista.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perché?
Libro preferito è il mio (scusate, ma dovrò pur fare un po’ di autopromozione).
48-A che età hai iniziato a leggere? E con quale libro?
A 13 anni con il libro “Come uccidere mamma e papà”.
49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Credo che rileggere tutte le risposte di questa intervista tagli via una bella fetta del mio futuro. Per il resto facciamo che mi riposo un po’.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?Attenti a quelli di Suitcase Di Libri.

Grazie a Antonio Jr per l'intervista!





martedì 21 marzo 2017

IL SUOCERO E IL GENERO di Pee Gee Daniel

Ciao cari lettori come state?

Anche oggi vi presentiamo un libro uscito da poco intitolato "Il suocero e il genero" di Pee Gee Daniel, che fa parte di una trilogia intitolata “Once upon a time in Valdiguggio”. 








Sinossi:

Valdiguggio, un tempo anche detta “la città dell'oro”. Ora vive momenti di crisi. Once upon a time in Valdiguggio è la paludata rivista di folklore diretta con orgoglio da Stevo Manini. Quest'ultimo però commette a un certo punto un errore: dietro insistenze della figlia, assume in redazione il genero Doriano Di Marzio, un perdigiorno patentato con manie di grandezza. Costui tenterà con tutti i mezzi di spodestare il suocero e rendere la rivista un più lucrativo rotocalco di gossip locale. La sua fantasia verrà definitivamente accesa da una delle figure più pittoresche della recente storia di Valdiguggio: la “Ciorgna Voltaica”, una nota ninfomane del posto.>>





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mercoledì 15 marzo 2017

Chiara Novelli [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono una restauratrice, ma ora lavoro in una galleria d’arte di Firenze, e organizzo mostre per pittori, scultori, fotografi e video artisti.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
I toni del rosso che vanno verso il viola. Molta passione, molta spiritualità, allo stesso tempo.
4-Tre aggettivi per descriverti
Sensibile, coraggiosa, libera
5-Come dicono di te gli altri?
Chi mi odia lo fa con grande passione e così anche chi mi ama, per fortuna.
6-Il giorno più bello della tua vita?
I giorni dove c’è stata una nascita: dei miei figli, dei miei libri, dei miei quadri.
7-Una cosa che ti rende felice?
Creare
8-Tre persone che stimi?
Sono tante
9-Sei mai stato deluso/a?
Tutti ci deludono un pochino, troppo spesso abbiamo false aspettative. Se accade è colpa mia che non ho saputo capire.
10-Hai tatuaggi?
Non potrei, l’indelebile non lo accetto.
11-Cos’è per te la  scrittura?
Il luogo dove accade una vita oltre la vita.
12- A quali scrittori ti ispiri?
A nessuno, mi faccio guidare dalle mie storie senza preconcetti di genere o ispirata da un autore. Ma sono figlia di ogni libro che ho letto.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Ogni momento libero, soprattutto, sono egualmente diurna e notturna.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Impulsiva, con una buona dose di ragionamento
15-Scrivi a mano o al computer?
Ora soprattutto al computer
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Quattro anni fa
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Da piccola ero molto confusa, non riuscivo a vedermi in nessuna attività
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Per me lo è già.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
No, vado giù d’istinto, organizzo nella mente e basta.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Non sempre
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Alla mia adorata scrivania
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Due sillogi poetiche e un libro di racconti, fino ad oggi che è nato “25 piccole storie perverse” edito da Porto Seguro, dove incuriosita dalle perversioni sessuali, da chi le pratica dal perché ha sostituito l’altro nel suo mondo erotico, ho indagato, ho creato questi 25 personaggi che mi hanno condotto per mano nel mondo del pulp erotico con 25 storie di sesso e morte.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Editi
24-Cosa pensi dei self?
Mi piace, libero e immediato.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Ho fatto questa esperienza. Per iniziare può andare, ma poi devi trovare un editore che creda in te, devi dimostrare di avere un valore letterario come autore. Altrimenti sei una truffa tu stesso.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Ci vuole più tempo, ma l’obbiettivo deve essere quello.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Entrambe le cose, devi stare attenta a non farti fagocitare. Ma sono utilissimi per condividere interessi.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Mi fanno paura, mi sorprendono. Comunque una ricchezza.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Non credo
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
I libri sono una massa enorme, emergere è difficile, ma ci si lavora.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
È tutto
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di godersi la sua scrittura, trovando un suo stile personale. E di leggere molto.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Nessuno, ho scritto un pulp erotico per caso.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Reali ma inventati completamente
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
La passione di scrivere
36--Ultimo libro letto?
Il padiglione d’oro di Mishima
37-Che genere leggi?
Tutti, senza preclusioni
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Trama e curiosità di scoprire un nuovo stile
39-A quali autori non sai rinunciare?
Autori inglesi e letteratura latino americana
40- Di cosa hai paura?
Della solitudine, dell’abbandono
41-Dove vorresti vivere?
Su un’isola
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Pittura e fotografia
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Vivere di arte
44-Ti piacciono gli animali?
Molto, ho cinque gatti, ma ho avuto di tutto negli anni
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Si ma con razionalità, se così si può dire
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Spero tra libri, dipinti e nipoti
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Aghota Kristoff, Trilogia della città di K. Un libro crudele e fuori ogni logica stilistica e letteraria conforme.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
A sei anni, ogni tipo di fiaba, in particolare amavo quella intitolata: L’amore delle tre melarance, ma anche Raperonzolo e La bella e la bestia
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Un libro d’arte e un romanzo
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Li saluto tutti e se vorranno leggere “25 piccole storie perverse” non se ne pentiranno



Grazie a Chiara per l'intervista!


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mercoledì 8 marzo 2017

Daniela Quadri [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente! E anzi, mi fa molto piacere che vogliate darmi del tu, nonostante la carta d’identità mi ricordi, spietatamente, di aver ormai raggiunto la mezza età!
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Nella vita, diciamo dalle 9 alle 17, lavoro come Marketing  Specialist in una multinazionale, ma dalle 19 in poi mi trasformo in scrittrice. Scherzi a parte ho un lavoro molto impegnativo che assorbe la maggior parte del mio tempo, però riesco a ritagliarmi dei momenti in cui mi dedico al mio grande amore: la scrittura. Questo di solito succede nel fine settimana, quando cerco disperatamente di trovare spazio anche per le altre passioni della mia vita, fidanzato incluso! Cosa non facile, ma credo sia così per tutti coloro che non possono definirsi scrittori di professione.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
L’azzurro in tutte le sue declinazioni e questo, secondo la teoria dei chakra,  è indice di una personalità che trova appagamento nell’espressione artistica, che ha un’innata capacità di comunicazione e riflessione e che nei rapporti umani si lascia coinvolgere più dalla sfera psichica ed emotiva che da quella fisica. Direi che mi ci ritrovo in pieno!
4-Tre aggettivi per descriverti
Sensibile, leale, caparbia
5-Come dicono di te gli altri?
Spero solo cose belle! Sarà l’età, ma ho smesso di preoccuparmi di quello che gli altri possono dire di me e mi sono arresa al fatto che non si può piacere a tutti. Io cerco di fare del mi meglio per piacere alle persone che amo, almeno loro!
6-Il giorno più bello della tua vita?
Deve ancora arrivare, mai porre limiti alla felicità.
7-Una cosa che ti rende felice?
Guardare il mare; mi fa sentire in pace con me stessa e con la vita.
8-Tre persone che stimi?
Mio padre, mia madre e il mio compagno. Se potessi aggiungerne una quarta direi me stessa, ma peccherei di immodestia; quindi buone le prime tre.
9-Sei mai stato deluso/a?
Spesso. A volte dagli altri, soprattutto dalle persone di cui mi fidavo o a cui volevo bene, ma anche da me stessa. Per essermi fidata troppo, per essermi fatta troppe aspettative, o per non aver avuto il coraggio di osare.
10-Hai tatuaggi?
No. Ho troppa paura degli aghi per pensare anche solo di farmene fare uno. Però ho accompagnato il mio compagno in un tattoo salon e devo ammettere che sono rimasta affascinata dall’abilità dei tatuatori e dall’atmosfera un po’ trasgressiva e complice che si respirava.
11-Cos’è per te la  scrittura?
La scrittura è un modo per tirare fuori, nero su bianco, le mie emozioni più profonde, e trasmetterle a chi mi legge.  È anche il mezzo per visitare luoghi mai visti, fare esperienze altrimenti impossibili, vagare su e giù per i secoli o in altri mondi; insomma è il mezzo più bello e appagante di vivere milioni di vite oltre alla mia.
12- A quali scrittori ti ispiri?
In generale a quegli scrittori che riescono a dare spessore ai sentimenti e alle emozioni attraverso l’azione, senza che né l’analisi psicologica né la trama siano penalizzati. Ecco questo è il mix che cerco di ottenere nella mia scrittura.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di solito di sera dopo cena; mi rilasso ascoltando musica e poi mi siedo davanti al computer. A volte mi aiuta anche sorseggiare un bicchiere di buon vino, senza esagerare, scalda il motore e libera la fantasia.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Impulsiva direi; le mie storie nascono da un’emozione, un dettaglio, un particolare di un luogo che ho visitato, o di una persona che ho incontrato  o solo visto di sfuggita. Stanno lì nascoste in qualche angolo del mio cervello e poi, d’un tratto, eccole lì che scalpitano per uscire, per vivere di vita propria. E io docilmente obbedisco, dando, di tanto in tanto, un’aggiustatina a qualche personaggio un po’ troppo esuberante, o introducendo nuovi scenari. Insomma, sono anche regista delle mie storie!
15-Scrivi a mano o al computer?
Generalmente al computer, mi è più facile fare correzioni o, addirittura, riscrivere dei pezzi che non mi convincono. In qualche occasione però, soprattutto con racconti brevi o diari, preferisco scrivere a mano. Mi aiuta a calarmi meglio nella storia, una sorta di transfer col mio personaggio.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Nel 2009 e quasi per scommessa. Un’amica aveva pubblicato un libro e mi sono detta: se c’è riuscita lei perché non dovrei riuscirci anch’io? Detto fatto nel 2011 è uscita la mia prima raccolta di racconti “Spicchi di cuore” (0111 Edizioni), seguito nel 2013 da un’altra raccolta intitolata “Istantanee di un destino” (0111 Edizioni). L’ultimo mio romanzo Le stelle di Srebrenica è stato pubblicato nel 2015 (Leucotea Project).
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Assolutamente, no. Volevo fare la ballerina, la dottoressa, la maestra e l’astronauta, così a seconda dei giorni e dell’umore.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Potrebbe, ma per ragionare in termini pratici, solo se mi garantisse da vivere, e questo al momento per me non è pensabile.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Di solito mi preparo una scaletta di massima, giusto per avere un’idea di come si svolgerà la trama, o quali saranno i personaggi principali, ma poi scrivo a ispirazione; quindi direi che non la seguo troppo e, a volte, per niente perché le idee mi vengono in corso d’opera.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Sì, scrivo sempre in ordine cronologico i vari capitoli; questo mi aiuta a dare fluidità alla narrazione e continuità alla storia, riducendo il rischio di ripetizioni e incongruenze.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
No, l’importante è che sia un luogo tranquillo e che io sia da sola. Non riesco a concentrarmi in presenza di altre persone, anche quando se ne stanno buone e tranquille. Scrivere è per me un atto profondamente intimo e come tale lo proteggo.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
La mia prima raccolta di racconti “Spicchi di cuore” aveva come protagoniste nove amiche quarantenni con i loro incontri-scontri sentimentali nati nel mondo delle chat. Un fenomeno questo sempre più diffuso nell’ultimo decennio, che mi aveva permesso di toccare con ironia alcuni temi  spinosi come la paura dell’AIDS, le differenze etniche o anagrafiche nella coppia, l’infertilità e il naufragio dei progetti affettivi con separazioni e divorzi.
La protagonista della seconda raccolta “Istantanee di un destino” era la capo-redattrice di una rivista patinata; una donna in carriera che arrivata al giro di boa dei cinquant’anni, decide di rivoluzionare la sua vita. Lascia il lavoro, interrompe una relazione sentimentale inconcludente e rompe con un passato doloroso, riuscendo a trovare nuova linfa vitale nell’amore per due figlie adottive.
Nel mio ultimo romanzo “Le stelle di Srebrenica” ho voluto inserire la centralità della donna in un contesto corale e drammatico, quello del conflitto della Bosnia-Herzegovina.  Un romanzo “in rosa”, dove il protagonismo femminile è mosso da una solidarietà a tutto tondo: quella individuale, che aiuta a superare le difficoltà di una bambina affetta da sindrome di Down, e quella  collettiva, come memoria e strumento di sopravvivenza agli orrori di una guerra in cui le donne sono state vittime di stupri di massa, pagando un prezzo enorme.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Tutti i miei libri sono stati pubblicati da case editrici non a pagamento
24-Cosa pensi dei self?
Con lo sviluppo sempre maggiore delle librerie e degli store online, il self-publishing è diventato un fenomeno in forte crescita. Non è raro il caso di autori che avendo pubblicato col self-publishing , sono stati notati e messi a contratto da grandi CE, grazie al gran numero di download ottenuti. La strada del self-publishing dà inoltre all’autore la possibilità di gestire in prima persona la propria opera e di avere visibilità diretta delle vendite. In pratica lo scrittore è sia autore che editore, con tutti gli oneri e gli onori delle due figure.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Penso faccia del male a se stesso perché non ci crede fino in fondo, agli altri autori che con grande fatica cercano di trovare un proprio spazio nel mondo letterario , e alle case editrici non a pagamento che si prendono rischi e si sobbarcano costi per dar vita a libri di qualità.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Come in tanti altri settori, per arrivarci ci si può arrivare anche con le proprie forze – il talento e la fortuna non sempre viaggiano separati -, ma avere qualche santo in paradiso è sempre d’aiuto.  Il che non vuol dire che si può essere pubblicati da una grande CE se si è uno scrittore mediocre, ma che , per il loro stesso modo di operare, le grandi CE “scoprono” nuovi talenti attraverso il filtro delle agenzie letterarie o dei propri editor. Quindi qualche conoscenza ad hoc non nuoce alla causa.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Amare è una parola grossa, direi che cerco di usarli e di non diventarne schiava.  Per un autore i social non sono importanti, di più. Avere una pagina Facebook, gestire un blog o essere presenti su Twitter o Instagram è fondamentale, perché questi sono gli strumenti del marketing 2.0. I social permettono di creare una rete di contatti con i propri lettori, di condividere eventi, novità, di scambiare opinioni e impressioni. Insomma senza social è impensabile riuscire a promuovere le proprie opere.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
È un rapporto di stima e fiducia reciproca: quando un lettore pubblica una recensione del mio romanzo sono felice che abbia voluto condividere con me le emozioni che ha provato e, da questo punto di vista, chiedo sempre ai miei lettori se vogliono farmi avere le loro impressioni. I lettori sono il miglior metro di giudizio di quello che scrivo; attraverso le loro parole riesco a capire se e come il mio messaggio sia arrivato, se la storia è avvincente, quale personaggio ha suscitato le loro simpatie, quali parti hanno maggiormente apprezzato e quali meno.  Per questo ringrazio i miei lettori, siete fantastici!
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Mah, domanda veramente insidiosa! Se volessero stravolgere il mio lavoro a tal punto che io stessa non lo riconoscerei più come mio, allora farei loro una controproposta: Signori, pagatemi l’idea e poi fatelo scrivere a chi volete.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Le piccole e medie case editrici generalmente non investono nella promozione dei libri e quindi la promozione è tutta a carico dell’autore. La difficoltà maggiore sta proprio nell’essere un autore esordiente, bella parola per dire sconosciuto ai più, e di conseguenza i librai sono poco o per niente propensi a mettere sugli scaffali libri che potrebbero restare invenduti.  Le biblioteche, o meglio i bibliotecari, arricciano il naso davanti alle proposte di presentazione di autori che non garantiscono un folto pubblico. E via dicendo. È un po’ un cane che si morde la coda, ma non bisogna lasciarsi abbattere. Io, per esempio, ho trovato un ottimo strumento di promozione tra i blogger; disponibili, attenti e molto professionali nelle recensioni. Un altro eccellente strumento di promozione è il passaparola; sembra una cosa scontata, ma non lo è, e i risultati possono essere davvero strabilianti .
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
La promozione è fondamentale per il successo di un libro. Solo i grandi e grandissimi nomi della letteratura possono, forse, fare a meno della promozione, ma nel caso di autori esordienti o emergenti senza promozione non si va da nessuna parte.  
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di armarsi di perseveranza e di tanta pazienza. La fretta è nemica della buona scrittura e, a causa della fretta , si possono perdere delle belle occasioni. Per cui il mio consiglio è di scrivere con molta cura, e di inviare il proprio manoscritto solo nel momento in cui siamo convinti al 100% che quella è veramente l’opera migliore che possiamo presentare a un possibile editore.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
La storia che ho narrato ne Le stelle di Srebrenica prende spunto dalle vicende di un’amica originaria del Kosovo, che è riuscita a lasciarsi alle spalle l’inferno dei Balcani e ad integrarsi perfettamente nel suo nuovo paese, l’Italia. Ho poi deciso di calarmi nel dramma di una guerra in particolare, quella della Bosnia-Erzegovina, perché storicamente, geograficamente e cronologicamente molto vicina a noi. Una guerra piena di atrocità, purtroppo come tante nel mondo, ma dove le donne sono state usate come mezzo di sterminio di un’intera etnia. Per poter descrivere il massacro di Srebrenica e le sevizie di cui le donne sono state vittime da parte degli eserciti in campo, mi sono documentata leggendo tutto il materiale che ho trovato in rete: reportage e documenti di giornalisti e inviati di guerra, i verdetti del Tribunale dell’Aja e dell’ONU, dichiarazioni di associazioni di donne e madri bosniache. Lo stesso ho fatto per raccontare con precisione storica, anche se ovviamente romanzata, le vicende di Gustavo, il soldato italiano sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale. In questo caso ho letto diari di soldati e storiografie dedicate a quel periodo. Anche se per Gustavo mi sono lasciata prendere emotivamente dalla storia del mio nonno paterno. Lui, ragazzo del ’98, mandato a combattere a soli diciassette anni in trincea sul Carso nella prima guerra mondiale,
34- I personaggi sono reali o inventati?
I personaggi sono di fantasia anche se alcuni di loro nascono da storie vere. Devo ammettere che uno di loro in particolare, e chi leggerà Le stelle non farà fatica a capire a chi mi riferisco, mi ha letteralmente tolto la penna di mano per raccontarsi in un cameo tutto per sé.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
In un’avventura del genere conta tantissimo l’auto-motivazione; dobbiamo essere i primi a credere in noi stessi  e nelle nostre capacità. Poi non finirò mai di ringraziare per il loro sostegno e la loro fiducia, soprattutto nei momenti più difficili, i miei cari e i miei amici.

36--Ultimo libro letto?
Due di Irene Nemirovsky. Una grandissima scrittrice capace di sondare anche le pieghe più segrete dei sentimenti umani e soprattutto dell’amore.
37-Che genere leggi?
Soprattutto romanzi, narrativa mainstream, con qualche incursione nel romanzo storico e nel giallo – thriller psicologico.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Spesso la copertina è stata la molla che mi ha fatto decidere di acquistare un libro. Poi, sicuramente,  leggo la trama, ma l’elemento decisivo è l’incipit. Confesso che leggo sempre come inizia un romanzo e se le prime righe mi colpiscono, posso essere sicura che uscirò con una copia sotto il braccio.
39-A quale autori non sai rinunciare?
A tutti quegli autori che indagano, scavano e fanno vivere nelle loro storie le luci e le ombre dell’animo umano. Qualche esempio Emily Bronte, Dostoevskij, Hemingway, Alice Munro, Isabel Allende.
40- Di cosa hai paura?
Di tante cose, c’è solo l’imbarazzo della scelta: malattia, solitudine, povertà, morte. Diciamo che nei periodi positivi le affronto una alla volta, mentre in quelli negativi faccio di tutto per non pensarci. Tanto non cambierebbe molto anche se ci perdessi il sonno!
41-Dove vorresti vivere?
In un paese in riva al mare; non importa quale paese e quale mare.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Ho molti hobby e passioni che coltivo a fasi alterne: la fotografia, sia come fotografa amatoriale che come visitatrice di mostre, la lettura, le passeggiate all’aria aperta, la degustazione di tè, gli haiku e tutto ciò che riguarda la cultura giapponese.    
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Visto che sognare non costa niente, allora sogno alla grande: vincere al SuperEnalotto o a qualche lotteria tipo Turista per Sempre, smettere di lavorare, girare il mondo, scrivere quando e come mi va, pensare al futuro di chi mi sta vicino e di chi non ha nessuno che ci pensi.
44-Ti piacciono gli animali?
Molto, specialmente i gatti con i quali trovo molte affinità di comportamento e carattere. Adoro starmene al calduccio sotto le coperte, sonnecchiare sul divano e sono molto permalosa e insofferente a tutto ciò che limita la mia libertà di fare o non fare le cose. Una gatta mancata!
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Credo nella magia della vita e penso che tutti noi l’abbiamo dentro. Spesso i problemi, le difficoltà, la fatica del quotidiano ce lo fanno dimenticare; dobbiamo cercare di dedicare più tempo a noi stessi e far risplendere la nostra luce magica.  
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Spero in salute, finalmente in pensione – ma su questo punto nutro i dubbi più forti – e con ancora tanta voglia di sorridere alla vita. Naturalmente, nel frattempo, sarò diventata una scrittrice famosa (scherzo! Ma mai dire mai).
47-Libro preferito ed autore preferito? Perché?
Ce ne sono davvero tanti, per cui mi limiterò a citarne alcuni in ordine del tutto casuale:
A sud del confine, a ovest del sole – Haruki Murakami , per il suo stile apparentemente “semplice” e diretto, per il legame profondo tra musica e parola scritta che c’è in tutti i suoi romanzi, per quel velo di malinconica accettazione attraverso il quale i suoi personaggi raccontano la vita
Né di Eva né di Adamo – Amelie Nothomb, per l’ironia della sua penna, la vivacità e immediatezza delle sue descrizioni, per la nostalgia e l’amore profondo per il Giappone che traspare da ogni pagina (vi avevo detto che io adoro il Giappone, no? J)
Chiedi alla polvere – John Fante, per aver creato con Arturo Bandini un antieroe più credibile e reale di tanti altri eroi della narrativa mondiale, per la sua ironia mai sopra le righe e sempre funzionale al racconto
E mi fermo qui.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Da quando ho imparato a leggere, quindi alle scuole elementari, e il mio primo libro è stato Cappuccetto Rosso.
49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Ho terminato un nuovo romanzo che, al momento, è in cerca di editore. Un romanzo in rosa, come è nel mio stile, che tratta, tra gli altri, temi legati alla cronaca dei nostri tempi e, in particolare, ai bambini. E ne ho da poco iniziato un altro la cui trama si svilupperà sul tema della violenza sulle donne e dello stalking. Non ce la faccio proprio a non scrivere di donne! Ma spero in questo modo di contribuire a dare voce alle troppe vittime dimenticate e persino sconosciute.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Lo stesso consiglio che mi sono data quando ho iniziato a scrivere: leggere tanto, scrivere ogni volta che è possibile farlo, non temere la fatica, i sacrifici e le delusioni e, soprattutto, non smettere mai di credere in se stessi e di sperare. L’occasione giusta arriverà, piccola o grande che sia, sarà la nostra occasione e dovremo farci trovare preparati per non lasciarcela sfuggire!

Grazie a Daniela per l'intervista!




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