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mercoledì 1 marzo 2017

Francesca Angelinelli [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]


1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Grazie a voi per l’opportunità. Diamoci senz’altro del tu.

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono Francesca, ho… no, dopo una certa età gli anni non si dicono più. Sono un’educatrice cinofila, vivo con mio marito e i nostri tre cani. E sono appassionata d’oriente e di Giappone in particolare. Per qualche anno ho praticato kyudo, il tiro con l’arco giapponese, ma ho dovuto interrompere per problemi a un braccio. Sono una grandissima amante di manga e anime. E la mia autrice giapponese preferita (di romanzi) è Banana Yoshimoto. Adoro anche il cinema cinese di arti marziali, specialmente il genere wuxia, tipo La tigre e il dragone, per capirci.

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito è il rosa, ma in realtà è tutta una tattica per confondere l’avversario, perché mi vede carina e coccolosa, ma invece…

4-Tre aggettivi per descriverti 
Determinata, sognatrice, romantica.

5-Come dicono di te gli altri?
Prevaricatrice, poco accomodante, testarda… la signorina Rottermeir

6-Il giorno più bello della tua vita? 
Eh, quando mi sono sposata. O forse quando è arrivato il nostro primo cane? O quando siamo andati a prendere la seconda? E se fosse quando è arrivata l’ultima cagnolina? 
Ma che domande difficili che fate!

7-Una cosa che ti rende felice? 
Uscire nel bosco con i miei cani

8-Tre persone che stimi? 
Alcuni docenti di cinofilia che ho incontrato nel mio percorso.

9-Sei mai stato deluso/a? 
Un milione di volte.

10-Hai tatuaggi? 
No 

11-Cos’è per te la  scrittura?
Una passione

12- A quali scrittori ti ispiri?
Shikibu Murasaki, che è un’autrice della narrativa classica giapponese, autrice del primo romanzo al mondo, il Genji Monogatari.
Lev Tolstoj. Sognavo di scrivere Guerra e Pace, ma l’ha fatto prima lui.
Marion Zimmer Bradley, per aver saputo credere sempre nei giovani autori.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di mattina.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Riflessiva, io pianifico tutto.

15-Scrivi a mano o al computer?
Pc

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Aspettate: libro o racconto? Perché se parliamo di racconti andiamo molto indietro, tipo le elementari. Se invece parliamo di romanzi… ero all’università (studiavo archeologia).

17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Certo! Ma poi ho capito che non ci si campa.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Non per me, non ho abbastanza faccia tosta e pelo sullo stomaco.

19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
La preparo, la distruggo, la riscrivo, la modifico ancora e poi la seguo.

20-Scrivi in ordine cronologico?
Dipende dalla storia.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Il mio lettone, con i cani tutti attorno.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Quanto spazio posso occupare?
Farò un riassunto, sono 10 anni che pubblico e per lo più mi sono dedicata al fantasy orientale. Ho iniziato pubblicando un romanzo, Chariza. Il soffio del vento, che sono riuscita a rieditare e a pubblicare come self in una nuova bellissima edizione.
Negli anni però ho sperimentato anche altri genere del fantastico, ho scritto di vampiri, di lupi mannari, di streghe… lo scorso anno è uscito il mio primo romanzo rivolto a un pubblico più giovane, Dream. Il sogno delle fate, che fa parte di una trilogia tutt’ora in opera.
L’ultimo lavoro pubblicato, tra i miei preferiti in assoluto, è Shinigami&Cupcake, uno urban fantasy/paranormal romance ambientato nella Tokyo contemporanea e ispirato all’universo manga (che adoro!). È la storia di una giovane pasticcera che ha la capacità di vedere i fantasmi e, una volta trasferitasi a Tokyo, si troverà coinvolta in una serie di eventi che… leggetelo e lo scoprirete!

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Alcuni self e altri editi da case editrici. Sono state scelte diverse, fatte in base al singolo testo che avevo completato.
Ad esempio, la serie di Chariza era stata pubblicata nel 2007 da un piccolo editore, un’edizione brutta: ho preferito gestire io la nuova versione, perché ci tenevo e sapevo che per qualsiasi editore sarebbe stato un lavoro molto complesso. Infatti, non immaginate quanti “bello, ma…” ho ricevuto in 10 anni dalle case editrici.
L’ultimo lavoro, Shinigami&Cupcake, invece l’ho affidato alla Genesis Publishing, con cui avevo già collaborato, perché sono molto seri ed essendo un volume unico sapevo che affidandolo a loro avrei fatto la scelta più giusta.

24-Cosa pensi dei self?
Che sono una fucina di talenti, ma anche un ammasso di narrativa informe. Bisogna saper cercare nel mare dei self, perché ci sono delle cose molto belle.

25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Io una volta l’ho fatto, erano altri tempi, il mondo editoriale era diverso, c’erano meno possibilità. Ora non lo rifarei, ora c’è l’alternativa del self, che è molto più vantaggiosa.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Ahahahahaha… domanda di riserva?
No, vabbè… torniamo seri. Io di gente che ci è arrivata per meriti personali ne conosco poca e sono tutte persone che hanno fatto la gavetta per anni. Io non sono una di quelle che si straccia le vesti per arrivare alla grande CE. Anche perché ho visto cose molto brutte edite da grandissime CE e cose molto belle messe su Amazon da self. Io cerco la qualità come lettrice e sono una che legge molto italiano, per cui tutto il mondo delle grandi CE mi interessa poco.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non li amo in modo particolare, ma li uso. Sono croce e delizia.

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Premesso che non capiterà mai, credo che non sarei disponibile. Ci sono in giro così tanti romanzi inediti di altrettanti autori che, se volessero qualcosa di diverso, gli basterebbe volgere lo sguardo altrove.

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Arrivare ai lettori. Ci sono moltissimi romanzi pubblicati ogni giorno, grazie anche al mondo self, e quindi la lotta è sempre più ardua per far sapere al lettore che ci sei anche tu. Poi io ho rinunciato da tempo alle presentazioni dal vivo e alle fiere, per cui ho qualche difficoltà in più. Ma, dopotutto, va bene così, perché chi, alla fine, arriva a leggermi e a conoscermi, in genere, apprezza e mi segue. Pochi, ma buoni, insomma.

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Buono, come dicevo mi è capitato spesso che coloro che hanno scoperto i miei romanzi poi mi abbiano seguita libro dopo libro. Penso che questo sia accaduto perché hanno sentito la sincerità di quello che scrivo e io ho sempre percepito la sincerità delle loro recensioni, anche quando hanno mosso delle critiche.

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
La promozione è fondamentale, devi far sapere che ci sei, altrimenti è come se il libro non fosse mai uscito. Poi bisogna intendersi su cosa vuol dire successo. Se successo sono le recensione su Amazon… ah, allora cerco anche io qualcuno che mi spieghi come fare. Se per successo intendiamo le vendite… la verità è che solo le grandi CE, proprio per la forza delle loro promozioni, possono spostare grandi masse di lettori e convincerli all’acquisto di un romanzo nuovo. Se invece intendiamo il gradimento del pubblico… beh, evviva il passaparola! Che per me è ancora un buon sistema per fare promozione. Ma io sono vecchia scuola…

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di farlo per passione, senza aspettarsi nulla di più del piacere dello scrivere.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Shinigami&Cupcake nasce, come altri miei testi, dal mio amore per l’estremo oriente e il Giappone in particolare, ma, a differenza di altri miei romanzi, questo è anche un omaggio all’universo anime&manga che seguo ormai da tantissimi anni. In questa storia c’è tutta la mia voglia di vedere un’altra serie anime, di leggere un nuovo manga, di essere portata di nuovo in quel mondo.
Oltretutto, con questo romanzo ho rivalutato una città (Tokyo) che, in un ipotetico viaggio in Giappone, prima avrei snobbato in favore di luoghi più storici, come Kyoto. E per questo devo ringraziare anche tanto un’amica che è stata a Tokyo per studio e ha condiviso con me la sua esperienza con racconti e foto.

34- I personaggi sono reali o inventati?
Sono inventati, ma Minami ha qualcosa delle mie amiche giapponesi.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Beh, la mia amica Chiara, che mi ha raccontato del suo periodo in Giappone e ha realizzato per me i cupcake dello Shinigami (buonissimi!).
Poi Stefania Siano che ha scritto la prefazione, ma soprattutto ha letto il libro mentre veniva scritto, offrendomi tutto il suo sostegno morale.
Poi la mia super editor Valentina Camarda, senza la quale non pubblicherei più nemmeno due pagine.
Valentina Benini, la creatrice della splendida cover.
E mio marito, che ha lavorato sulle illustrazioni interne del libro.

36--Ultimo libro letto?
Libri sui cani, per una tesina del corso educatori.

37-Che genere leggi?
Prevalentemente fantasy, di tutti i tipi, se posso preferisco le autrici e gli autori italiani, ma leggo anche stranieri. Oltre a questo, libri sui cani.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Dalla trama, mi deve prendere, se no in genere passo oltre. Poi se è un autore che mi interessa in genere vado a cercare i suoi libri e sto attenta alle nuove uscite. Anche la copertina fa la sua parte, non lo nego.

39-A quale autori non sai rinunciare?
Banana Yoshimoto. Ho tutti i volumi usciti in Italia in cartaceo, e io non compro più cartaceo, in genere, perché non ho spazio in casa, ma ho un meraviglioso kindle.

40- Di cosa hai paura?
Onestamente, la cosa che mi darebbe più fastidio sarebbe che un domani arrivasse un best seller dall’America di genere fantasy orientale, avesse successo, tutti cominciassero a parlare e scrivere storie su quella falsa riga e qualcuno mi accusasse di fare lo stesso per moda. Dopo 10 anni di fatiche, di impegno, di passione, ma anche di delusioni e lotte, perché in tanti mi hanno detto di scegliere cose più “facili”, beh… non lo reggerei. Scrivo quello che scrivo perché mi piace, perché è quello che vorrei leggere.

41-Dove vorresti vivere? 
In una casa di campagna, un po’ in stile inglese, con i miei cani (più tanti altri cani), magari dei gatti e un cavallo.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Praticavo kyudo, ma ho dovuto smettere. Direi la lettura, anche se ultimamente ho sempre meno tempo per leggere.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
La casa di campagna della risposta 41. 

44-Ti piacciono gli animali? 
Sì, beh, ci lavoro… lavoro con i cani.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Abbastanza.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Come ora ma con i capelli più bianchi, le rughe e cani diversi, purtroppo.

47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Genji Monogatari di Shikibu Murasaki, perché è il più grande classico della letteratura giapponese.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Eh, piccola… 5 anni forse. Credo con qualcosa di Dahl, forse proprio il GGG o Le streghe. O era Favole al telefono di Rodari? Non ricordo benissimo, è passato del tempo.

49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Finire il secondo capitolo della serie Dream. E sistemare altri romanzi in sospeso.

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista? 
Come dicevo prima, fatelo per e con passione, nient’altro.

Grazie a Francesca per l'intervista!


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