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venerdì 27 maggio 2016

#Autori emergenti #12 [ANTEPRIME]

Cari lettori,
oggi torna l'appuntamento con gli autori emergenti e con le loro nuove uscite, andiamoli a conoscere.

L’Acrobata



Titolo: L’Acrobata
Serie: Legami di sangue #1
Autrice: Agnes Moon
Data di pubblicazione: 05 maggio 2016
Pagine: 200
Ebook: 2,99

Sinossi:

L’Acrobata è un ladro professionista con all’attivo decine di furti in appartamento, ma quando si ritrova intrappolato nell’enorme magione di un uomo misterioso, tanto seducente quanto letale, si rende conto che la polizia potrebbe non essere il peggiore dei mali.
Vincent de Saint-Bonnet è enormemente ricco, nasconde molti segreti e ha poca voglia di vivere. Ci vorranno due splendidi occhi azzurri e un ladruncolo particolarmente sboccato, per illuminare nuovamente la sua grigia e lunghissima esistenza.
Un ladro alla ricerca di un pugnale prezioso, un antiquario con alle spalle centinaia di anni, per il quale l’arma rappresenta un oggetto di valore… inestimabile.
Entrambi hanno uno scopo ben preciso e non si fermeranno di fronte a nulla nel cercare di perseguirlo. Neanche di fronte all’incredibile attrazione che li attanaglia e che li trascinerà in un duello, combattuto a colpi di bugie e seduzione.







La sezione Profonda





Titolo: La sezione Profonda
Autore: Mario Santamaria (illustrazioni di Alberto Graia)
Pagine: 188
Casa Editrice: L'Erudita
Prezzo:14,45



Sinossi:
Cosa ci fanno quattro persone mascherate da Prodi, Andreotti, Cossiga e Berlusconi in un furgone? Qual è il legame tra le nanotecnologie e il sangue dei pesci artici? E chi si nasconde dietro la figura del Fante?
Quattro racconti diretti, crudi, abitati da personaggi insoliti e con una profonda vis tragica: una rapina nel giorno del martedì grasso; un racconto d’amore a Kamaryn; la fredda ineluttabilità della violenza maschile e un techno-thriller in cui sarà la tecnologia a comandare sull’uomo.
Questi alcuni degli ingredienti con cui Mario Santamaria, con un linguaggio sferzante e ironico, denuda l’uomo mostrando tutte le sue debolezze e ci conduce in un naufragio dell’identità, di scomposizione dell’io, che svela le maschere dell’uomo moderno.
Una raccolta di racconti che sa interpretare magistralmente le ansie, i timori e gli interrogativi più profondi di una società in continuo mutamento.


Il mondo dell'altrove 




Autore: Biancu Sabrina
Titolo dell'opera: Il mondo dell'altrove
Genere: Narrativa
ISBN: 88-471-0785-4
Prezzo: € 12,00
Numero Pagine: 116
Casa editrice: Marco Del Bucchia Editore
Anno/data di pubblicazione: luglio 2015

Trama/sinossi breve:
Cinque racconti – in cui fantasia e realtà si mescolano – capaci di trasportare il lettore in un altro mondo, in un luogo magico. Capaci di farlo sognare. Ogni cosa è viva e insegna qualcosa d’importante. E ciascuna storia si trasforma nella tappa di un viaggio in cui si cresce e si matura a fianco di Elia, Rosy, Tea, Pietro, Desideria, André e della stellina Irina.
Trama/sinossi lunga:
Il testo è composto da cinque racconti, ognuno dei quali è un misto tra realtà e fantasia.
Ogni storia, infatti, è in grado di trasportare il lettore in un altro mondo, un luogo magico in cui a partire dall’essere più piccolo e insignificante ognuno non solo può parlare ma fare cose incredibili, mai immaginate prima.
Luoghi, fiori, animali, e stelle del cielo, ogni cosa è viva e insegna qualcosa d’importante, capace di far avvenire il tanto atteso cambiamento interiore o di destare da una realtà da cui si è intrappolati e non si riesce a uscire.
La forza da cui attingeranno i protagonisti la troveranno dentro di loro, grazie a una grande fede sempre avuta ma a tratti affievolita a causa di eventi spiacevoli che li hanno portati a dubitare di se stessi, e ritrovata dopo che degli amici inaspettati li hanno aiutati a superare le difficoltà e a ritrovare la fiducia in loro e in qualcosa di più grande di che non li ha mai abbandonati.
Ogni racconto però, oltre ad avere un forte insegnamento morale, può fare da stimolo per continuare a sognare chi ancora non ha perso il legame tra realtà e fantasia, e che usa l’immaginazione per spaziare nei luoghi interiori e della mente non accessibili a chi ha smesso di sognare e di stupirsi delle meraviglie della vita, e di quei mondi del cuore aperti a chi sa attraversarli ascoltando sempre se stessi. Per chi avesse perso questo contatto, invece, può fare da sprone per ritrovare la strada per un mondo magico, che esisterà sempre ma di cui a volte si perde la via.
ogni storia viene un po’ da un altro mondo, un mondo che non è qui, è altrove.
Il prologo e l’epilogo rappresentano due parti della stessa storia, una metafora che descrive l’animo umano, dapprima in tumulto, sconsolato e triste, pieno di problemi e insicurezze, che, nella seconda parte   sboccia, grazie alla vicinanza delle persone che lo aiutano a credere in se stesso, a superare le difficoltà e a capire di avere uno scopo nella vita. Fa un viaggio introspettivo lungo e doloroso per arrivare ad essere felice e circondato da tanto amore da dare e ricevere. È come se ogni storia fosse una tappa di quel viaggio, in cui si cresce e si matura un po’ per volta per arrivare ad essere una persona meravigliosa, quella che si è sempre voluto essere ma che sembrava così lontana e non alla propria portata.
In dettaglio ogni racconto ha qualcosa di diverso da insegnare: con Elia conosceremo l’animo buono di chi mette a disposizione la sua cucina senza chiedere nulla in cambio se non delle chiacchierate; Rosy, bambina viziata, grazie al suo anatroccolo si farà un esame di coscienza per capire cosa deve migliorare; Tea, dopo aver perso il figlio ha smesso di avere amici e di vivere, sarà l’animo buono di un bimbo di nome Pietro a farle capire da dove viene veramente il suo male; Desideria, ragazzina sempre allegra, aveva smesso di sorridere dopo un’epidemia che le aveva deturpato il viso, ma il suo amico André che le vuole molto bene le farà capire che ciò che conta di più è la bellezza interiore; la stellina Irina, infine, a differenza degli altri astri, ha uno scopo nella vita e aiuterà una giovane donna a capire che un amore non corrisposto si deve lasciar andare. 

Estratto: "ogni problema ha una soluzione, solo alla morte non c’è rimedio. Se uno cade deve avere la forza di rialzarsi, se uno sbaglia deve capire i suoi errori e andare avanti con consapevolezza, se è in una brutta situazione deve rimboccarsi le maniche e dare una svolta alla sua vita e se non crede in sé deve cercare quella fiducia che gli permetterà di fare ciò che vuole. Non piangerti addosso, non serve a nulla, sii fiducioso, ottimista, credi in te e nelle tue capacità. Trova quello che più sai fare e metti in pratica la tua arte, prima per te stesso e poi per gli altri. Amati incondizionatamente, con tutto te stesso, con la forza che possiedi, e potrai pensare, provare e agire in tutto ciò che sai di riuscire. Tutto si può, basta volerlo. Utilizza tutto questo, destati da questo stato d’insicurezza e paura e realizza la vita che vuoi. Credici con tutto te stesso e con orgoglio e tenacia riuscirai a uscire dallo stato di negatività in cui sei entrato. Una cosa ti chiedo: abbi fiducia, o fede, o speranza, chiamala come vuoi ma abbine tanta, questa è la chiave per aspirare a una vita migliore.”

Biografia: 
Sabrina Biancu nata il 03/12/1981 a Oristano vive a Baressa.
Interessata fin da piccola a comunicare emozioni ed aiutare gli altri, ha capito durante l'adolescenza che voleva fare la scrittrice, quando ha cominciato a partecipare a dei concorsi letterari.
È passata dalle poesie ai romanzi, per capire infine che il suo vero interesse sono i racconti fantastici, per riuscire a comunicare che nulla è impossibile se lo si vuole davvero. Il lettore viene trasportato in luoghi magici, che esistono nei sogni, tra realtà è fantasia, che lo aiuteranno a capire se stesso tra personaggi veri e inventati che popolano i diversi racconti.
Trae ispirazione dalla vita e dal mondo che la circonda: un bambino, un fiore, una nuvola ma anche un pensiero che le attraversa la mente, uno stato d’animo positivo, il ricordo di una giornata; cerca di scrivere i racconti allo stesso modo in cui vive la vita, con passione e godendo di ogni momento, così le è più facile mettere nero su bianco e farli diventare un qualcosa che le appartiene.
Al momento è iscritta al corso di laurea in scienze dell’educazione e formazione
Le piacciono i bambini, gli animali e i libri.
Al suo attivo ha due raccolte di racconti, Luce Azzurra (Boopen 2009) e Il mondo dell’ altrove (Marco Del Bucchia Editore 2015).

mercoledì 25 maggio 2016

#Barbara Graneris [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]

Cari lettori, dove aver postato la recensione del romanzo la scorsa settimana, ora andiamo a scoprire meglio questa nuova autrice Barbara Graneris!



1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?  Ma certo! E grazie lo dico io a voi, per questa bella opportunità.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita? Mi chiamo Barbara e ho 22 anni. Vivo in un paesino del Piemonte, in provincia di Asti, famoso per il vino e per la figura di don Bosco.
Nella vita di tutti i giorni lavoro come baby sitter e faccio la stagista in un giornale locale dove scrivo di cronaca sportiva e non solo. Le cose che più amo fare sono: leggere, scrivere, guardare le partite di calcio e ascoltare musica, di qualsiasi genere e in qualsiasi momento.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te? Il mio colore preferito è il blu. Di me posso dirvi che sono una persona che pensa troppo. Prima di fare qualcosa ci devo riflettere per giorni, e anche quando decido di farla, non sono mai sicura al cento per cento! Sto cercando di imparare a vedere il lato positivo di ogni situazione che mi capita e di essere meno riflessiva. Ma le cattive abitudini sono dure a morire!
4-Tre aggettivi per descriverti Riflessiva, tranquilla ed educata. Spesso temo di sfociare anche nella noia!
5-Come dicono di te gli altri? Le persone che mi stanno vicine di solito dicono che sono una persona su cui si può contare. Una che ispira fiducia e che porta gli altri a confidarsi e a cercare in me conforto o più semplicemente qualcuno che li ascolti. Non so se sia vero, ma è bello quando me lo dicono.
6-Il giorno più bello della tua vita? Domanda complicata, non credo di averne solo uno. Ma se proprio devo scegliere, direi la prima volta che sono andata allo stadio. Emozione unica!
7-Una cosa che ti rende felice? La mia famiglia.                                                             
8-Tre persone che stimi?  In assoluto? Mio padre, mia madre e la mia migliora amica.
9-Sei mai stato deluso/a? Purtroppo sì, ma ho avuto modo di imparare dalle delusioni.
10-Hai tatuaggi? Sì, uno. Una scritta sul polso.
11-Cos’è per te la  scrittura? Direi libertà. Scrivere mi dà la possibilità di essere me stessa, di dare libero sfogo alle mie sensazioni ed emozioni, ed è bello poter creare una storia e farla andare esattamente come vorrei che fosse anche nella realtà.
12- A quali scrittori ti ispiri? Il mio autore preferito è Nicholas Sparks, e devo dire che il suo stile influenza molto le mie storie, ma dubito di riuscire ad arrivare ai suoi livelli! Altre autrici a cui mi ispiro sono la Armentrout e la Hoover. Tutti e tre tendono a raccontare storie d'amore drammatiche, e mi piacciono proprio per questo, perché nella vita nulla va sempre liscio, anzi, siamo messi sempre di fronte a mille difficoltà.
13-Quando scrivi di notte o di giorno? In qualsiasi momento della giornata. Basta che sia ispirata e abbia del tempo libero!
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva? Riflessiva. Immagino la storia nei minimi dettagli ancor prima di scriverla.
15-Scrivi a mano o al computer? Rigorosamente a mano. Anche se poi impiego una vita a riportare il tutto al computer. Ma mi piace vedere il foglio riempirsi di parole della mia calligrafia.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro? Finite le superiori. Ho iniziato a scrivere per fuggire da una situazione che per me era diventata insostenibile. Direi che la mia prima storia mi ha salvata.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice? No, direi di no. Da piccola ho sempre immaginato di voler diventare una maestra!
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro? Mi piacerebbe che lo diventasse, sì. Amo scrivere e amo condividere le mie storie con chiunque abbia voglia di leggerle. Sarebbe bello poter vivere di ciò che ci appassiona.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui? Sì, preparo la trama e la scaletta. E la aggiorno man mano che mi vengono altre idee. E di solito tendo a seguirla, a meno che all'improvviso non decida di stravolgere l'intera storia.
20-Scrivi in ordine cronologico? Non sempre. Mi piace passare dal presente al passato e viceversa.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere? No, non ne ho uno. Mi basta avere la musica nelle orecchie e il mio quaderno tra le mani. Posso scrivere in qualsiasi luogo.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro? Il mio primo libro si intitola “Ricomincio da te” e narra la storia di Luce. Lei è una ragazza che soffre di attacchi di panico e che pensa che la vita non sia degna di essere vissuta. Ed è un po' quello che è successo a me. Ma attraverso la storia e l'incontro con uno psicologo e il maestro del corso di chitarra, ritroverà la forza di rialzarsi e di portare la “luce” nella sua vita. Direi che in questo romanzo c'è tutta la mia sofferenza ma anche la voglia di non arrendersi. Ed è merito di questa storia se sono riuscita ad uscire dal mio guscio.
Il secondo romanzo è “E se fosse destino” e parla di sogni, promesse, dolci e calcio. I due protagonisti, Greta e Davide, hanno le mie insicurezze ma anche le mie passioni e speranze. Lottano per i loro sogni così come io ho scoperto di voler lottare per il mio. Credo molto nel destino. Credo che ogni cosa accada per un motivo preciso e che ci sia sempre da imparare una lezione che ti aiuta a crescere. Basta solo cogliere i segnali.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi? Sono entrambi auto pubblicati.
24-Cosa pensi dei self? Penso che i self ormai siano il futuro dell'editoria. Auto pubblicarsi è una grossa occasione per farsi conoscere ma è anche un grande atto di coraggio. Ci si espone e ci si mette a nudo davanti a degli estranei senza sapere come reagiranno. Non c'è nessuno che scommette su di te, se non te stesso. Ma allo stesso tempo, credo che tra tutti i self ci sia davvero chi ha del talento e fa bene a esporsi.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare? Penso che sia scorretto e sbagliato. Dovrebbero essere le case editrici a investire sull'autore e non viceversa.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze? Avere delle conoscenze serve sempre, specie in un mondo come questo. Ma allo stesso tempo, credo anche che il talento venga sempre ripagato, basta non mollare mai e armarsi di pazienza.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia? Ormai utilizzo i miei profili social solo come vetrina per le mie opere. E sto imparando che sono entrambe le cose. È il modo più efficace per mettersi in contatto con i lettori, ma diventa difficile quando le opinioni degli altri sfociano nella cattiveria.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori? Direi buono e piacevole. Mi gratifica quando qualcuno viene a complimentarsi con me e mi incoraggia a continuare su questa strada. E non mi abbatto troppo nemmeno di fronte alle opinioni negative, purché siano rispettose. Alla fine so benissimo che la lettura è soggettiva.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti? Potrei dirvi di no, ma non sarei sincera. Dipende da cosa mi propongono. Se si tratta di stravolgere la storia, il mio stile, il mio modo di pensare e scrivere e di allontanarmi da quello che sono e vorrei nei miei libri, allora rifiuterei. Ma se fossero consigli coerenti con la linea guida della mia storia e che potrebbero migliorarla, allora ci farei un pensierino. Ma fino a quando non capita, non so dare una risposta certa!
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro? Direi il fatto di dover fare tutto da sola, e che come me, ci sono altri tantissimi autori che sgomitano per farsi notare ma soprattutto per farsi leggere. Un grosso aiuto arriva da voi blog, dalle pagine sui libri e dal passaparola. Ma per far sì che questo accada, bisogna chiedere a chiunque di aiutarti e farti pubblicità, e spesso risulta scomodo. Io di solito mi sento a disagio a chiedere segnalazioni e promozioni, ma sono consapevole che sono i modi migliori per far girare il tuo nome sul web.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro? Credo costituisca il 50% del successo. Più ti fai conoscere, più crei curiosità, e in questo modo aumentano le possibilità di essere letti. L'altro 50% lo fanno la storia e le opinioni di chi la legge.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura? Le consiglio di non mollare e di credere in se stessa, nelle sue capacità e in quello che scrive. E soprattutto di non farsi abbattere dalle critiche o dai scarsi risultati. Perché se è davvero quello che vuole fare, allora è giusto che ci provi fino in fondo.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto? Le mie esperienze, le mie emozioni, ma anche tutto quello che mi capita attorno e che capita alle persone che ho vicine. Ogni cosa può ispirarmi una situazione da inserire in una storia, perfino i sogni bizzarri che ogni tanto mi capita di fare!
34- I personaggi sono reali o inventati? La maggior parte sono inventati, ma ammetto che alcuni li ho scopiazzati dalla realtà, cambiandone solo il nome.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura? La mia famiglia in primis, poi anche gli amici e i conoscenti. Tutti mi han dato sostegno a modo loro.
36--Ultimo libro letto? ”Lontano da te” della Armentrout!
37-Che genere leggi? Amo i romance e i fantasy.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.? Dalla copertina e dalla trama. Mentre se si tratta di un libro di un autore che mi piace, vado sempre a colpo sicuro.
39-A quale autori non sai rinunciare? Non so rinunciare a Cassandra Clare, a Nicholas Sparks, a Colleen Hover e alla simpatica Anna Premoli.
40- Di cosa hai paura? Di deludere me stessa e di non sentirmi realizzata nella vita.
41-Dove vorresti vivere? Al mare. Vorrei addormentarmi e svegliarmi tutti i giorni con il rumore delle onde.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura? La lettura, preparare i dolci e guardare le partite di calcio, in particolare quelle della squadra per cui tifo.
43-Qual è il tuo sogno più grande? Quello di fare della mia passione la mia vita.
44-Ti piacciono gli animali?  Sì, molto. Fin da bambina ho sempre voluto un cane. In compenso però, ho avuto due criceti, tre pesci rossi e una gatta super coccolosa, che adoro alla follia!
45-Credi nella magia e nel paranormale? Credo che ci sia qualcosa che sfugga al nostro controllo, quindi sì, ci credo.
46-Come ti immagini tra vent'anni?  Mi piacerebbe essere realizzata sia sul piano professionale sia su quello affettivo. Vorrei avere una famiglia tutta mia e al mio fianco una persona che mi apprezzi fino in fondo per quella che sono.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè? Libro preferito: “Le coincidenze dell'amore” di Colleen Hoover. Perché ho sofferto, ho pianto, ho riso assieme a Sky e Holder, e per settimane non sono stata in grado di leggere nient'altro, perché con la mente e il cuore tornavo sempre alla loro storia.
Autore preferito: Nicholas Sparks. Perché è unico e ineguagliabile, e le sue storie mi fanno sempre sognare e sospirare!
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro? Ho sempre letto fin da piccola. Leggevo molto Geronimo Stilton e le storie del Battello a Vapore. Dai sedici anni in poi ho scoperto i romance e i fantasy con “La scelta” di Sparks e la saga di “Hunger Games”.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto? Scrivere, scrivere, scrivere. Voglio continuare a farlo nonostante le difficoltà. Ho diverse storie in cantiere, devo solo decidere su quale concentrarmi per prima!
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista? Direi loro di continuare a credere nelle loro capacità. E direi anche di fare quest'intervista perché è divertente e aiuta a riflettere, in più, è un modo di far conoscere un altro lato di noi ai lettori!


Grazie a Barbara per l'intervista!

-

#Federico Vitelli [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Ma certo! Considerato il tempo che ci ho messo a rispondere è il minimo!

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Cominciamo dalla più facile: amo scrivere – scontato vero? Però non è il solo hobby che ho, suonare direi che viene a pari merito; a volta passa anche in prima posizione, soprattutto quando non riesco a mettere giù neppure due righe di dialogo o descrizione.
Lavoro per una società che raccoglie e distribuisce online i volantini, PromoQui – permettetemi un po’ di pubblicità!
Chi sono; domanda complicata. In 5 elementare mi assegnarono il tema “Descrivi te stesso”. Presi 4. Forse è meglio non approfondire questa domanda… Limitiamoci a Federico, over trentacinque, con tanta passione per la scrittura e la lettura – soprattutto fantasy e fantascienza.  

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
O mamma. Non credo di avere una spiccata preferenza per un colore. È grave? Però qualcosina sul mio carattere posso dirvela comunque. Poi magari saprete dirmi voi quale sia il mio colore preferito!
Direi che le prime due cose che mi vengono in mente sono: testardo e caparbio. In poche parole ostinato, nel bene e nel male.  

4-Tre aggettivi per descriverti
Ostinato – questa era facile, detta prima; timido; anche troppo loquace.

5-Come dicono di te gli altri?
Beh, due cose sono abbastanza ricorrenti: prima di tutto che tendo a diventare logorroico quando mi si lascia troppa corda, ad esempio chiedendomi di parlare di scrittura o di musica. In secondo luogo, che assomiglio al T-Rex del fumetto “Che Vita da Mecha” (www.thesparker.com / Stefano Conte).
Ah beh, a volte dicono anche cose positive. A volte. 

6-Il giorno più bello della tua vita?
Deve ancora arrivare. Ma sono fiducioso.

7-Una cosa che ti rende felice?
Uhm… Quando sarà arrivato il giorno più bello della mia vita? Vale come risposta? Se devo ripiegare su una seconda scelta direi a pari merito: suonare e scrivere, sono cose che spesso combino anche fra loro.

8-Tre persone che stimi?
Beh, ovviamente me stesso (se conoscete il T-Rex vi sarà tutto più chiaro adesso); poi direi la mia famiglia – forse un po’ melensa come risposata ma diamo a Cesare quel che è di Cesare; infine Jim Butcher, se non ci fosse stato lui non avrei mai iniziato a scrivere.

9-Sei mai stato deluso/a?
Altroché. In varie gradazioni, da lievemente a mostruosamente. Ma direi che fa parte della vita.

10-Hai tatuaggi?
Dio me ne scampi! Tatuaggi e risvoltini non rientrano nella mia personalità.
11-Cos’è per te la scrittura?
Una valvola di sfogo. Un modo per fuggire dalla quotidianità e per rilassarsi in un mondo diverso e sconosciuto.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Jim Butcher. E forse mi lascio influenzare anche troppo da lui.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Obiettivamente non ho un momento fisso, appena riesco a ritagliarmi un po’ di tempo mi metto giù e tento di scrivere qualche riga. Se sono fortunato qualche pagina. Se riesco a farlo di notte, meglio. Amo scrivere in quel momento.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Beh, senza dubbio direi che mi definisco uno scrittore… A parte le battute idiote, direi che sono senza dubbio molto impulsivo durante la mia prima stesura. Le cose cambiando quando è ora di rileggere tutto il testo o di correggerne anche una sola porzione.

15-Scrivi a mano o al computer?
Computer e in cloud, almeno in questo modo non rischio di perdere centinaia di pagine di lavoro e posso mettermi a scrivere ovunque.

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il mio primo tentativo – meglio dimenticarlo – risale a quando avevo quindici anni, a penna; dopo pochi mesi ci rinunciai e lo ripresi in mano durante il primo anno universitario. Ancora devo finirlo ma non credo riuscirò mai a farlo.

17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Mai passato neanche per l’anticamera del cervello. A dirla proprio tutta odiavo sia leggere che scrivere.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Si, certamente. Non la mia, purtroppo, e il motivo è duplice. Per prima cosa non mi ritengo uno scrittore fatto e finito, più in potenza che altro. In secondo luogo ritengo che il mio genere – urban fantasy – sia troppo snobbato in Italia, e tradurre l’opera in inglese mi presenterebbe più problemi che opportunità.

19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Assolutamente sì! Anzi è proprio grazie a questa “trovata” che sono riuscito a portare a termine il mio primo libro. Di solito arrivavo attorno alle 150/160 pagine di word e mi perdevo; errori di coerenza, dubbi su perché ero arrivato a quella particolare scena e via dicendo, erano gli errori più comuni. Con il primo libro ho messo giù una scaletta approssimativa, solo 8 punti, poi ho iniziato ad approfondire questo metodo; il secondo volume della saga ha una scaletta composta da 30 punti, quanti i suoi capitoli, mentre l’ultima che ho preparato – il quinto libro, se mai arriverò a scriverlo – ne ha 44. E per completare la mia risposta, sì, cerco di seguire con molta attenzione il riassunto in punti che scrivo; se proprio non riesco e mi distacco dalla traccia, prima di proseguire cerco di riordinare il senso e la coerenza di ogni punto sulla base di quanto ho improvvisato.



20-Scrivi in ordine cronologico?
Di norma sì; al massimo flashback e simili. Le cose cambieranno nei libri futuri della mia saga, li sono previsti alcuni salti temporali.
Se è questo ciò che intendevate con la domanda!

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Scrivo un po’ ovunque e appena ne ho la possibilità. Senza dubbio i luoghi tranquilli, durante le ferie, sono il posto più indicato ma non mi lascio condizionare.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Oh mamma, questa è lunga… Ho iniziato a scrivere Strane Cases più come esperimento che altro, infatti ero pronto a scommettere che lo avrei abbandonato. Nel 2012, invece, ho partecipato ad un concorso e a quel punto ho deciso di provare a finirlo. Ed eccoci qui. “Strade poco battute” rientra a pieno titolo nel genere urban-fantasy ed è il primo volume di una saga più lunga, Strane Cases. Credo sia il punto di arrivo di ogni mio passato tentativo di scrivere qualcosa e allo stesso tempo quello di partenza dei miei prossimi lavori. Ho finalizzato un’idea di come lo vorrei scritto e per questo ho apportato non poche modifiche e correzioni, in primis al mio modo di scrivere. Spero solo che tutto questo lavoro sia d’aiuto a rendere il secondo volume più completo e soddisfacente!   

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Edito con Lettere Animate, a partire da fine 2014.

24-Cosa pensi dei self?
A dire il vero non sono ancora riuscito a farmi un’idea precisa in merito. Il problema principale con il self, infatti, è che si tratta di uno strumento tanto positivo quanto negativo: da una parte concede a perfetti sconosciuti, come potrei essere io, la possibilità di farsi conoscere e apprezzare, dall’altra apre la piazza ad una sfilza di “autori” che si ritengono tali solo per il fatto di aver messo giù un po’ di righe in qualche cartella word.

25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Su questo sono fortemente contrario. In primis le CE che chiedono soldi per pubblicare non hanno la mia stima; avrebbe più senso non retrocede alcuna royalty… I sistemi di self publishing che conosco non richiedono costi quindi, anche per chi desidera a tutti i costi la pubblicazione, non capisco per quale ragione un autore dovrebbe accettare di pagare una qualsiasi somma di denaro.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Onestamente non ne ho idea. Considerando però come funziona il nostro bel paese ho forti dubbi che cela si possa fare con le proprie forze. Suppongo funzioni tutto per raccomandazioni e spintarella anche in questo settore… Forse sono troppo negativo!

27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
No, non li amo proprio. Li uso e cerco di avere una certa costanza ma alla fine il risultato è sempre lo stesso, dopo un paio di settimane che ci ho messo il naso me ne dimentico e le mie pagine restano abbandonate a sé stesse per uno o due mesi. Poi mi ricordo di averle e ricomincia il giro.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
A dire il vero non ho rapporti. Mi sento un po’ il ghostwriter di me stesso! Con gli amici che hanno letto il libro ovviamente la cosa è diversa, ma con i lettori sconosciuti non ho rapporti. Cerco di ovviare alla cosa parlando con loro nei miei libri, anche se molte persone mi dicono che rivolgersi al lettore sia una scelta stilistica infelice. Io comunque me ne frego, il mio personaggio è testardo quasi quanto me. 

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Domanda che mi sono posto a mia volta anche troppo spesso. Assolutamente no. Perché? Per il semplice motivo che credo in quello scrivo, ma non mi credo abbastanza scrittore da volerlo fare a qualsiasi costo. Se a qualcuno piace quello che ho messo giù e vuole pubblicarlo, bene; in caso contrario me ne farò una ragione e continuerò a scrivere per diletto.

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Sapere come farla ma soprattutto ricordarmi di farla. Vedi l’esordio di questa intervista, sarà più di un mese che dovevo finire queste 50 domande!

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Data per assodata l’importanza di un bel po’ di fortuna, direi che la promozione è senza dubbio vitale per la notorietà della propria opera e in generale del proprio nome in quanto autore. Non è semplice stare dietro a tutti gli aspetti che contribuiscono a farsi pubblicità e spesso non si hanno proprio i mezzi e le competenze per farlo al 100%. Per questa ragione credo che la cosa migliore da fare sia quella di osservare i propri colleghi e cercare di capire in cosa sia povera la propria attività promozionale. E poi sarà necessario armarsi di tanta, tanta pazienza.

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Per prima cosa di fermarsi un attimo e cercare di capire per quale motivo abbia deciso di affacciarsi su questo mondo. Se la motivazione è che un giorno si è svegliata/o e ha deciso di scrivere perché altri conoscenti lo facevano, allora è meglio che si fermi subito. Partiamo dal presupposto che uno scrittore alle prime armi facilmente non avrà la penna dei grandi autori passati o contemporanei – ritengo si possa migliorare con tanto, tanto esercizio, e con tanta, tanta lettura – ma almeno deve avere ben in testa ciò che vuole raccontare. Il desiderio di scrivere a mio giudizio deve nascere per prima cosa dal desiderio di raccontare qualcosa. Sembra banale come affermazione? Non penso, ci sono molte persone che partono da questa decisione: io voglio scrivere un libro. Bene; nonostante io sia solo uno scrittore emergente e alle primissime armi, mi sento di dire con forza che questo è il peggior punto di partenza da cui iniziare.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Un’idea ricorrente che ho da tantissimi anni e che ho più volte cercato di elaborare in svariate forme, da libri a testi di canzoni e altro.

34- I personaggi sono reali o inventati?
I personaggi sono tutti inventati ma ognuno, o quasi, parte da una solida base autobiografica; ci trovate me, i miei amici, i parenti e persino alcune persone di cui non ho un buon ricordo.
Queste ovviamente hanno il ruolo di antagonista.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Ho una lunga lista di persone da ringraziare. Parte da un’amica che mi ha spronato a iniziare il libro e finisce, per ora, con un’altra che invece ha avuto la pazienza di leggere tutta l’opera e darmi consigli molto accurati e profondi. In mezzo ci sono tutti gli amici che hanno fatto la stessa cosa e ovviamente la mia famiglia che a sua volta non si è tirata in dietro da riletture varie. Credo proprio di aver avuto almeno cinque o sei teste diverse su cui fare affidamento per le correzioni!

36--Ultimo libro letto?
Changes da The Dresden Files di Jim Butcher; per la terza volta, ogni anno rileggo tutta la saga.

37-Che genere leggi?
Fantasy di ogni genere, ma in particolare urban che adoro e scrivo. Fantascienza, anche in questo caso di ogni genere. Stop. Non amo altro per il semplice fatto che per me la lettura deve essere una via di fuga dalla routine e dalla realtà. Se non c’è qualcosa di fantasioso e irreale non inizio neanche la lettura.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Autore solo se già lo conosco ovviamente; altrimenti un misto fra genere e trama (spesso vado a spulciare internet alla ricerca di blurp, sinossi o recensioni).

39-A quale autori non sai rinunciare?
Parliamo di nomi o di generi? Beh, con una risposta risolvo da solo il dubbio: Jim Butcher, è stato un vero fulmine a ciel sereno. Grazie a lui ho scoperto un diverso modo di scrivere e mi sono calato in un mondo che ho sempre amato, ma mai trovato prima nella letteratura – sarebbe ancora così se non leggessi in inglese.

40- Di cosa hai paura?
Di nulla! Ok, di tante cose. Una su tutte forse di raggiungere un momento determinato della mia vita e scoprire di aver intrapreso la strada sbagliata…

41-Dove vorresti vivere?
Canada, nella costa occidentale; forse nell’isola di Vancouver. E poi ovviamente a Belport, facendo Strane di cognome.   

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Musica. Suono in una band metal e compongo. Diciamo che la vena creativa non si abbandona neanche lì.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Fare lo scrittore professionista e il musicista! Ed è proprio un sogno perché so quanto sia irreale!

44-Ti piacciono gli animali?
Si! Gatti e cani. Avevo un Golden che purtroppo è mancato, la mia cana Nanà. Anche Fred Strane ha un grande amore per gli animali, tano che vive in un appartamento con un husky e una grossa lince iberica!

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Ok. Da una parte vorrei dire di sì, dall’altra mi sento un po’ ridicolo… Comunque, vorrei crederci!
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Preferisco vivere di giorno in giorno, pianificando massimo da qui ad un anno. Quindi non ne ho idea!!! Spero sposato, con figli, scrittore e magari anche musicista…

47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Devo proprio rispondere? Potrei sembrare un disco rotto… Va beh… La saga The Dresden Files di Jim Butcher, forse Cold Days come libro specifico. La scelta dell’autore ricade su di lui perché trovo abbia uno stile unico, appassionante e divertente al contempo; la scelta della saga perché comprende tutto quello che amo del genere fantasy, in particolare dell’urban; la scelta del libro probabilmente perché è il primo dove finalmente si cominciano a tirare i fili della metaplot centrale a tutta la saga.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
La Cronache di Dragonlance, I Draghi del Crepuscolo d’Autunno. Era edito dalla Mondadori, quindi inizio anni ’90; avrò avuto dodici o tredici anni credo. Comunque all’epoca se leggevo una decina di libri all’anno era tanto…

49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Certo! Un’intera saga da completare. Al momento ho quasi finito il secondo – quindi preparatevi a vederlo prima o poi in giro su internet! Poi senza dar tempo al mio cervello di accomodarsi in poltrona inizierò subito il terzo.

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Non mollate mai. Non date adito a chi vi critica per offendere e senza basi costruttive. Non ascoltate chi vi dice “perché mai dovresti farcela proprio tu?”. Andate avanti per la vostra strada e continuate a scrivere ogni piccolo momento libero della giornata.  



Grazie a Federico per l'intervista!

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