[…..] Tutto questo perché non era altro che una ragazzina in un mondo dominato da adulti, ma soprattutto governato da maschi che dettavano regole.
Titolo: Come vento ribelle
Autrice: Francesca Prandina
Genere: romanzo storico
Prezzo: 16,90
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Sinossi:
Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e
ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. Cresciuta separata
dal padre, ufficiale dell'esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a
seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata.
Quell'ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l'educazione
femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le
donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra
tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei,
giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il
suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre
e rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna
coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di
conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al
lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al
genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.
Recensione:
Questo romanzo storico racconta la storia di un personaggio
femminile che con il suo coraggio e la sua intraprendenza vuole cambiare un
mondo che è dominato dagli uomini e dalla loro legge che non prevede la figura
della donna.
Lei è Sabrina, vive nella metà dell’ottocento con la
madre Marie a Carson City, per sua
natura è una ragazza ribelle che lotta con il mondo e con le consuetudini
dell’epoca.
Il padre John è un soldato e vive al Forte, Sabrina ha anche
due fratelli più grandi Jonathan e Robert.
Un giorno Marie decide di andare ad assistere la madre
malata a Boston e quindi di lasciare la sua famiglia, vorrebbe che la figlia
partisse per un convento ma il padre la convince a portarla con sé al Forte.
In realtà la madre vuole staccarsi da quella vita che ormai
non sopporta più, Carson City non è una città come Boston e non si sente più
adatta a vivere in quel posto, quindi diciamo che ne approfitta e invece di pochi mesi
se ne va via per alcuni anni.
Sabrina, si ritrova a vivere con i fratelli che non
conosce bene, Robert il più vicino a lei d’età sembra l’unico che le dia un
minimo di ascolto e di comprensione, mentre Jonathan il primogenito la tratta
male, non la vorrebbe nemmeno lì al Forte con loro.
Sabrina invece, vorrebbe essere indipendente e imparare a cavalcare, andare in città da
sola e soprattutto non capisce perché molte cose che agli uomini sono concesse, alle donne non sono permesse.
Questo suo carattere ribelle e anticonformista le farà
passare mille avventure molte volte anche pericolose, infatti si infila in una
serie di guai che ad un certo punto inclineranno definitivamente il suo
rapporto con il padre.
Sabrina ha molto coraggio, forza ed intraprendenza anche più
di alcuni uomini, ma il suo problema è che lei è una donna e il suo
comportamento desta moltissimo imbarazzo per suo padre e anche per chi la
conosce.
“Perché una donna avrebbe dovuto scegliere di sfidare tutte le convenzioni ed essere cos’ infelice? Se si fosse adattata al suo ruolo, sarebbe stato tutto molto più semplice. “
La protagonista sa che di essere una figlia imperfetta, ma allo
stesso tempo non vuole rinunciare a scegliere lei la sua vita e a farsela imporre dagli altri. Non si considera inferiore agli uomini e vuole essere
libera.
Un romanzo che inizialmente non mi aveva preso subito, ma poi
la storia mi ha coinvolto molto ed ero in attesa di scoprire cosa sarebbe
successo a Sabrina, una donna vera con la D maiuscola.
Ho apprezzato molto la ricostruzione storica, precisa e
dettagliata, Francesca è riuscita a raccontare, un’epoca seppur lontana da noi, in maniera impeccabile.
L’autrice ha creato un personaggio femminile molto moderno,
una donna che non si piega alla volontà degli uomini ma che vuole imporre la propria
voce di donna, figlia,sorella, moglie e non rimanere in disparte ed aspettare
che gli altri decidano per lei.
Riesce ad imporre le “proprie regole” e a far capire che le
donne possono essere pari o anche superiori ai colleghi maschi e che non hanno
nulla da invidiare a loro.
Consigliato!
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