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giovedì 12 novembre 2015

Righe di noi: Antonia B. e il Principe Solitario



Antonia B. e il Principe Solitario




Era una bellissima giornata di primavera, gli uccellini stavano cinguettando felici perché il sole finalmente iniziava a splendere dopo mesi e mesi di tempi grigi e piovosi.
Per Antonia B. questa non sarebbe stata una giornata come tutte le altre, la notte precedente non era stata facile, un brutto sogno l’aveva tormentata.
Andò subito a fare una doccia, nel frattempo che la macchinetta del caffè si riscaldasse per fare il solito cappuccino.
Antonia  non era abituata a perdere il controllo e lasciare che la vita prendesse la sua strada,  lei programmava tutto nei minimi dettagli.
Molta della sua pignoleria l’aveva portata a farsi assumere da uno studio commercialista, dove la puntualità, la precisione e  la professionalità erano decisamente delle qualità indispensabili da avere.
A trentacinque anni non avere ancora un marito, ne uno straccio di fidanzato, non era di certo una cosa ben vista da sua madre che considerava il fatto di avere una figlia ancora “zitella” una disgrazia.
E’ per questo motivo che le combinava tutta una serie di incontri con i figli delle sue amiche e dei suoi conoscenti ,che però dovevano avere rigorosamente una buona posizione lavorativa e un ottimo conto in banca; insomma per una buona vita dal punto di “vista sociale” si poteva anche sopportare alcuni difetti che poteva avere il partner.
Solo che tutte le persone che aveva conosciuto in questo modo non erano durate che una serata e si era ritrovata a dare il numero di cellulare, ma il giorno dopo a non rispondere ne ai messaggi ne alle chiamate.
Era tutto così noioso, Antonia B. voleva vivere una favola, un’avventura d’amore non accontentarsi di racimolare delle briciole d’affetto. Avrebbe fatto di tutto per riuscire a trovare l’amore con la A maiuscola.
Ripensava alla sua vita e a tutto questo, mentre si accingeva a bere il suo cappuccino ancora fumante, era in perfetto orario, anzi in anticipo, come al suo solito.
Uscì dal suo appartamento e schiacciò il tasto per chiamare l’ascensore però era  occupato, a lei non piaceva aspettare così decise di fare le scale, in fondo erano solo quattro piani.
Quando arrivò in portineria si pentì della sua scelta, aveva deciso di indossare delle scarpe nuove che le facevano veramente male.
Salutò la portinaia Maria, che ormai era lì da ben quarant’anni, e che sapeva tutto di tutti, custodiva i segreti dei componenti del condominio “Verdi”.
Antonia B. abitava lì da ben cinque anni e lo trovava un posto sicuro dove tornare quando il mondo fuori la opprimeva e quando sembrava che tutti ce l’avessero con lei. Aveva arredato il suo appartamento da sola ed era fiera del risultato.
Si avviò alla macchina, una vecchia ypsilon elefantino di colore azzurro che lei adorava e che aveva acquistato subito dopo la laurea.
Alla donna piaceva abitare a Padova, questa città è affascinante con la sua cultura e la sua storia, ma a suo avviso molte zone sono degradate e dovrebbero essere rinnovate.
Aprì la portiera ed entrò, stava per accendere il motore quando vide su bigliettino nel tergicristallo ed esclamò:
-Ma che cavolo sarà questo?-
Aveva pensato che fosse un volantino pubblicitario o una multa, possibile che avesse parcheggiato in un posto dove non si poteva farlo?
Lo prese con mano tremolante, no non poteva essere una multa si disse, proprio non ci voleva in questo momento.
Lo aprì e lesse:

Antonia spero che non ti offenderai se ti scrivo queste poche righe, ma vorrei chiederti di uscire con me.
Ti sembrerà strano, ma penso di aver capito che sei una ragazza molto romantica,anche per il fatto che partecipi ad un club del libro dove parlate di letteratura rosa, così mi sono detto perché non scriverle?
Le piacerebbero i biglietti d’amore no?
Non e’ uno scherzo se vuoi mi puoi contattare al mio indirizzo mail, sarebbe troppo facile darti il numero e incontrarci,l’attesa renderà più piacevole il nostro primo incontro.
Spero che mi scriverai presto.
Il tuo principe solitario
pricipesolitario75@gmail.com


-Non ci credo-esclamò Antonia, che rimase un attimo in attesa di capire cosa fare, era paralizzata, possibile che ci fossero ancora uomini del genere?
Se era uno scherzo era di cattivo gusto.
Urgeva una riunione del club del libro e delle sue amiche fidate, Elisa, Margherita e Matilde.
Scrisse subito un messaggio sul loro gruppo di whats app con una foto allegata del biglietto.
Si diresse di filata verso il centro era ormai in enorme ritardo.
Tutta la giornata l’aveva passata ad immaginare chi potesse essere il principe solitario, alle venti e trenta arrivò alla sede del club, una vecchia libreria di un’anziana signora Marisa che amava i romanzi rosa come tutte loro e che era stata così gentile ad ospitare le donne nelle loro serate “libresche”.
Elisa ,appena vide Antonia, le andò subito incontro:
-Antonia ma cos’è questa storia?- chiese curiosa.
-Non lo so Elisa, ho trovato questo biglietto stamattina sull’auto- rispose
Poi arrivarono anche Margherita e Matilde , quest’ultima aveva portato anche la figlioletta di sei anni.
-Non ho idea di chi sia questo principe solitario ma gli devi scrivere! -disse Margherita
-Secondo me è pelato,  sposato o ha qualche problema perché non esistono più  uomini che perdono tempo a scrivere dei biglietti d’amore- continuò Matilda, la più razionale del gruppo forse anche più di Antonia stessa.
Poi intervenne Elisa:
-Non è che sia tua madre, ricordi i fiori l’estate scorsa, era stata lei ad inviarteli spacciandosi per un corteggiatore anonimo.-
-Non dire sciocchezze Elisa non credo sappia usare le mail- concluse Margherita.
-Certo che se la mettete in questo modo ragazze di certo non mi aiutate-rispose Antonia B.
-Hai ragione –disse Margherita- ma gli devi scrivere subito non perdere tempo.
Poco dopo la ragazza stava per scrivere la sua prima mail a questo sconosciuto e aveva veramente paura di ricevere l’ennesima fregatura.
La fiducia di Antonia B. negli uomini era finita quando due anni fa il suo futuro marito Fabio  a un mese dal matrimonio, si era fatto scoprire nel suo rinomato ufficio di avvocati a sbavare sulla sua segretaria.
Un classico si disse, a ripensarci, ma quanto ha fatto male e forse ancora lo faceva, le aveva lasciato un senso di vuoto che non era riuscita ancora a colmare.
-Non penserai ancora a Fabio, vero Antonia?- disse Elisa
- No, no solo ricordi -rispose la ragazza.
Poi Antonia decise di agire e di scrivere la mail allo sconosciuto.

Caro principe solitario,
non so se fidarmi delle tue parole spero che tu sia vero.
Ma ci conosciamo?Lo deduco dal fatto che mi hai parlato del club, conosci qualcuna delle ragazze?
Non so niente di te, come faremo ad incontrarci?
Si i romanzi rosa sono una delle mie passioni perché mi fanno sperare che tutte le storie d’amore siano eterne e mi sanno strappare un sorriso quando si ha un momento no.
Ma sono cosciente anche del fatto che la realtà è ben lontana dal vissero felici e contenti che tanto cerco in un libro e che l’amore può finire, anzi finisce quasi sempre.
Non credi?
Antonia

Forse sei stata leggermente melodrammatica nell’ultima parte- disse Margherita-
Ma no – continuò Matilde - direi realista e sincera, ora attendiamo la sua risposta.
La mail arrivò solamente all’una di notte, quando ero ormai rientrata nel mio appartamento.

Cara Antonia,
si sono vero e ci siamo già incontrati ma se non ti ricordi significa che non ti sei accorta di me oppure non mi sono fatto notare abbastanza.
Come puoi vedere  sono del ’75 e ho quarant’anni, sono divorziato senza figli e sono un uomo tutto d’un pezzo ma in fondo sono un tenerone.
Che dirti di me?
Ho un’azienda di vino e una cinquantina di dipendenti, e se vorrai continuare questa “corrispondenza elettronica” sarò ben felice di risponderti e quando sarà il momento ci incontreremo.
Comunque sono vero non avere dubbi!!
Il tuo Principe solitario

Ormai ci avevo preso gusto a scrivere le mail.

Caro Principe Solitario,
non so come ho fatto a non vederti e a non capire che provavi dell’interesse per me,scusami se ho delle riserve nei tuoi confronti ma non si sa mai chi si nasconde nel “cyber spazio”.
Mi sembra così strano quel biglietto che mi hai mandato e tutta questa situazione, ma la mia curiosità prevale su tutto e voglio continuare a scriverti e a credere che un giorno ci incontreremo.
La tua intrepida Antonia

Antonia B. non sa come descrivere questo intero mese passato a scrivere al “suo”principe solitario, le sembra di conoscerlo da sempre. Le ha raccontato del suo matrimonio delle difficoltà che ha incontrato soprattutto negli ultimi anni con la moglie e il suo desiderio mai realizzato di avere un figlio.
Poi ancora le ha raccontato che la sua azienda nonostante la crisi regge bene e che lui stesso non si sente un titolare ma un amico dei suoi dipendenti, alcuni lavorano lì da più di trent’anni quando c’era ancora suo padre che guidava l’attività.
Al contrario, Antonia non è riuscita ad aprire completamente le porte della sua vita e del suo cuore, un matrimonio mai iniziato, un ex ragazzo che ha fatto fatica a dimenticare e che in alcuni momenti le manca ancora ed infine lei stessa che non riesce veramente a vivere felice perché sente che le manca qualcosa.
Un giorno, finalmente, per Antonia B. arrivò il momento che aspettava con ansia , si sarebbe incontrata con il suo sconosciuto corrispondente.
Il principe solitario le  ha dato appuntamento alle 18.30 per un aperitivo al bar “Vittoria” ,vicino all’università, il ragazzo indosserà una camicia di colore grigio e questa sarà il segnale per capire che è proprio lui la persona  giusta.
Il giovedì precedente c’era stata la consueta riunione con le ragazze del club del libro, Antonia B. aveva proprio bisogno di loro.
- Antonia, adesso devi tirare fuori gli artigli –disse Matilde – e soprattutto vestirti sexy non da monachella di Monza ormai non sei più giovanissima devi usare quello che hai, sfruttare i tuoi punti di forza.
-Facile a dirsi- disse Antonia B.
-Dai così la spaventi però Matilde, secondo me devi invece, essere te stessa e non esagerare- disse Margherita.
Secondo Elisa invece, non doveva dimostrarsi troppo se stessa, insicura e fragile, e nemmeno fare troppo la super vamp ci voleva un giusto mix.
Alla fine dei giochi la ragazza si sentiva più confusa di prima.
Era il grande giorno e Antonia B. era molto nervosa e agitata, al lavoro non era riuscita a combinare nulla e il pensiero andava sempre a quello che le sarebbe capitato nella serata.
Alcuni pensieri la sconvolgevano chi si sarebbe trovata davanti?
Ma soprattutto si sarebbe presentato?
Uscì dallo studio mezz’ora prima, così aveva tutto il tempo per tornare a casa e prepararsi con cura.
Dopo una serie di prove di outfit diversi, nessuno sembrava adatto all’occasione, nemmeno il trucco andava bene una volta c’è n’era troppo, un’ altra troppo poco.
Alla fine decise di smetterla e di rimanere più naturale possibile così  non avrebbe sbagliato di sicuro, indossò un completino blu con una camicia di chiffon e un paio di stivaletti estivi con un po’ di tacco che le slanciavano la figura.
In perfetto orario Antonia arrivò al bar e prese un tavolo, era in ansia, le sudavano le mani e sperava, anzi, voleva incontrarlo non importa se non era quello che si aspettava ma lo voleva vedere.
Era passato solo  un quarto d’ora ma a lei sembrava che fossero passate delle ore,  ancora non c’era traccia del principe solitario, pensò di essere finita in una puntata di “Catfish” dove la persona con cui avevi parlato per mesi o non si presentava o non era quella che si credeva.
Così iniziò a rileggere le loro mail, e un momento dopo si sentì chiamare.
- Antonia come stai?-
Era Luca il suo vicino di casa, fu stupita di vederlo lì in quel momento.
-Bene grazie te?-rispose.
-Non c’è male mi posso sedere?-
-In realtà aspetto una persona, ma si siediti.-penso che non c’era nulla di male in fondo.

Non lo ricordava così carino,era alto i capelli di un nero scuro erano striati da alcuni filini bianchi e dalla camicia uscivano dei pettorali veramente notevoli.
Erano  usciti una sola volta un anno fa, non era stata una serata memorabile.
Parlarono un po’ del più o del meno e Antonia B. notò che  c’era qualcosa di strano in lui, il suo modo di raccontare le cose, il suo sorriso allegro, fino a che si illuminò una lampadina, possibile fosse lui?
Guardò la camicia ed era grigia scura.
Oddio!! Antonia B. sbiancò e si portò una mano alla bocca.
Non sapendo cosa dire, trovò poco dopo le uniche parole che erano giuste da pronunciare.
-Sei tu il principe solitario?-chiese con un filo di voce.
-Si Antonia, sono io il tuo principe.-disse Luca.
-Cavolo che figura.- non riuscì a dire altro.
- Antonia non ti preoccupare non è successo nulla, io stesso potevo anche dirtelo ma non mi avevi riconosciuto e quindi ho preferito così.
 Ma te lo avrei detto prima di andare via almeno per farti capire che ero vero e non era una presa in giro. –cercò di spiegare Luca.
-Perché il biglietto e tutto il resto?-chiese confusa Antonia.
-Mi sembrava una cosa carina per riavvicinarmi a te,un anno fa la nostra cena non è stata da incorniciare e volevo rimediare. Io sono diverso e anche tu, all’epoca mi ero appena separato, uscivo da un lungo rapporto non era il momento giusto per nessuno di noi due. Ma volevo darci una seconda possibilità, tu che ne dici?-concluse Luca.
E così in un attimo vide tutti i suoi sorrisi, i gesti gentili che lui le faceva quando si incontravano in ascensore, in portineria o alle riunioni del condominio.
Come aveva fatto a non accorgersi di niente?!
-Sono proprio una stupida –disse
-Non dire così .-
Fece un lungo respiro e disse:
-Ok!Ripartiamo dall’inizio piacere Antonia.-disse la ragazza alzandosi in piedi.
-Il piacere è tutto mio, sono Luca.-

Si sorrisero e  passarono la serata a ridere e a mangiare una buona pizza.
Alla fine prima di rientrare nei loro appartamenti si scambiarono il loro primo bacio che fu lungo, dolce ma allo stesso tempo appassionato, l’inizio di una lunga serie.
Ora a distanza di un anno la loro storia continuava e Antonia  non sapeva come  spiegare il sentimento che tutt’ora li unisce e che la fa sorridere ogni volta che si alza dal letto, ama Luca e il suo ottimismo, ama ogni piccola cosa di lui e ringrazia sempre per averlo incontrato e al destino per averli fatti riavvicinare.
Antonia B. non sa se il loro amore durerà per sempre, è difficile dirlo ma crede anche che non può vivere guardando il passato ma che deve godersi il momento e le emozioni che le sta dando.

Fine

                                                                                 

                                                                                 ©myfreecopyright by Alice De Checchi

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