Antonia B. e il Principe Solitario
Era una bellissima giornata di
primavera, gli uccellini stavano cinguettando felici perché il sole finalmente
iniziava a splendere dopo mesi e mesi di tempi grigi e piovosi.
Per Antonia B. questa non sarebbe stata
una giornata come tutte le altre, la notte precedente non era stata facile, un
brutto sogno l’aveva tormentata.
Andò subito a fare una doccia, nel
frattempo che la macchinetta del caffè si riscaldasse per fare il solito
cappuccino.
Antonia
non era abituata a perdere il controllo e lasciare che la vita prendesse
la sua strada, lei programmava tutto nei
minimi dettagli.
Molta della sua pignoleria l’aveva
portata a farsi assumere da uno studio commercialista, dove la puntualità, la
precisione e la professionalità erano
decisamente delle qualità indispensabili da avere.
A trentacinque anni non avere ancora un
marito, ne uno straccio di fidanzato, non era di certo una cosa ben vista da
sua madre che considerava il fatto di avere una figlia ancora “zitella” una
disgrazia.
E’ per questo motivo che le combinava
tutta una serie di incontri con i figli delle sue amiche e dei suoi conoscenti ,che
però dovevano avere rigorosamente una buona posizione lavorativa e un ottimo conto
in banca; insomma per una buona vita dal punto di “vista sociale” si poteva
anche sopportare alcuni difetti che poteva avere il partner.
Solo che tutte le persone che aveva
conosciuto in questo modo non erano durate che una serata e si era ritrovata a
dare il numero di cellulare, ma il giorno dopo a non rispondere ne ai messaggi ne
alle chiamate.
Era tutto così noioso, Antonia B.
voleva vivere una favola, un’avventura d’amore non accontentarsi di racimolare
delle briciole d’affetto. Avrebbe fatto di tutto per riuscire a trovare l’amore
con la A maiuscola.
Ripensava alla sua vita e a tutto
questo, mentre si accingeva a bere il suo cappuccino ancora fumante, era in
perfetto orario, anzi in anticipo, come al suo solito.
Uscì dal suo appartamento e schiacciò
il tasto per chiamare l’ascensore però era occupato, a lei non piaceva aspettare così
decise di fare le scale, in fondo erano solo quattro piani.
Quando arrivò in portineria si pentì
della sua scelta, aveva deciso di indossare delle scarpe nuove che le facevano
veramente male.
Salutò la portinaia Maria, che ormai
era lì da ben quarant’anni, e che sapeva tutto di tutti, custodiva i segreti
dei componenti del condominio “Verdi”.
Antonia B. abitava lì da ben cinque
anni e lo trovava un posto sicuro dove tornare quando il mondo fuori la
opprimeva e quando sembrava che tutti ce l’avessero con lei. Aveva arredato il
suo appartamento da sola ed era fiera del risultato.
Si avviò alla macchina, una vecchia
ypsilon elefantino di colore azzurro che lei adorava e che aveva acquistato
subito dopo la laurea.
Alla donna piaceva abitare a Padova, questa
città è affascinante con la sua cultura e la sua storia, ma a suo avviso molte
zone sono degradate e dovrebbero essere rinnovate.
Aprì la portiera ed entrò, stava per
accendere il motore quando vide su bigliettino nel tergicristallo ed esclamò:
-Ma che cavolo sarà questo?-
Aveva pensato che fosse un volantino
pubblicitario o una multa, possibile che avesse parcheggiato in un posto dove
non si poteva farlo?
Lo prese con mano tremolante, no non
poteva essere una multa si disse, proprio non ci voleva in questo momento.
Lo aprì e lesse:
Antonia spero che non
ti offenderai se ti scrivo queste poche righe, ma vorrei chiederti di uscire
con me.
Ti sembrerà strano, ma
penso di aver capito che sei una ragazza molto romantica,anche per il fatto che
partecipi ad un club del libro dove parlate di letteratura rosa, così mi sono
detto perché non scriverle?
Le piacerebbero i
biglietti d’amore no?
Non e’ uno scherzo se
vuoi mi puoi contattare al mio indirizzo mail, sarebbe troppo facile darti il
numero e incontrarci,l’attesa renderà più piacevole il nostro primo incontro.
Spero che mi scriverai
presto.
Il tuo principe
solitario
pricipesolitario75@gmail.com
-Non ci credo-esclamò Antonia, che
rimase un attimo in attesa di capire cosa fare, era paralizzata, possibile che
ci fossero ancora uomini del genere?
Se era uno scherzo era di cattivo
gusto.
Urgeva una riunione del club del libro e
delle sue amiche fidate, Elisa, Margherita e Matilde.
Scrisse subito un messaggio sul loro
gruppo di whats app con una foto allegata del biglietto.
Si diresse di filata verso il centro
era ormai in enorme ritardo.
Tutta la giornata l’aveva passata ad
immaginare chi potesse essere il principe solitario, alle venti e trenta arrivò
alla sede del club, una vecchia libreria di un’anziana signora Marisa che amava
i romanzi rosa come tutte loro e che era stata così gentile ad ospitare le
donne nelle loro serate “libresche”.
Elisa ,appena vide Antonia, le andò
subito incontro:
-Antonia ma cos’è questa storia?-
chiese curiosa.
-Non lo so Elisa, ho trovato questo
biglietto stamattina sull’auto- rispose
Poi arrivarono anche Margherita e
Matilde , quest’ultima aveva portato anche la figlioletta di sei anni.
-Non ho idea di chi sia questo principe
solitario ma gli devi scrivere! -disse Margherita
-Secondo me è pelato, sposato o ha qualche problema perché non
esistono più uomini che perdono tempo a
scrivere dei biglietti d’amore- continuò Matilda, la più razionale del gruppo forse
anche più di Antonia stessa.
Poi intervenne Elisa:
-Non è che sia tua madre, ricordi i
fiori l’estate scorsa, era stata lei ad inviarteli spacciandosi per un
corteggiatore anonimo.-
-Non dire sciocchezze Elisa non credo sappia
usare le mail- concluse Margherita.
-Certo che se la mettete in questo modo
ragazze di certo non mi aiutate-rispose Antonia B.
-Hai ragione –disse Margherita- ma gli
devi scrivere subito non perdere tempo.
Poco dopo la ragazza stava per scrivere
la sua prima mail a questo sconosciuto e aveva veramente paura di ricevere
l’ennesima fregatura.
La fiducia di Antonia B. negli uomini
era finita quando due anni fa il suo futuro marito Fabio a un mese dal matrimonio, si era fatto
scoprire nel suo rinomato ufficio di avvocati a sbavare sulla sua segretaria.
Un classico si disse, a ripensarci, ma
quanto ha fatto male e forse ancora lo faceva, le aveva lasciato un senso di
vuoto che non era riuscita ancora a colmare.
-Non penserai ancora a Fabio, vero Antonia?-
disse Elisa
- No, no solo ricordi -rispose la
ragazza.
Poi Antonia decise di agire e di
scrivere la mail allo sconosciuto.
Caro principe
solitario,
non so se fidarmi delle
tue parole spero che tu sia vero.
Ma ci conosciamo?Lo
deduco dal fatto che mi hai parlato del club, conosci qualcuna delle ragazze?
Non so niente di te,
come faremo ad incontrarci?
Si i romanzi rosa sono
una delle mie passioni perché mi fanno sperare che tutte le storie d’amore
siano eterne e mi sanno strappare un sorriso quando si ha un momento no.
Ma sono cosciente anche
del fatto che la realtà è ben lontana dal vissero felici e contenti che tanto
cerco in un libro e che l’amore può finire, anzi finisce quasi sempre.
Non credi?
Antonia
Forse sei stata leggermente
melodrammatica nell’ultima parte- disse Margherita-
Ma no – continuò Matilde - direi
realista e sincera, ora attendiamo la sua risposta.
La mail arrivò solamente all’una di
notte, quando ero ormai rientrata nel mio appartamento.
Cara Antonia,
si sono vero e ci siamo
già incontrati ma se non ti ricordi significa che non ti sei accorta di me
oppure non mi sono fatto notare abbastanza.
Come puoi vedere sono del ’75 e ho quarant’anni, sono
divorziato senza figli e sono un uomo tutto d’un pezzo ma in fondo sono un
tenerone.
Che dirti di me?
Ho un’azienda di vino e
una cinquantina di dipendenti, e se vorrai continuare questa “corrispondenza
elettronica” sarò ben felice di risponderti e quando sarà il momento ci
incontreremo.
Comunque sono vero non avere
dubbi!!
Il tuo Principe
solitario
Ormai ci avevo preso gusto a scrivere
le mail.
Caro Principe
Solitario,
non so come ho fatto a
non vederti e a non capire che provavi dell’interesse per me,scusami se ho
delle riserve nei tuoi confronti ma non si sa mai chi si nasconde nel “cyber
spazio”.
Mi sembra così strano
quel biglietto che mi hai mandato e tutta questa situazione, ma la mia
curiosità prevale su tutto e voglio continuare a scriverti e a credere che un
giorno ci incontreremo.
La tua intrepida Antonia
Antonia B. non sa come descrivere
questo intero mese passato a scrivere al “suo”principe solitario, le sembra di
conoscerlo da sempre. Le ha raccontato del suo matrimonio delle difficoltà che
ha incontrato soprattutto negli ultimi anni con la moglie e il suo desiderio
mai realizzato di avere un figlio.
Poi ancora le ha raccontato che la sua
azienda nonostante la crisi regge bene e che lui stesso non si sente un
titolare ma un amico dei suoi dipendenti, alcuni lavorano lì da più di
trent’anni quando c’era ancora suo padre che guidava l’attività.
Al contrario, Antonia non è riuscita ad
aprire completamente le porte della sua vita e del suo cuore, un matrimonio mai
iniziato, un ex ragazzo che ha fatto fatica a dimenticare e che in alcuni
momenti le manca ancora ed infine lei stessa che non riesce veramente a vivere
felice perché sente che le manca qualcosa.
Un giorno, finalmente, per Antonia B.
arrivò il momento che aspettava con ansia , si sarebbe incontrata con il suo
sconosciuto corrispondente.
Il principe solitario le ha dato appuntamento alle 18.30 per un
aperitivo al bar “Vittoria” ,vicino all’università, il ragazzo indosserà una camicia
di colore grigio e questa sarà il segnale per capire che è proprio lui la
persona giusta.
Il
giovedì precedente c’era stata la consueta riunione con le ragazze del club del
libro, Antonia B. aveva proprio bisogno di loro.
-
Antonia, adesso devi tirare fuori gli artigli –disse Matilde – e soprattutto
vestirti sexy non da monachella di Monza ormai non sei più giovanissima devi
usare quello che hai, sfruttare i tuoi punti di forza.
-Facile
a dirsi- disse Antonia B.
-Dai
così la spaventi però Matilde, secondo me devi invece, essere te stessa e non esagerare-
disse Margherita.
Secondo
Elisa invece, non doveva dimostrarsi troppo se stessa, insicura e fragile, e
nemmeno fare troppo la super vamp ci voleva un giusto mix.
Alla
fine dei giochi la ragazza si sentiva più confusa di prima.
Era
il grande giorno e Antonia B. era molto nervosa e agitata, al lavoro non era
riuscita a combinare nulla e il pensiero andava sempre a quello che le sarebbe
capitato nella serata.
Alcuni
pensieri la sconvolgevano chi si sarebbe trovata davanti?
Ma
soprattutto si sarebbe presentato?
Uscì
dallo studio mezz’ora prima, così aveva tutto il tempo per tornare a casa e
prepararsi con cura.
Dopo
una serie di prove di outfit diversi, nessuno sembrava adatto all’occasione,
nemmeno il trucco andava bene una volta c’è n’era troppo, un’ altra troppo
poco.
Alla
fine decise di smetterla e di rimanere più naturale possibile così non avrebbe sbagliato di sicuro, indossò un
completino blu con una camicia di chiffon e un paio di stivaletti estivi con un
po’ di tacco che le slanciavano la figura.
In
perfetto orario Antonia arrivò al bar e prese un tavolo, era in ansia, le
sudavano le mani e sperava, anzi, voleva incontrarlo non importa se non era
quello che si aspettava ma lo voleva vedere.
Era
passato solo un quarto d’ora ma a lei
sembrava che fossero passate delle ore, ancora
non c’era traccia del principe solitario, pensò di essere finita in una puntata
di “Catfish” dove la persona con cui avevi parlato per mesi o non si presentava
o non era quella che si credeva.
Così
iniziò a rileggere le loro mail, e un momento dopo si sentì chiamare.
-
Antonia come stai?-
Era
Luca il suo vicino di casa, fu stupita di vederlo lì in quel momento.
-Bene
grazie te?-rispose.
-Non
c’è male mi posso sedere?-
-In
realtà aspetto una persona, ma si siediti.-penso che non c’era nulla di male in
fondo.
Non
lo ricordava così carino,era alto i capelli di un nero scuro erano striati da
alcuni filini bianchi e dalla camicia uscivano dei pettorali veramente
notevoli.
Erano
usciti una sola volta un anno fa, non
era stata una serata memorabile.
Parlarono
un po’ del più o del meno e Antonia B. notò che c’era qualcosa di strano in lui, il suo modo
di raccontare le cose, il suo sorriso allegro, fino a che si illuminò una
lampadina, possibile fosse lui?
Guardò
la camicia ed era grigia scura.
Oddio!!
Antonia B. sbiancò e si portò una mano alla bocca.
Non
sapendo cosa dire, trovò poco dopo le uniche parole che erano giuste da
pronunciare.
-Sei
tu il principe solitario?-chiese con un filo di voce.
-Si
Antonia, sono io il tuo principe.-disse Luca.
-Cavolo
che figura.- non riuscì a dire altro.
-
Antonia non ti preoccupare non è successo nulla, io stesso potevo anche dirtelo
ma non mi avevi riconosciuto e quindi ho preferito così.
Ma te lo avrei detto prima di andare via
almeno per farti capire che ero vero e non era una presa in giro. –cercò di
spiegare Luca.
-Perché
il biglietto e tutto il resto?-chiese confusa Antonia.
-Mi
sembrava una cosa carina per riavvicinarmi a te,un anno fa la nostra cena non è
stata da incorniciare e volevo rimediare. Io sono diverso e anche tu, all’epoca
mi ero appena separato, uscivo da un lungo rapporto non era il momento giusto
per nessuno di noi due. Ma volevo darci una seconda possibilità, tu che ne dici?-concluse
Luca.
E
così in un attimo vide tutti i suoi sorrisi, i gesti gentili che lui le faceva
quando si incontravano in ascensore, in portineria o alle riunioni del
condominio.
Come
aveva fatto a non accorgersi di niente?!
-Sono
proprio una stupida –disse
-Non
dire così .-
Fece
un lungo respiro e disse:
-Ok!Ripartiamo
dall’inizio piacere Antonia.-disse la ragazza alzandosi in piedi.
-Il
piacere è tutto mio, sono Luca.-
Si
sorrisero e passarono la serata a ridere
e a mangiare una buona pizza.
Alla
fine prima di rientrare nei loro appartamenti si scambiarono il loro primo
bacio che fu lungo, dolce ma allo stesso tempo appassionato, l’inizio di una
lunga serie.
Ora
a distanza di un anno la loro storia continuava e Antonia non sapeva come spiegare il sentimento che tutt’ora li unisce e
che la fa sorridere ogni volta che si alza dal letto, ama Luca e il suo
ottimismo, ama ogni piccola cosa di lui e ringrazia sempre per averlo incontrato
e al destino per averli fatti riavvicinare.
Antonia
B. non sa se il loro amore durerà per sempre, è difficile dirlo ma crede anche
che non può vivere guardando il passato ma che deve godersi il momento e le
emozioni che le sta dando.
Fine
©myfreecopyright
by Alice De Checchi
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