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mercoledì 28 settembre 2016

Chiara Rostagno [INTERVISTA: 50 SFUMATURE D'AUTORE]



1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente, con molto piacere!

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono da sempre un'informatica. Attualmente lavoro come Art Director in un'agenzia web. E poi sono una mamma. Ho due figli ventenni e bellissimi (sì lo so, ogni scarrafone etc. etc.) e un compagno che adoro.  Da sempre sono un'appassionata lettrice, tanto che la mia casa è stracolma di libri, per cui non ringrazierò mai abbastanza l'inventore del Kindle! Oltre alla lettura amo moltissimo la musica, il cinema e, avendone la possibilità, i viaggi.

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Non ho un colore preferito, o perlomeno dipende da cosa stiamo parlando. Mi spiego meglio: se si tratta di abiti certamente prediligo l'azzurro in tutte le sue declinazioni, il verde acqua (ho gli occhi verdi) e il nero. Se si tratta di arredamento amo i colori vivaci che trasmettono positività e allegria, il giallo, il rosso e l'arancione ovviamente usati con parsimonia. Nel mio lavoro, cioè nella progettazione di siti web, amo moltissimo il nero e il grigio, ma non sempre i clienti sono completamente d'accodo!

4-Tre aggettivi per descriverti
Determinata, puntigliosa, insicura.

5-Cosa dicono di te gli altri?
Bella domanda …. il mio datore di lavoro dice che sono “sanguigna” e “malinconica”, cioè che mi butto con entusiasmo nelle cose, ma allo stesso tempo cerco di valutarne le conseguenze.  La mia amica di più vecchia data mi rimprovera spesso di non farmi sentire abbastanza. Sicuramente le persone che coordino al lavoro mi rimproverano di essere molto esigente e rompiscatole. Il mio compagno dice che sono dolce, affettuosa, pacata, professionale, pragmatica.

6-Il giorno più bello della tua vita?
Sono due e sono, prevedibilmente, i giorni in cui sono nati i miei figli.



7-Una cosa che ti rende felice?
Mi basta davvero poco  per essere felice …. un pezzo musicale che mi emoziona, un bel film visto e poi commentato con il mio compagno, una buona cena a base di sushi o leggere negli occhi dei mei figli la soddisfazione per qualcosa che sono riusciti a realizzare.

8-Tre persone che stimi?
Se devo rispondere d'impulso, a parte le riposte ovvie (il mio compagno, mio padre) e se per stima si intende ammirazione direi Steve Jobs, David Foster Wallace e Nina Simone. In campi diversi sono stati tre persone di vero genio, con un talento traboccante e visionario.

9-Sei mai stato deluso/a?
Sì, ovviamente, dagli altri e spesso anche da me stessa. Sono piuttosto intransigente e faccio fatica a perdonarmi.

10-Hai tatuaggi?
No e anche se mi piacciono non ho mai pensato seriamente di farne, un po' per la paura del dolore e un po' perchè sono decisamente troppo definitivi.

11-Cos’è per te la  scrittura?
Un modo per canalizzare la mia creatìvità e per esprimerla in modo naturale e senza sforzi. Il tempo che le dedico mi gratifica e, anche se sono ancora ben lontana dal poter raggiungere questo obiettivo, vorrei che diventasse la mia occupazione principale.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Ho dei modelli molto molto alti, a cui ovviamente  non potrò mai avvicinarmi neppure lontanamente. Virginia Woolf, per la  prosa elegante  e la sua capacità di introspezione. David Foster Wallace, per il suo modo di scrivere complicato e tortuoso, ma incredibilmente eccitante e la sua straordinaria capacità immaginifica. Alice Munro, per la prosa cristallina e sobria e la commovente verità dei suoi personaggi.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di giorno perlopiù.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Rifletto, ma poi il più delle volte scrivo d'impulso.

15-Scrivi a mano o al computer?
Su un tablet.

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Circa un anno fa.

17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
In realtà non ricordo che fosse una delle mie massime aspirazioni. Credo che allora desiderassi più che altro fare il veterinario, ma poi, come spesso accade,  ho fatto tutt'altro.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Lo vorrei davvero tanto e mi sto impegnando a fondo per raggiungere questo risultato, ma, come ho detto, ne sono ancora ben lontana.

19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se si poi la segui?
A volte la preparo, ma se ho imparato una cosa di me stessa scrittrice, è che per quanto io possa elucubrare e pianificare, il più delle volte quando comincio a scrivere seguo l'impulso.

20-Scrivi in ordine cronologico?
A volte sì, altre no. L'irresistibile irragionevolezza dell'amore è una vicenda lineare narrata in ordine cronologico. Il libro che sto scrivendo ora (Black Wizard - più forte del tempo), no, è più che altro un rimbalzare tra presente e passato.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
In genere scrivo in camera mia a un piccolo tavolino. Ma quest'estate ho scoperto che sono in grado di scrivere perfettamente anche al mare sotto l'ombrellone.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
“L'irresistibile irragionevolezza dell'amore”, che penso si possa definire  un romance contemporaneo, è una vicenda narrata a due voci. Greta sta vivendo un momento dolorosamente delicato del suo matrimonio. Il rapporto col marito si è nel tempo inaridito e svuotato di significato, fino ad arrivare a costituire per lei solo una sempre meno tollerabile abitudine a cui  rimane attaccata  per senso del dovere e forse per l'incapacità di immaginare una via d'uscita. Sveva è delusa e apatica a causa della fine della sua prima storia d'amore importante con un compagno di scuola. Entrambe faranno un incontro importante che le spingerà su sentieri inesplorati. Tancredi, un affascinante professore di matematica, accompagnerà Sveva nella scoperta di una sensualità più matura ed appagante. Lorenzo, giovane dj, farà riscoprire a Greta l'entusiasmo di un rapporto vivo e passionale. Ma, come sempre succede, l'irresistibile irragionevolezza dell'amore  mischierà beffardamente le carte.
Invece il libro a cui sto lavorando,  “Black Wizard”,  è  un romanzo con una connotazione più fantasy. La protagonista, Jade, è immortale, invulnerabile al tempo e alle sue ingiurie. La sua vicenda si snoda dalla campagna della Loira del 1700 fino alla Firenze di oggi.  Nel corso dei secoli dovrà confrontarsi con un nemico pericoloso e implacabile  e con un destino che la porterà ad amare un unico uomo che ritroverà e perderà drammaticamente più volte.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Sono auto pubblicati.

24-Cosa pensi dei self?
Che è una grandissima opportunità che va sfruttata con professionalità e determinazione.

25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Io non lo farei mai e sconsiglio chiunque a farlo, in quanto sono convinta che siano soldi buttati via.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Immagino che avere delle conoscenze o, forse ancor di più, essere famosi  (penso ad esempio a comici o attori) sia molto importante. Poi se si è davvero bravi e si ha molta fortuna magari ci si può arrivare comunque. Personalmente non credo che avrei mai cominciato a scrivere se l'unica strada possibile per la pubblicazione fosse ancora quella di inviare il proprio manoscritto alle Case Editrici nella speranza di essere notata da qualcuno.


27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non sono particolarmente amante dei social network, ma, di fatto, è impossibile prescinderne. Se sono molto restia a pubblicare fatti personali su FB e a condividere ogni piccolo insignificante momento della mia vita, non critico chi lo fa e comunque è sicuramente un buon mezzo per farsi pubblicità che cerco di utilizzare cogliendone le indubbie opportunità.

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Diciamo che sto cercando di costruirlo. Ad esempio iscrivendomi e partecipando attivamente a molti gruppi su FB che si occupano di lettura/scrittura e curando la mia pagina autore su Goodreads, oltre a pubblicare stralci del nuovo romanzo su Wattpad.

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Sicuramente dall'alto della mia pressochè totale inesperienza, valuterei con molta attenzione quanto mi viene proposto.

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Al di là del fatto che si tratta per me di una esperienza nuova e di un campo difficile nel quale sto cercando per quanto possibile di formarmi per agire in modo efficace, è sicuramente il tempo il fattore cruciale. Lavorando a tempo pieno e passando mediamente 10 ore ogni giorno  fuori casa, il tempo da dedicare settimanalmente  alla promozione e alla scrittura sono poche e concentrate perlopiù nel fine settimana.

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Direi che ha un'importanza cruciale. Poi è ovvio che il libro debba essere valido, ma senza pubblicità non si arriva da nessuna parte.

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di essere determinato e soprattutto perseverante.



33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Ne “L'irresistibile irragionevolezza dell'amore” c'è sicuramente qualcosa di me e del mio percorso di vita, pur non trattandosi di una vicenda autobiografica. Il libro tratta di vicende comuni a molte di noi e di sentimenti in cui ogni donna può identificarsi.  Per Black Wizard invece ho tratto ispirazione dal mio lato avventuroso, provando a immaginare una donna forte, volitiva e molto istintiva.

34- I personaggi sono reali o inventati?
Assolutamente inventati.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Il mio compagno in primis, che mi ha anche aiutata attivamente nell'editing finale e poi i miei figli che, nonostante non lo ammetterebbero nemmeno sotto tortura, mi sembrano tutto sommato orgogliosi di avere una madre con velleità di scrittrice.

36--Ultimo libro letto?
Sto leggendo “Mobili di famiglia” di Alice Munro, un'ampia raccolta di suoi racconti.

37-Che genere leggi?
Narrativa in generale, anche gialli (adoro Fred Vargas e il suo commissario Adamsberg) e poi manuali di scrittura creativa.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
La copertina è un fattore importante, è quella cosa che ti convince a soffermarti su un libro piuttosto che su un altro. Poi la sinossi che deve intrigarmi. A scatola chiusa solo pochi autori a cui sono affezionata e che conosco bene.

39-A quali autori non sai rinunciare?
Come dicevo ho letto praticamente tutto di David Foster Wallace. Poi credo di aver letto praticamente tutto di Chuck Palahniuk che però ultimamente mi ha lasciata un po' perplessa. Sicuramente Fred Vargas e la Munro. E poi Daniel Pennac e Jonathan Franzen.

40- Di cosa
 hai paura?
Delle malattie e dell'acqua profonda.

41-Dove vorresti vivere?
Vorrei essere una nomade digitale. Spostarmi spesso e gestire la mia attività di scrittrice in giro per il mondo. E poi vorrei una casetta, piccola, modesta, in Maremma, così da essere in campagna, ma anche vicino al mare, dove rifugiarmi quando fossi stanca  di peregrinazioni.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Amo la musica e, di quando in quando, anche la cucina mi appassiona.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Sicuramente vedere i miei figli realizzati. Oltre a questo, potermi permettere di rinunciare al mio impiego e vivere  solo di scrittura.

44-Ti piacciono gli animali?
Sì, molto. Se penso ad un animale domestico mi immagino più con un gatto che con un cane. Ho avuto una gatta siamese in passato e l'ho amata molto. Recentemente però mi sono innamorata dei Jack Russell. La loro vivacità e simpatia mi hanno conquistata.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
No, sono troppo razionale.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Vecchia ahimè, ma spero ancora ben lucida e in buona salute con il mio compagno.

47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
“Infinite Jest” di David Foster Wallace. Un capolavoro assoluto, un'opera immensa  in cui l'autore dà sfoggio di tutte le sue capacità pirotecniche e del suo virtuosismo, ma anche della sua profonda umanità. Un'opera tortuosa e affascinante, incredibilmente colta e densa, intelligente e ironica che stigmatizza e precorre molti dei “vezzi” e delle aberrazioni del nostro tempo. Da leggere e da rileggere. Consigliato a tutti, ma non a chi ha bisogno di una trama lineare e di un lieto fine.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Immagino a sei anni. Non ricordo il mio primo libro, ma so di aver amato molto i libri di Astrid Lindgren, sia “Pippi Calzelunghe”, che “Emil” che “Calle Blomkvist”  e poi tutti i libri di Louisa May Alcott, da “Piccole donne” a “Piccoli uomini” e “Piccole donne crescono” e i “I ragazzi di Jo”.

49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Sì, quello che sto scrivendo “Black Wizard – Più forte del tempo”, che spero di finire entro l'anno.

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?

Non saprei, certamente io non mi prendo sul serio per cui non fatelo nemmeno voi! ;))



Grazie a Chiara per l'intervista!



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