1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti
del tu?
Grazie a voi che
questa volta avete scelto di rivolgere a me le vostre domande, certo che potete
darmi del tu, ci mancherebbe. Mi aiuta a sentirmi “in famiglia”.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella
tua vita?
Mi chiamo
Francesca ed ho 32 anni. Faccio la mamma di tre maschietti e poi scrivo, scrivo
tantissimo. È una cosa che mi fa sentire bene con me stessa e appagata come
donna, in questo modo raggiungo quell’equilibro ottimale che mi permette di
avere le energie necessarie per dare il massimo anche come madre.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una
persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Anch’io credo a
questa “cosa” dei colori. Ho sempre pensato che non solo rivelino il carattere
ma soprattutto lo stato d’animo. In questo momento il mio colore preferito è il
rosso, proprio come quello che ho scelto per il particolare predominante nella
copertina del mio primo libro: una scarpa da donna rosso acceso. Questo per raccontare una me
autrice e donna in un momento della vita in cui è venuta fuori tutta la mia
energia, l’amore per la scrittura e la passione nel raccontare le cose.
4-Tre aggettivi per descriverti
Sognatrice.
Ottimista. Caparbia.
5-Come dicono di te gli altri?
Gli altri dicono
che a volte sono troppo sognatrice, la mia fantasia galoppa senza freni e mi
basta partire da un piccolo spunto o un’idea per ritrovarmi a fantasticarci per
ore e sviluppare il progetto con ogni minimo dettaglio nella mia testa. Sono
sempre stata così, fin da piccola. Per questo motivo ho difficoltà ad
addormentarmi la maggior parte delle volte. Penso troppo. Così come idealizzo
troppo, soprattutto riguardo le persone e questo, lo riconosco, spesso non va
bene.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Sono tre i giorni
più belli della mia vita. Senza alcun dubbio la nascita nei miei bambini.
Un’emozione immensa e sebbene io non sia una con la lacrima facile e
l’entusiasmo a profusione, in quei giorni lì ho pianto di gioia.
7-Una cosa che ti rende felice?
Mi rende felice
vedere felici le persone che amo.
8-Tre persone che stimi?
La persona che
stimo in assoluto più di tutte purtroppo non c’è più, si tratta di mio nonno
paterno. Lui mi ha insegnato a non mollare mai e che essere persone oneste alla
fine ripaga sempre. E poi era un uomo che possedeva un’apertura di vedute
eccezionale; amava l’arte in tutte le sue forme ed è riuscito a trasferirmi
quest’amore. Mi ha insegnato a mettermi in discussione, ad essere sempre
curiosa e cercare le risposte alle mie domande sia in me stessa che nel mondo
circostante. Mi ha fatto capire che tutto ha un inizio e una fine e che la vita
è un dono inestimabile e deve essere vissuta intensamente sempre, anche quando
sembra difficile. Mi ha insegnato l’inglese e la storia. Lui era la storia. Era
un narratore inarrestabile. In questo mi sento molto simile a lui. Vorrei
potergli parlare ancora una volta, con la maturità che ho raggiunto adesso;
sarebbero sicuramente discorsi ancora più profondi ed interessanti. Mi manca da
morire.
Non mi sento di
menzionare altre persone a cui va la mia profonda stima, perché farei un torto
agli altri se ne citassi soltanto due. Perché io stimo tutti quelli che mi
hanno permesso di essere la persona che sono, che mi hanno aiutata e sostenuta
durante tutto il percorso della mia vita, che mi hanno amata e mi hanno
insegnato tanto. Ciascuno di loro merita la mia stima e i miei ringraziamenti.
Anche perché quelli che scelgo di non stimare, semplicemente li ignoro, non
esistono più per me.
9-Sei mai stato deluso/a?
Si, certo. Chi non
è stato deluso almeno una volta nella vita. Fa parte della condizione umana
deludere e rimanere delusi, soprattutto quando si creano aspettative e si da
fiducia incondizionata. Se così non fosse vorrebbe dire vivere in un perfetto
mondo fatato dove va tutto come vuoi tu. Sarebbe anche un po’ noioso, certo
meno doloroso, ma piatto sicuramente.
10-Hai tatuaggi?
No, ma ne ho in
programma.
11-Cos’è per te la scrittura?
La scrittura è
espressione. Io esprimo me stessa, le mie idee, i miei desideri, le mie paure,
le mie attitudini, le mie convinzioni e i miei dubbi, scrivendo. Che poi
intorno a questi nascono per forza di cose situazioni e personaggi non c’è da meravigliarsi;
è il risultato di tutto quello più fantasia, creatività e competenze.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Non mi ispiro a
nessuno scrittore anche perché credo che quando uno mette del nero su bianco lo
faccia per esprimere se stesso come ho appena detto, quindi non sarei coerente
e non avrebbe senso se dicessi che mi ispiro a qualcuno in particolare. Sicuramente
il fatto di preferire alcuni scrittori rispetto ad altri e di conseguenza leggerli
con piacere, ha contribuito alla mia formazione come autrice in merito a stile
e contenuti. Il fatto che si preferisca un autore ad un altro è già di per se
indice dei propri gusti ed inclinazioni.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Scrivo anche di
giorno ma preferisco la notte, quando tutto tace, rendo di più.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Assolutamente
impulsiva
15-Scrivi a mano o al computer?
Mi piace molto
scrivere a mano, premendo la penna sul figlio e godendomi la situazione dei
caratteri in rilievo quando volti la pagina e ci passi sopra le dita. Quando
lavoro uso il computer, ma il modo più pratico e immediato resta l’iphone. Ho
il blocco degli appunti più incasinato di tutti gli smartphone della terra.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il mio primo libro
“serio” e completo è stato IL DUBBIO, l’ho cominciato a scrivere lo scorso
dicembre e ci ho messo circa tre mesi a finirlo scrivendo di notte, mentre
tutti dormivano. Prima di questo ho avuto solo “pensieri sparsi”, scatoloni
interi di bozze incomplete messe su pezzi di carta, lettere e blocchi degli
appunti. Tutti spunti che se elaborati mi darebbero da scrivere per l’intera vita.
Il problema è che ho continuamente nuove idee che mi frullano nella testa.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
No, volevo fare la
stilista. Ma diciamo che ho sempre avuto la propensione alla scrittura. Avevo
l’abitudine di tenere diari e scrivere lettere (anche intestate praticamente a
nessuno). Scrivevo per sfogarmi per lo più, soprattutto da adolescente.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un
lavoro?
Se la mia
scrittura oltre ad essere parte integrante della tua vita fosse apprezzata
anche dagli altri, allora si, sarei felice diventasse un lavoro. Anche se ho
sempre pesato che quando fai quello che ti piace, il significato di tutto
cambia, anche se la definizione resta alla fine la stessa. Trarre profitto da
qualcosa che continueresti a fare anche gratis e che ti piace e ti appaga come
nient’altro, credo sia la massima aspirazione per chiunque.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la
segui?
Mi preparo una
scaletta molto organizzata, con post-it ovunque e approfondimenti vari da
affrontare riguardo la trama e i personaggi. Uso evidenziatori e penne di colori
diversi. Sistematicamente poi, questa scaletta perfetta, non la seguo affatto.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Si, e in lassi di
tempo piuttosto brevi.
Ma sto
sperimentando un racconto con dei salti temporali, in un’alternanza di capitoli
tra passato e presente con uno scarto di cento anni. Mi piace quello che ne sta
venendo fuori.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Scrivo a letto con
lo smartphone tra le mani. In camera da letto ho creato un angolino con pc e
una piccola scrivania. Ho uno studietto nel seminterrato in cui mi sono
attrezzata per benino. In soggiorno ho un bel tavolo e all’occorrenza anche in
giardino. Ho dei blocchi e penne costantemente in borsa (ho scritto un capitolo
del mio ultimo libro nello studio di un tatuatore mentre aspettavo che a mio
marito venisse ultimato un tatuaggio. Ogni luogo è adatto, basta poterlo
materialmente fare.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
La mia
predisposizione per il romanzo rosa è innata. Ho partecipato ad un contest in
cui dovevdi volta in volta sviluppare storie in base a tracce precise. Che sia
stato horror, o contemporaneo, o fantasy il tema, mi veniva fuori sempre un
qualcosa di romantico e “malizioso”.
Mi piace condire i
miei libri con un po’ di “pepe”, che non dovrebbe mancare mai soprattutto nella
vita vera, ed ecco che nascono i miei erotic
romance contemporary in cui ciascuna a seconda del personaggio può trovare
una sorta di identificazione.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Per il momento è
uscito un solo libro, il primo che ho scritto, edito da LETTERE ANIMATE e credo
che lascerò curare a loro il resto della serie sempre se lo desiderano. Per un
progetto a cui tengo particolarmente e che sto ultimando in questi giorni
sceglierei la strada del self-publishing perché ci sono molto affezionata, ne
sono gelosa e non vorrei vederci le mani di nessun’altro sopra. Tranne quelle
delle lettrici è beninteso. Poi, quando uscirà capirete il perché di tutto
questo.
24-Cosa pensi dei self?
Che hanno coraggio e che
se sono ben curati sono destinati ad avere successo. È bravura e fortuna
insieme ma immagino che per chi ce la fa da solo debba essere molto appagante.
25-Cosa pensi di
chi paga per farsi pubblicare?
Stenderei un velo
pietoso. E l’ipotesi che ho sempre scartato a priori anche se sono ancora una
novellina in questo campo. Non proverei alcuna soddisfazione sapendo che una
casa editrice ha accettato di pubblicare una mia storia perché ho pagato.
Sarebbe facile, immediato, ma per me continua a rimanere una circostanza senza
senso. Il talento non si compra e se non si riesce a trovare una casa editrice
seria e si sa di averne, tanto vale autopubblicarsi. Anzi, diffidate a priori
da chi vi chiede soldi.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle
conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Avere delle
conoscenze credo che aiuti. Io per prima “premerei” sulle mie risorse se ne
avessi, dico la verità. Ma spesso come ho detto prima è anche una questione di
fortuna oltre che di bravura vera e propria. Come in tutte le cose la
tempistica è fondamentale: il famoso “essere nel posto giusto al momento
giusto”. Ma quando ci arrivi con le tue forze ed apri la busta con il contratto
giusto, la gioia non è quantificabile al punto che quasi non ti sembra vero.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o
delizia?
Non è che li ami,
anche perché trovo che oggi siano diventati un posto in cui ci si impiccia
degli affari altrui e si mandano messaggi subdoli e minatori a destinatari che
restano anonimi usando link spesso di dubbio gusto, per cui sotto questo punto
di vista sono decisamente “croce”.
Diventano “delizia”
quando sono strumento di diffusione di un’idea, quale ad esempio un libro o un
qualsivoglia concetto purché sia nobile. I social in questo hanno una potenza
incredibile. È un mondo in cui puoi arrivare a chiunque, soprattutto quando le
persone in questione hanno i tuoi stessi interessi. Trovo che per gli autori
siano una bella vetrina.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Il mio rapporto con i
lettori è magnifico soprattutto perché ho la consapevolezza che se loro non ci
fossero io non esisterei come autrice. Ricevo tante mail e messaggi privati e
pubblici ogni giorno, cerco di rispondere personalmente a tutti, ci tengo a
farlo. Voglio fortemente mostrare loro la mia gratitudine e la mia gioia quando
mi spiegano quanto le miei opere abbiano emozionato e gli siano rimaste dentro.
Adoro quando mi dicono che sono affezionati ad un personaggio e una storia in
particolare, Qualcuno mi parla della sua vita, altri mi è capitato mi hanno
chiesto consigli ed io sono sempre contenta di confrontarmi con loro e dargli
l’attenzione e le risposte che meritano. A volte sono io fare domande a loro e
a raccontarmi, ebbene si, succede anche questo.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa
editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora
inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’
come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
State senz’altro
parlando di editor approfondito.
Ho pensato molto ad una eventualità del genere
fino ad arrivare alla conclusione che un lavoro di editor fatto da un
professionista non avrebbe potuto che migliorare un mio eventuale libro. So che
si può sempre migliorare ed accetto qualsiasi tipo di consiglio, critica e
correzione.
Ma permettere a
qualcuno di stravolgere completamente una storia, magari cambiandone
radicalmente l’impostazione e i personaggi, quello non lo accetterei, credo.
Non ci sarebbe nulla di mio e questo non avrebbe senso, mettere il mio nome su
qualcosa che non mi rappresenta, intendo.
Se invece fosse
chiesto a me di cambiare delle cose e sarei io a dover apportare le modifiche
magari dietro direttive specifiche, quello lo farei. Sarebbe sempre farina del
mio sacco senza contare che lavorare pressione mi ispira parecchio.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai
incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Non sto incontrando
grosse difficoltà devo dire. Mi sono organizzata con liste ed agenda dopo aver
fatto le mie ricerche in giro e sto provvedendo a contattare diverse pagine
social e blog e da tutti sto ricevendo risposte cortesi e positive. Tipo voi
che siete state davvero fantastiche e gentilissime. Sarà perché la copertina
del mio libro piace, dà molto nell’occhio e difficilmente la si dimentica?
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il
successo di un libro?
Moltissimo. È fondamentale,
in questo devo dire anche l’impegno della casa editrice è importantissimo,
perché immagino che loro abbiano i “contatti” giusti.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo
della scrittura?
Di leggere molto e
cercare sempre di migliorare, poi tutto il resto viene da se. Perché se è vero
che la tecnica e lo stile si possono migliorare è anche vero che secondo me
esiste una predisposizione innata per quanto riguarda lo scrivere ed
emozionare. Non tutti ci riescono.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Nulla in particolare.
Ho cominciato a costruire i personaggi nella mia mente e intorno a questi, come
un vestito ci ho cucito la storia. È più o meno quello che mi accade ogni volta
che mi sento “tentata” da un progetto nuovo.
Dunque, nascono prima
i protagonisti e le loro caratteristiche, poi la trama. Forse è proprio per
questo che risultano così ben definiti, con un preciso profilo psicologico e le
lettrici gli si affezionano così tanto.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Inventati,
assolutamente. Qualcuno è anche eccessivo, ma “ci piace” così.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Le mie amiche, molto.
Le mie lettrici di Wattpad tantissimo. La mia famiglia.
Sono partita con poca
fiducia in me, molto insicura, anche perché non sono quel tipo di donna che si
monta la testa ergendosi su un piedistallo per una manciata di consensi. Anzi,
quando chiedevo un parere prima di tutto volevo che mi venissero fatti notare
gli errori e le inesattezze. Volevo le critiche, quelle costruttive che ti
fanno crescere. E ne voglio ancora.
Solo con il passare
del tempo ho cominciato a rendermi conto che esistono persone che delle mie
storie non riescono a fare a meno e questo mi lusinga molto e soprattutto mi
rende fiera di me.
36--Ultimo libro letto?
1984. George Orwell.
Consigliatomi da mio fratello. Geniale e scritto
egregiamente. Descrizioni fantastiche e surreali. Molto attuale e toccante. Un
capolavoro.
37-Che genere leggi?
Leggo un po’ tutti i
generi. E un mio vezzo è quello di leggere più libri contemporaneamente. Mi
piacciono molto i classici di autori che si sono distinti per la loro
ecletticità ed eccentricità. Degli scrittori contemporanei apprezzo molto
quelli del genere “erotic romance”, ma quello scritto bene, con criterio e non
giusto per...
La mia preferita in
maniera indiscutibile è Tiffany Reisz. Ecco, lei è geniale!
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so
copertina, trama, autore ecc.?
A meno che non vada
mirata per acquistare un determinato titolo, la mia spedizione in libreria si
svolge generalmente così: Mi aggiro per gli scaffali e i banchi fino a che una
copertina non mi attira, prendo il libro tra le mani e leggo la trama, poi le
prime righe. Se mi ispira, lo prendo.
C’è da dire che
nessuna spedizione si conclude mai a mani vuote, ma i lettori come me, voi
comprese, lo sanno come funziona.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Non rinuncio a Tiffany
Reisz, Gabriele D’Annunzio, Jane Hausten,
Paulo Coelho, Oscar Wilde, J.K. Rowling, George Orwell e ultimamente
Sophie Morgan. Il mio librario resta sorpreso di volta in volta alla varietà e
la differenza di stili e dai salti temporali coi mie bei libri nuovi tra le
mani.
40- Di cosa hai paura?
Prima avevo paura
della morte ma non per l’evento in se che accetto come parte della vita. Mi
metteva ansia pensare che dopo il mio passaggio sulla terra di me non sarebbe
rimasto nulla, che me ne sarei andata nel niente più totale.
Da quando ho avuto i
miei bambini non ci ho più pensato perché so che un pezzo di me continuerà a
vivere. Avere uno scopo per cui esistere è importante così come il compito che
ho adesso, crescere tre individui che fanno e faranno parte della vastità del
mondo che ci circonda che interagiranno con persone e costruiranno cose,
affetti, circostanze. Questo è meraviglioso.
E poi ci sono i miei libri.
Quelli anche sono un pezzo di me e di chi li leggerà.
41-Dove vorresti vivere?
Dove vivo sto
benissimo anche se mi piacerebbe viaggiare di più e conoscere tutto quello che
il pianeta terra ha da mostrare.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Leggere è la mia
passione più che un hobby.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Realizzarmi come
donna, come madre e come autrice e vedere i miei figli realizzati come uomini
in quello che amano fare.
Non parlo di potere e
benessere economico. Parlo di realizzazione personale, ovvero star bene con se
stessi e sentire che quello che hai fatto nella vita lo hai fatto come meglio
potevi. E chiaramente raccoglierne i frutti, ma questo, ripeto è secondario
anche se contribuisce ad una bella fetta di soddisfazione.
44-Ti piacciono gli animali?
Si, ma non ne ho.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Credo nelle energie
positive e negative a al loro flusso. Credo nel Karma.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Magra, bella e ricca?
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Qui sono in crisi, mi sento quasi come se qualcuno mi
chiedesse a quale dei miei figli voglio bene di più.
Se dovessi restringere il campo, direi “Il piacere” di G. D’Annunzio
per quelli di una volta e “L’Innocenza” di T.Reisz per quanto riguarda i
contemporanei.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Il primo libro che ho
letto, o meglio che mi sono fatta leggere è stato “piccole donne”. Avevo tre
anni e riuscivo a caprie solo le figure, ma mia madre me lo leggeva volentieri
quando glielo chiedevo. Ho sempre adorato ascoltare storie.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Assolutamente si.
Si chiama LA VITA
SEGRETA DI ARTHUR LEWIS. Il protagonista è un personaggio moto controverso, il
libro comincia con l’impeto e la potenza di un schiaffo in faccia. Questo
protagonista così negativo quasi inorridisce fino al punto di provare un odio
viscerale nei suoi confronti. Ma basta, non vi dico altro.
E poi sto finendo di
scrivere il quarto libro della serie IO NON TI LASCIO e che si chiamerà LA
SCOPERTA.
Nella mia fucina ci
sono tante altre storie che aspettano solo di essere forgiate.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo
questa intervista?
Uno su tutti di non
mollare mai.
Poi di non accettare
pubblicazioni a pagamento e di impegnarsi sempre al massimo cercando di
migliorarsi sempre e di essere positivi ed onesti, sempre.
Grazie a Maria Francesca per l'intervista!
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