1-Grazie
per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente
sì, grazie a te per questa occasione.
Mi
chiamo Giulia e sono una laureanda in Archeologia Classica. In quanto
studentessa universitaria dedico gran parte delle mie giornate allo
studio, nella speranza che un giorno riesca a trovare un lavoro che
rientri nell'ambito da me scelto. Oltre alla passione per la cultura
greco-romana, amo leggere i classici e un mio limite è sicuramente
essermi fermata al diciannovesimo secolo. La storia, come la
filosofia, fanno parte di ricerche che sono diventate quasi
quotidiane, soprattutto se si uniscono alla costruzione di romanzi.
Nonostante questo aspetto da studiosa incallita amo viaggiare e
visitare città d'arte, ma la realtà è che se potessi tornare
indietro nel tempo mi troverei su un galeone pirata o al fianco di
qualche moschettiere. Di certo, navigo spesso nella fantasia.
3-Dicono
che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo
colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il
mio colore preferito, più o meno da sempre, è il blu. E come questo
colore posso affermare di essere serena, calma e forse un pò
malinconica, ma senza alcuna pretesa. Per essere felice mi basta
davvero poco.
4-Tre
aggettivi per descriverti
Ironica
Indisciplinata
Distratta
Indisciplinata
Distratta
5-Come
dicono di te gli altri?
Ottima
domanda, mi spronerà a fare un sondaggio: al momento non so come mi
vedono gli altri.
6-Il
giorno più bello della tua vita?
Non
ne ho uno in particolare, cerco di trarre sempre gli aspetti positivi
da ogni situazione. Non riuscirei a estrapolarne solo uno.
7-Una
cosa che ti rende felice?
Organizzare
un viaggio con le mie migliore amiche, ma anche stare seduta al bar
davanti ad una tazza di tè, possibilmente con i pasticcini.
8-Tre
persone che stimi?
Cerco
di frequentare o di tenermi in contatto solo con le persone che
stimo, quindi sarebbe riduttivo elencarne solo tre.
9-Sei
mai stato deluso/a?
Spesso
e volentieri, ma la delusione a volte può essere d’aiuto nel
formare una visione antropologica che prima non si aveva. Un pò di
pessimismo di tanto in tanto non fa male.
10-Hai
tatuaggi?
Non
amo l’idea del tatuaggio e non credo che me ne farò mai uno.
11-Cos’è
per te la scrittura?
Divertimento,
almeno quando non vorrei cancellare ogni singola parola scritta.
12-
A quali scrittori ti ispiri?
Gli
scrittori del diciannovesimo secolo sono sicuramente la mia fonte
d’ispirazione ma al contempo lo stile di scrittura è ormai molto
differente da quello contemporaneo. Ad ogni modo certi valori
espressivi rimangono autentici.
13-Quando
scrivi di notte o di giorno?
Spesso
e volentieri dopo cena, mai più di un’oretta.
14-Ti
definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Entrambe
le cose. Il mio errore è mettere su carta tutti gli aspetti di un
personaggio che mi ispirano, ricordandomi solo un istante dopo che la
scrittura impulsiva non basta e può anche dimostrarsi deleteria.
Ritengo che riflettere e organizzare sia un buon modo per incanalare
al meglio ciò che ci piacerebbe scrivere solo d’impulso. Il
risultato infatti è totalmente differente.
15-Scrivi
a mano o al computer?
Rigorosamente
al computer ma può capitare che solo scrivendo a mano riesca a
sbloccarmi su una scena particolare.
16-Quando
hai scritto il tuo primo libro?
Scrivo
da innumerevoli anni, ma il mio primo e vero libro che sono riuscita
a concludere risale a due anni fa.
17-Da
piccola volevi fare la scrittrice?
Avevo
due sogni: diventare un’archeologa e una scrittrice. Direi che sto
lavorando per entrambe le cose, ma ammetto di vedere l’archeologia
come un lavoro e la scrittura come un piacevole passatempo.
18-Pensi
che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Non
credo, per quanto mi riguarda tutto ciò che diventa un dovere
finisce per annoiarmi. So che se dovesse diventare un lavoro a tempo
pieno non mi divertirei più, e al momento ciò che la scrittura mi
dà è proprio un modo per uscire dal quotidiano.
19-Per
scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Sì,
la prima fase è dedicata alla composizione di una scaletta e cerco
di seguirla, ma spesso è soggetta a numerose modifiche.
20-Scrivi
in ordine cronologico?
Tendenzialmente
sì.
21-Hai
un luogo in particolare dove ami scrivere?
Dove
posso, solitamente sul divano davanti alla finestra. C’è un
paesaggio invidiabile.
22-Parlaci
dei tuoi libri/libro?
Al
momento ho concluso due romanzi ma solo uno e’ edito, dunque
approfondirò quest’ultimo. Si tratta di un romanzo storico
intitolato “Vanità di Potenza - L’amore al tempo della musica”,
ambientato nella Venezia del 1797. Ad oggi si tende a identificare la
Serenissima con un’immagine barocca, nel pieno ‘700, il momento
forse in cui è stata nel fiore della sua bellezza. Proprio per
questo ho preferito spostarmi verso un periodo di decadenza, il
momento che tutti conosciamo come il Trattato di Campoformio. Dunque
i personaggi si muovono in un'atmosfera quasi surreale, in cui
Venezia sembra ancora viva ma con l'entrata di Napoleone alle porte
tutto cambia. La città, accompagnata dalla musica, osserva come un
vero e proprio personaggio gli eventi dei due protagonisti, che si
ritrovano legati tramite un vincolo di parentela. Fosco Alvise
Candiani è uno dei compositori più apprezzati della Serenissima,
ama Venezia con tutto se stesso e proprio il decorso della Repubblica
lo piegherà, fino a comprendere quanto davvero la Società abbia
influenzato – erroneamente -la propria vita. Così anche Anna,
moglie del nipote di Fosco, assumerà una doppia identità per
raggiungere la propria indipendenza, ma la porterà a perdersi nella
doppiezza della città, oltre a dimenticare chi è davvero. Sono
personaggi agli antipodi, con ideali totalmente opposti, ma proprio
da quest'opposizione nascerà un modo per comprendere se stessi.
23-Il
tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
L'unico
edito è autopubblicato.
24-Cosa
pensi dei self?
Ritengo
che il self sia un'ottima strada per chi non agogna a una carriera di
scrittore, ma è anche un buon modo per creare visibilità.
Inizialmente non ero convinta di questa scelta, poiché ormai a tutti
è accessibile il mondo della pubblicazione, ma anche le case
editrici sembrano non cercare più il valore di un'opera, optando più
per un'opera commerciabile.
25-Cosa
pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Non
credo sia corretto nei confronti dello scrittore. Scrivere, anche se
solo come passione, impegna tempo ed è un lavoro che spesso può
rivelarsi stancante, soprattutto per generi in cui bisogna affrontare
un certo tipo di ricerca. A ragion veduta mi sembra una mancanza di
rispetto verso se stessi pagare per qualcosa in cui si è lavorato
sodo.
26-Per
pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può
arrivare solo con le proprie forze?
Non
ne ho idea, perché non conosco quel mondo. Vorrei dire che un buon
libro viene subito riconosciuto dalle case editirici, ma in fondo ne
dubito fortemente.
27-
Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non
ne sono dipendente ma i social network mi permettono di tenermi in
contatto con persone lontane che altrimenti non avrei occasione di
conoscere. Se usati a modo, possono essere una delizia.
28-
Com’è il tuo rapporto con i lettori?
I
lettori del mio romanzo, al momento, sono i miei conoscenti. Non ho
ancora un vero e proprio rapporto con lettori esterni ma mi
piacerebbe avere un confronto con questo mondo.
29-
Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti
contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora
inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e
fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie,
tu accetteresti?
Dipende
dallo stravolgimento. Se questo presuppone un miglioramento
dell'opera – nel rispetto delle mie idee - sarei disposta ad un
compromesso, se invece corrisponde solo ad una questione di marketing
che renderebbe l'opera scadente, assolutamente no. Preferisco che
l'opera venga letta da pochi ma sia buona che non peggiorata ma letta
da molti.
30-
Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai
incontrando) nella promozione del tuo libro?
Al
momento sono solo all'inizio, certamente non è facile da soli fare
promozione e bisogna utilizzare molto tempo per cercare di farlo
conoscere ma non mi scoraggio.
31-
Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un
libro?
La
promozione, purtroppo, è fondamentale. Più il libro è in vista più
è garantito il successo.
32-Cosa
consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Capire
che c'è una differenza tra il raccontare qualcosa e il dire
qualcosa, bisogna innanzitutto capire quale delle due visioni ci può
interessare di più.
33-Cosa
o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Venezia
è carica di ispirazione, ma anche il periodo storico che ho scelto
mi ha aiutata a creare l'atmosfera di cui ho scritto.
34-
I personaggi sono reali o inventati?
Inventati,
ma alcuni personaggi reali sono citati.
35-Chi
ti ha sostenuto in quest’avventura?
Le
mie amiche più strette: Laura, che ha anche realizzato la splendida
cover del romanzo e Giulia, entrambe mi hanno spronata a proseguire
su questa strada. Così come le ragazze di un gruppo tutto nostro in
cui ci scambiamo pareri su ciò che scriviamo.
36--Ultimo
libro letto?
Navi
Perdute di Naomi J Williams.
37-Che
genere leggi?
Generalmente
classici, romanzi storici.
38-Da
cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama,
autore ecc.?
La
copertina sicuramente mi colpisce, ma anche quando non accade
preferisco sbirciare la trama e decidere a quel punto se valga la
pena. Difficilmente mi soffermo sull'autore, a meno che non lo
conosca e apprezzi già.
39-A
quale autori non sai rinunciare?
Oscar
Wilde e Jane Austen.
40-
Di cosa hai paura?
Banalmente,
delle cavallette. Forse in una vita passata ho sopportato la piaga in
Egitto delle locuste?
Idealmente
a Venezia, ma anche dove vivo attualmente non mi dispiace.
42-Hai
altri hobby oltre la scrittura?
Un
tempo consideravo la scherma un hobby ma al momento non posso
praticarla.
43-Qual
è il tuo sogno più grande?
Dirigere
un museo.
44-Ti
piacciono gli animali?
Molto,
lupi e falchi soprattutto.
45-Credi
nella magia e nel paranormale?
E'
un mondo che mi affascina, in special modo la magia rinascimentale. E
i tarocchi sono sicuramente un buon modo per trarre ispirazione dagli
archetipi dell'uomo. Nel paranormale no, ma sono suscettibile di
fronte a qualunque tipo di storia.
46-Come
ti immagini tra vent'anni?
In
un castello, dedita a curarne le visite. Magari.
47-Libro
preferito ed autore preferito? Perchè?
I
dolori del giovane Werther perché segna una parte della mia
adolescenza e da cui in qualche modo mi sono allontanata, non senza
continuare ad apprezzarlo.
Ho
miriadi di autori preferiti ma il primo che mi viene in mente è
Victor Hugo, perché ha costruito un ventaglio di personaggi
straordinari, ognuno con una psicologia ben costruita e storie
affascinanti, ma assolutamente umane.
48-A
che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
A
dieci anni ho iniziato seriamente, il primo libro è stato Piccole
Donne.
49-Progetti
per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Ho
diversi libri in mente: oltre ad un nuovo romanzo storico, sempre
ambientato a Venezia, ho in progetto anche un altro romanzo di genere
steampunk e uno di genere gotico. Mi piace spaziare.
50-Che
consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Perseverate,
ma soprattutto divertitevi. Oltre ai problemi di promozione, di
visibilità e di vendita, la scrittura è una capacità d'espressione
invidiabile quindi il mio consiglio è: abbiate cura di ogni
personaggio di cui volete narrare la storia.
Grazie a Giulia per l'intervista!
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