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mercoledì 28 settembre 2016

Intervista a Giulia S. [50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente sì, grazie a te per questa occasione.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Mi chiamo Giulia e sono una laureanda in Archeologia Classica. In quanto studentessa universitaria dedico gran parte delle mie giornate allo studio, nella speranza che un giorno riesca a trovare un lavoro che rientri nell'ambito da me scelto. Oltre alla passione per la cultura greco-romana, amo leggere i classici e un mio limite è sicuramente essermi fermata al diciannovesimo secolo. La storia, come la filosofia, fanno parte di ricerche che sono diventate quasi quotidiane, soprattutto se si uniscono alla costruzione di romanzi. Nonostante questo aspetto da studiosa incallita amo viaggiare e visitare città d'arte, ma la realtà è che se potessi tornare indietro nel tempo mi troverei su un galeone pirata o al fianco di qualche moschettiere. Di certo, navigo spesso nella fantasia.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito, più o meno da sempre, è il blu. E come questo colore posso affermare di essere serena, calma e forse un pò malinconica, ma senza alcuna pretesa. Per essere felice mi basta davvero poco.
4-Tre aggettivi per descriverti
Ironica
Indisciplinata
Distratta



5-Come dicono di te gli altri?
Ottima domanda, mi spronerà a fare un sondaggio: al momento non so come mi vedono gli altri.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Non ne ho uno in particolare, cerco di trarre sempre gli aspetti positivi da ogni situazione. Non riuscirei a  estrapolarne solo uno.
7-Una cosa che ti rende felice?
Organizzare un viaggio con le mie migliore amiche, ma anche stare seduta al bar davanti ad una tazza di tè, possibilmente con i pasticcini.
8-Tre persone che stimi?
Cerco di frequentare o di tenermi in contatto solo con le persone che stimo, quindi sarebbe riduttivo elencarne solo tre.
9-Sei mai stato deluso/a?
Spesso e volentieri, ma la delusione a volte può essere d’aiuto nel formare una visione antropologica che prima non si aveva. Un pò di pessimismo di tanto in tanto non fa male.
10-Hai tatuaggi?
Non amo l’idea del tatuaggio e non credo che me ne farò mai uno.
11-Cos’è per te la  scrittura?
Divertimento, almeno quando non vorrei cancellare ogni singola parola scritta.


12- A quali scrittori ti ispiri?
Gli scrittori del diciannovesimo secolo sono sicuramente la mia fonte d’ispirazione ma al contempo lo stile di scrittura è ormai molto differente da quello contemporaneo. Ad ogni modo certi valori espressivi rimangono autentici.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Spesso e volentieri dopo cena, mai più di un’oretta.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Entrambe le cose. Il mio errore è mettere su carta tutti gli aspetti di un personaggio che mi ispirano, ricordandomi solo un istante dopo che la scrittura impulsiva non basta e può anche dimostrarsi deleteria. Ritengo che riflettere e organizzare sia un buon modo per incanalare al meglio ciò che ci piacerebbe scrivere solo d’impulso. Il risultato infatti è totalmente differente.
15-Scrivi a mano o al computer?
Rigorosamente al computer ma può capitare che solo scrivendo a mano riesca a sbloccarmi su una scena particolare.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Scrivo da innumerevoli anni, ma il mio primo e vero libro che sono riuscita a concludere risale a due anni fa.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Avevo due sogni: diventare un’archeologa e una scrittrice. Direi che sto lavorando per entrambe le cose, ma ammetto di vedere l’archeologia come un lavoro e la scrittura come un piacevole passatempo.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Non credo, per quanto mi riguarda tutto ciò che diventa un dovere finisce per annoiarmi. So che se dovesse diventare un lavoro a tempo pieno non mi divertirei più, e al momento ciò che la scrittura mi dà è proprio un modo per uscire dal quotidiano.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Sì, la prima fase è dedicata alla composizione di una scaletta e cerco di seguirla, ma spesso è soggetta a numerose modifiche.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Tendenzialmente sì.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Dove posso, solitamente sul divano davanti alla finestra. C’è un paesaggio invidiabile.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Al momento ho concluso due romanzi ma solo uno e’ edito, dunque approfondirò quest’ultimo. Si tratta di un romanzo storico intitolato “Vanità di Potenza - L’amore al tempo della musica”, ambientato nella Venezia del 1797. Ad oggi si tende a identificare la Serenissima con un’immagine barocca, nel pieno ‘700, il momento forse in cui è stata nel fiore della sua bellezza. Proprio per questo ho preferito spostarmi verso un periodo di decadenza, il momento che tutti conosciamo come il Trattato di Campoformio. Dunque i personaggi si muovono in un'atmosfera quasi surreale, in cui Venezia sembra ancora viva ma con l'entrata di Napoleone alle porte tutto cambia. La città, accompagnata dalla musica, osserva come un vero e proprio personaggio gli eventi dei due protagonisti, che si ritrovano legati tramite un vincolo di parentela. Fosco Alvise Candiani è uno dei compositori più apprezzati della Serenissima, ama Venezia con tutto se stesso e proprio il decorso della Repubblica lo piegherà, fino a comprendere quanto davvero la Società abbia influenzato – erroneamente -la propria vita. Così anche Anna, moglie del nipote di Fosco, assumerà una doppia identità per raggiungere la propria indipendenza, ma la porterà a perdersi nella doppiezza della città, oltre a dimenticare chi è davvero. Sono personaggi agli antipodi, con ideali totalmente opposti, ma proprio da quest'opposizione nascerà un modo per comprendere se stessi.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
L'unico edito è autopubblicato.
24-Cosa pensi dei self?
Ritengo che il self sia un'ottima strada per chi non agogna a una carriera di scrittore, ma è anche un buon modo per creare visibilità. Inizialmente non ero convinta di questa scelta, poiché ormai a tutti è accessibile il mondo della pubblicazione, ma anche le case editrici sembrano non cercare più il valore di un'opera, optando più per un'opera commerciabile.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Non credo sia corretto nei confronti dello scrittore. Scrivere, anche se solo come passione, impegna tempo ed è un lavoro che spesso può rivelarsi stancante, soprattutto per generi in cui bisogna affrontare un certo tipo di ricerca. A ragion veduta mi sembra una mancanza di rispetto verso se stessi pagare per qualcosa in cui si è lavorato sodo.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Non ne ho idea, perché non conosco quel mondo. Vorrei dire che un buon libro viene subito riconosciuto dalle case editirici, ma in fondo ne dubito fortemente.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non ne sono dipendente ma i social network mi permettono di tenermi in contatto con persone lontane che altrimenti non avrei occasione di conoscere. Se usati a modo, possono essere una delizia.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
I lettori del mio romanzo, al momento, sono i miei conoscenti. Non ho ancora un vero e proprio rapporto con lettori esterni ma mi piacerebbe avere un confronto con questo mondo.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Dipende dallo stravolgimento. Se questo presuppone un miglioramento dell'opera – nel rispetto delle mie idee - sarei disposta ad un compromesso, se invece corrisponde solo ad una questione di marketing che renderebbe l'opera scadente, assolutamente no. Preferisco che l'opera venga letta da pochi ma sia buona che non peggiorata ma letta da molti.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Al momento sono solo all'inizio, certamente non è facile da soli fare promozione e bisogna utilizzare molto tempo per cercare di farlo conoscere ma non mi scoraggio.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
La promozione, purtroppo, è fondamentale. Più il libro è in vista più è garantito il successo.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Capire che c'è una differenza tra il raccontare qualcosa e il dire qualcosa, bisogna innanzitutto capire quale delle due visioni ci può interessare di più.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Venezia è carica di ispirazione, ma anche il periodo storico che ho scelto mi ha aiutata a creare l'atmosfera di cui ho scritto.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Inventati, ma alcuni personaggi reali sono citati.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Le mie amiche più strette: Laura, che ha anche realizzato la splendida cover del romanzo e Giulia, entrambe mi hanno spronata a proseguire su questa strada. Così come le ragazze di un gruppo tutto nostro in cui ci scambiamo pareri su ciò che scriviamo.
36--Ultimo libro letto?
Navi Perdute di Naomi J Williams.
37-Che genere leggi?
Generalmente classici, romanzi storici.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
La copertina sicuramente mi colpisce, ma anche quando non accade preferisco sbirciare la trama e decidere a quel punto se valga la pena. Difficilmente mi soffermo sull'autore, a meno che non lo conosca e apprezzi già.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Oscar Wilde e Jane Austen.
40- Di cosa hai paura?
Banalmente, delle cavallette. Forse in una vita passata ho sopportato la piaga in Egitto delle locuste?
41-Dove vorresti vivere?
Idealmente a Venezia, ma anche dove vivo attualmente non mi dispiace.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Un tempo consideravo la scherma un hobby ma al momento non posso praticarla.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Dirigere un museo.
44-Ti piacciono gli animali?
Molto, lupi e falchi soprattutto.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
E' un mondo che mi affascina, in special modo la magia rinascimentale. E i tarocchi sono sicuramente un buon modo per trarre ispirazione dagli archetipi dell'uomo. Nel paranormale no, ma sono suscettibile di fronte a qualunque tipo di storia.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
In un castello, dedita a curarne le visite. Magari.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
I dolori del giovane Werther perché segna una parte della mia adolescenza e da cui in qualche modo mi sono allontanata, non senza continuare ad apprezzarlo.
Ho miriadi di autori preferiti ma il primo che mi viene in mente è Victor Hugo, perché ha costruito un ventaglio di personaggi straordinari, ognuno con una psicologia ben costruita e storie affascinanti, ma assolutamente umane.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
A dieci anni ho iniziato seriamente, il primo libro è stato Piccole Donne.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Ho diversi libri in mente: oltre ad un nuovo romanzo storico, sempre ambientato a Venezia, ho in progetto anche un altro romanzo di genere steampunk e uno di genere gotico. Mi piace spaziare.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Perseverate, ma soprattutto divertitevi. Oltre ai problemi di promozione, di visibilità e di vendita, la scrittura è una capacità d'espressione invidiabile quindi il mio consiglio è: abbiate cura di ogni personaggio di cui volete narrare la storia.

Grazie a Giulia per l'intervista!




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