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mercoledì 1 giugno 2016

Emiliano Petrone [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente e grazie a voi per avermi dato questa possibilità.

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Mi piace definirmi fuori di testa. Faccio scherzi a chiunque (ma mai di cattivo gusto), ritengo che ridere sia uno dei doni più importanti che riceviamo ed è per questo che cerco sempre di far divertire chi mi sta vicino e quando ci riesco sono felice. Lavoro come tecnico informatico presso una società di consulenza. Nonostante le imminenti trentasei candeline sono un grande appassionato di videogame e sono felice di poter condividere (finalmente) questa passione con mio figlio di sei anni (l’altro ne ha solo due, quindi al momento può solo fare da spettatore). Adoro leggere e ovviamente scrivere, purtroppo i molteplici impegni mi permettono di dedicarmi più alla seconda rispetto alla prima. Dimenticavo: mi piace cucinare e lo faccio anche discretamente bene (a detta di amici e famigliari ma loro si sa, sono di parte.)

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
A dire il vero non ho un colore preferito. Piuttosto ho un colore preferito per ogni situazione. Per fare un esempio mi piacciono le magliette nere (forse perché snelliscono…) e le automobili sportive nere. Anche i calzini li preferisco neri, ma questo non significa che sia il nero il mio colore preferito. Allora dico rosso…

4-Tre aggettivi per descriverti.
Ottimista, illuso, lunatico.

5-Cosa dicono di te gli altri?
Non gliel’ho mai chiesto. Bella domanda… spero che mi trovino simpatico e mi vedano come un burlone sempre pronto a tirare fuori qualcosa di strano dal cilindro. Una sorta di pagliaccio da strada. Se pensassero questo di me ne sarei molto felice.

6-Il giorno più bello della tua vita?
Posso dirne due? La nascita dei miei figli. Sono emozioni inspiegabili che non hanno eguali.

7-Una cosa che ti rende felice?
Sapere che dopo una settimana di lavoro arriva il week-end.

8-Tre persone che stimi?
Mia moglie perché nonostante le difficoltà mi è sempre vicina, mio padre e mia madre perché mi hanno insegnato che nella vita la famiglia è la cosa più importante che possa esistere.

9-Sei mai stato deluso/a?
Moltissime volte, ho perso il conto ormai. La cosa positiva è che dalle delusioni riesco sempre a estrarre la forza per ripartire.

10-Hai tatuaggi?
Sì, ne ho uno dietro la spalla sinistra. Un drago tribale di piccole dimensioni. Vista la sofferenza non credo che ne farò altri.

11-Cos’è per te la  scrittura?
Un modo per fuggire dalla realtà e vivere in mondi paralleli. Sarei felice di poterli condividere con i lettori.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Ci tengo a precisare una cosa. Ho iniziato con due romanzi rosa (il secondo è ancora in fase di valutazione) e mi sono ispirato a Nicholas Sparks. Ora sto terminando il terzo romanzo, che sarà il primo di una trilogia thriller angelica e ovviamente ho preso spunto da altri scrittori. Quando ho raccontato il progetto che avevo in mente a un caro amico, lui mi ha prestato Angelology  e La città degli angeli, entrambi di Danielle Trussoni. Sono stati di grande aiuto per completare l’idea di partenza. Per il futuro ho progetti un pochino diversi, sempre nell’ambito del thriller/fantascientifico comunque e mi butterò su scrittori differenti.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Non ho orari precisi. Spesso la mattina mi alzo in anticipo per poter scrivere un pochino (a mente fresca è tutto più facile) ma di solito mi ritrovo a scrivere la sera, quando i piccoli sono a letto. Indosso le cuffie, metto un genere musicale adatto al tipo di romanzo che sto scrivendo e parto per il viaggio.

14-Ti definisci uno scrittore impulsivo o riflessivo?
Nasco impulsivo ma adesso mi sto evolvendo verso una scrittura più riflessiva. Il primo romanzo l’ho scritto di getto (la prima stesura quanto meno), senza schemi. Poi durante le revisioni ho pianificato meglio e rivisto il tutto. Per il secondo invece ho programmato la trama con più cura prima di iniziare. Ora per la trilogia ho dovuto fare completamente un altro discorso poiché sarà una storia molto più lunga e quindi è stato importante pensare al secondo e terzo capitolo sin da subito. Questo mi ha costretto a ragionare sull’evoluzione dei protagonisti che porteranno avanti la trilogia a lunghissimo raggio, ho dovuto pianificare gli eventi più importanti di ogni singola storia e immaginare molteplici dettagli che torneranno di scena durante l’intera saga.

15-Scrivi a mano o al computer?
Computer.

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il primo è stato talmente faticoso (essendo appunto la prima esperienza in assoluto) che ho perso la nozione del tempo. È stato pubblicato a Febbraio del 2015 però, questo lo posso dire con certezza.

17-Da piccolo volevi fare lo scrittore?
Da piccolo volevo fare l’archeologo veramente e per essere più precisi l’egittologo. Poi però sono cambiate tante cose e ho preso una direzione più tecnologica. Chissà cosa sarebbe accaduto se avessi seguito “l’altra” strada. Mi pongo questa domanda spesso ed è proprio da qui che è nato “Da qualche parte oltre l’arcobaleno”. Dalle scelte che facciamo ogni giorno e che cambiano la nostra vita in maniera radicale.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Lo spero, ma non perché mi manchi il lavoro (ringraziando Dio). Il motivo è solo uno: potrei dedicare l’intera giornata a fare ciò che adoro.

19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se si poi la segui?
Dopo le prime due esperienze ho capito che (questo vale per me, non so per altri) per poter scrivere un romanzo e non dimenticare nulla c’è bisogno di avere una scaletta ben precisa. Personalmente creo anche delle schede dei personaggi con tutti i dettagli e il carattere, stilo un calendario degli eventi importanti e infine altre schede con i luoghi che torneranno maggiormente in scena durante il racconto.

20-Scrivi in ordine cronologico?
Sì.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Ho un terrazzo molto bello a casa. Non ci sono palazzi di fronte ma soltanto una distesa verde che sembra infinita.  L’estate è meraviglioso aspettare il calare del sole per scrivere rilassati e ascoltare i suoni della natura… peccato che le zanzare non permettano questa meraviglia. Quindi di solito scrivo in casa, sul divano o sul tavolo davanti alla finestra che si affaccia sul terrazzo e sulla distesa verde che sembra infinita…

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Il mio primo libro racconta la storia di un ragazzo che si ritrova ad aver perso tutto ciò in cui credeva: lavoro, compagna, sicurezza… sorriso. Si strugge all’idea di aver sbagliato “strada” e vive nel rimorso del suo passato. L’incontro con un vecchio amico di scuola, però, cambierà per sempre la sua vita e lo porterà verso una nuova realtà lontana da tutti.
Il secondo romanzo invece (come detto prima, in attesa di valutazione), è ambientato a Charlottesville in Virginia, nel 1976 e narra la relazione tra un ragazzo di campagna (Joshua Harper) e una fanciulla di ricca famiglia appena trasferitasi da Washington. Per questa storia mi sono ispirato molto ai racconti di Sparks.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
“Da qualche parte oltre l’arcobaleno” è stato pubblicato da Lettere Animate.

24-Cosa pensi dei self?
Inizialmente il mio primo romanzo era destinato a essere un self. L’ho sempre immaginato come il primo esperimento di scrittura e anche se credevo nella storia raccontata, pensavo di non poter trovare un editore. Mi sbagliavo.

25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Non so che dire. Ho avuto molte proposte di questo tipo e le ho sempre rifiutate. Capisco che non è facile farsi pubblicare e la voglia di far leggere la propria creatura superi ogni pregiudizio in merito, però credo l’EAP sia solo un modo per succhiare sangue a chi ne ha già versato molto per scrivere il romanzo.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Ci sono molti casi di romanzi rifiutati da CE importantissime e poi esplosi. Ritengo che un romanzo veramente valido sia destinato al successo purché non ci si fermi al primo rifiuto. Si dice che Harry Potter fu rifiutato da ben dodici editori (alcuni anche famosi). Finché c’è vita…

27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Frequento molto i social e grazie a loro ho cercato di spingere la promozione del mio primo romanzo. Noi emergenti, pubblicati da piccole/medie CE (anche se devo fare i complimenti a Lettere Animate per la crescita degli ultimi tempi), dobbiamo fare i conti con la realtà e le difficoltà dell’attuale editoria, quindi i social sono un ottimo mezzo per farsi conoscere a mio avviso. Quanto meno per muovere i primi passi.

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Sono una persona che accetta le critiche, purché siano costruttive e non semplici offese all’opera. Per fortuna finora ho avuto sempre commenti positivi al mio romanzo, quindi ho rapporti buoni direi. Quando arriveranno quelle negative allora io vi cercherò e vi troverò… scherzo ovviamente.

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?

Viva la sincerità. Credo che accetterei. Sanno cosa “tira” in quel momento e dove soffia il vento a livello commerciale, perciò se l’idea va stravolta per attirare i lettori, probabilmente hanno ragione. C’è stato un momento in cui uscivano solo storie di vampiri e se volevi raccontare la storia della donna invisibile era importante che questa avesse una relazione con un vampiro…

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Ampliare il raggio d’azione. La promozione sui social ti permette di raggiungere tanti altri scrittori e quindi farsi acquistare da altri che stanno percorrendo la medesima strada. Servirebbe investire soldi per una promozione vera, forte e a lungo raggio ma non ho le risorse per poterlo fare, quindi aspetto di avere altre cartucce da poter presentare al pubblico e chissà, magari riuscire a fare un grande salto.

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Credo sia fondamentale.

32-Cosa consigli a una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di non farsi illusioni e volare basso anche se gli amici fidati che leggeranno per primi il romanzo gli diranno che è un capolavoro.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Emiliano Petrone ha ispirato il primo libro di Emiliano Petrone. Dentro c’è tanto della mia vita, un rapporto con l’ego spesso in conflitto sulle scelte da prendere. Un continuo chiedersi come sarebbe stata l’altra strada.

34- I personaggi sono reali o inventati?
I personaggi sono inventati.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Mia moglie e qualche amico.

36--Ultimo libro letto?
Inferno di Dan Brown.

37-Che genere leggi?
Prediligo il thriller fantascientifico e gli horror, ma anche i romanzi rosa non mi dispiacciono. Non amo le biografie, i racconti pesanti, politici e che parlano di guerra.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Da un paio d’anni a questa parte scelgo romanzi che si avvicinano alla storia che voglio scrivere o che sto scrivendo. Mi serve per entrare nel clima, trovare ispirazione vivendo racconti non per forza simili ma almeno dello stesso genere. Come detto prima, Angelology mi ha fatto instradare la stesura della nuova trilogia convincendomi ad azzardare su alcuni concetti. Questo non significa che sto creando un romanzo simile, ma che sicuramente si avvicina al genere considerando che narrerà di figure angeliche, Nefilim e religione, anche se vista in modo completamente diverso.

39-A quale autori non sai rinunciare?
Stephen King. Lo ritengo geniale, anche se il mio preferito in assoluto è Asimov.

40- Di cosa hai paura?
Di non dare un futuro tranquillo alla mia famiglia. Oggi è dura. Ho già passato indenne il fallimento della vecchia società per cui lavoravo, riuscendo a “passare” nella nuova che ne ha acquisito metà dei dipendenti. Non so cosa c’è dietro l’angolo e questo mi spaventa ma allo stesso tempo mi da la forza per non mollare.

41-Dove vorresti vivere?
Messico, in riva al mare.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Cucinare e giocare ai videogame.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Anche questa volta viva la sincerità. Mi piacerebbe che i miei romanzi diventassero pellicole e che io un giorno possa collaborare alla stesura della sceneggiatura.

44-Ti piacciono gli animali?
Non particolarmente. A casa abbiamo un coniglio nano che morde ogni cosa e abbiamo dovuto sistemarlo in terrazzo. Adesso quella è zona sua. A pensarci prima, visto il problema con le zanzare, avrei comprato un iguana così da poter scrivere sul terrazzo anche in estate.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Oh sì. Moltissimo, soprattutto nel paranormale. Adoro film e documentari sul genere.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Calcolando che i miei figli avranno 26 e 22 anni, mi vedo con più tempo libero a disposizione e con la voglia di rincorrere due marmocchi urlanti che ora sono grandi.

47-Libro preferito e autore preferito? Perché?
Asimov, Il ciclo dei robot. Comprendeva quattro romanzi (Abissi d’acciaio, Il sole nudo, I robot dell’alba e I robot e l’impero). Li lessi a diciotto anni, non ricordo in quale libro c’era la scena che sto per citare ma il modo in cui descrisse la pioggia vista e toccata per la prima volta da un ragazzo che viveva in una città completamente coperta, mi lasciò senza fiato.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Frequentavo le scuole medie, oltre ai classici come Marcovaldo, La Giara e il vecchio e il mare, lessi La stanza numero 13 di Robert Swindells. Rimasi folgorato dall’horror e divenni un grande appassionato del genere. Poi Asimov, con la sua fantascienza, mi diede il colpo di grazia qualche anno più tardi.

49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Terminata la revisione del primo racconto per la nuova trilogia, sono molto indeciso se tuffarmi subito sul secondo o virare su una storia ambientata in un futuro post apocalittico dove la terra si è appena ripresa da una guerra mondiale che ha ucciso oltre metà della popolazione. Le strade non sono più così affollate e il peggio sembra alle spalle ma una terribile minaccia, stavolta, potrebbe cancellare la razza umana del tutto.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Consiglio? Preferisco ringraziarli per il tempo che hanno dedicato a leggerla .


Grazie a Emiliano per l'intervista!



2 commenti:

  1. Ringrazio Valentina e Alice per questo spazio. Chi volesse conoscere meglio il romanzo, può farlo sul sito www.emilianopetrone.it

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