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giovedì 23 giugno 2016

Agnes Moone [INTERVISTA] 50 sfumature d'autore

Grazie Agnes per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certo che potete darmi del tu! Colgo anche l’occasione per ringraziarvi di avermi ospitato sul vostro Blog per questa bella chiacchierata.

Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita.
Sono una donna piena di interessi… peccato siano tutti abbastanza sedentari!! Amo scrivere, leggere, disegnare e suonare il pianoforte. Mi piacerebbe essere un pochino più dinamica nelle mie scelte, ma purtroppo quello che mi piace fare, lo si fa principalmente da seduti. Fortunatamente faccio un lavoro che più distante dal mondo artistico non potrebbe essere. Infatti… inseguo i ladri! Anche se ultimamente corrono più veloci di me!

Dicono che i colori rivelano il carattere delle persone. Qual è il tuo colore preferito e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito è da sempre il giallo. Potrebbe voler indicare una certa positività che mi contraddistingue e che il più delle volte, mi fa vedere il bicchiere mezzo pieno, invece che mezzo vuoto.

Tre aggettivi per descriverti.
Leale, riservata e dolce.

Cosa dicono di te gli altri
Solitamente non risulto subito molto simpatica, la mia riservatezza viene spesso travisata con la poca socievolezza. Una volta che mi si conosce, però, le cose cambiano (e meno male!!) e per le persone che entrano nella mia cerchia, mi ritengo un’amica leale che sa ascoltare e aiutare nel momento del bisogno.

Il giorno più bello della tua vita.
Beh, questa è facile. Quando sono nati i miei figli.

Una cosa che ti rende felice.
Oltre all’ovvio – relativo alla mia famiglia – mi rende particolarmente felice riuscire a fare qualcosa che tutti i presupposti davano come un fallimento.

Tre persone che stimi
Stimavo moltissimo mia madre, una personalità eclettica e piena di talento che mi ha sempre supportato nelle mie scelte. A scuola, invece, ho stimato molto la mia professoressa di italiano;  mi aveva preso sotto la sua ala protettrice e mi stimolava a scrivere e leggere. Non l’ho mai dimenticata. Un’altra persona che stimo sinceramente è una collega, molto malata, che continua a lavorare nonostante le enormi difficoltà che deve superare.

Sei mai stata delusa?
Non ho grossi rimpianti, ma nella vita le delusioni sono fisiologiche e ne ho avute come tutti, specialmente nelle amicizie.

Hai tatuaggi?
No.

Cos’è per te la scrittura?
È il passo successivo al mio grandissimo amore per la lettura. Mi piace scrivere le storie che avrei voluto leggere, e nel farlo traggo un piacere infinito. È il mio dolcetto della buonanotte, la mia copertina di Linus, il peluche con il quale dormire, in poche parole… è la mia zona di conforto.

A quali scrittori ti ispiri?
Se devo essere sincera - e non vorrei sembrare presuntuosa - non mi sono ispirata a nessun autore in particolare. Ho iniziato a scrivere, così come la mente mi dettava, senza farmi influenzare dai tanti libri letti.

Quando scrivi, di notte o di giorno?
Facendo i turni, non posso avere degli orari ben prestabiliti per dedicarmi alla scrittura. Comunque, sicuramente preferisco le ore serali.

Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva
Non sono impulsiva di natura e questo si rispecchia anche nella mia scrittura. Rifletto e penso molto a quello che devo scrivere, a come caratterizzare i personaggi, alla trama… insomma, a tutto!

Scrivi a mano o al computer?
Al computer, ma la scaletta del libro la scrivo a mano, su un quadernone giallo.

Quando hai scritto il tuo primo libro?
Ho ancora un quaderno con il mio primo “libro” che ho scritto a dodici anni. Era una storia di fantascienza su alcuni astronauti che arrivavano su un pianeta rigoglioso e pieno di pericoli. Ci sono anche i disegni!

Da piccola volevi fare la scrittrice?
Sì, era un mio sogno. Oltre a quello di diventare una fumettista o una concertista.

Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
No, sinceramente non vedo la cosa fattibile. Almeno nel mio caso.

Per scrivere ti prepari una scaletta. Se sì, poi la segui?
Sì, per me la scaletta è fondamentale per chiarirmi le idee e decidere le svolte principali del libro. Come ho già detto, la scrivo su un quadernone giallo che tengo sempre a portata di mano per dare un’occhiata o segnare qualche particolare che decido di cambiare in corsa.

Scrivi in ordine cronologico?
Non necessariamente.

Hai un luogo particolare dove ami scrivere?
Solitamente scrivo nella mia camera da letto, dove ho una bellissima scrivania antica con sopra tutte le mie scartoffie e il pc.

Parlaci dei tuoi libri


Sono una devota lettrice di fantasy ed è stato naturale, iniziare a scrivere proprio con il genere che prediligevo. Inoltre, da un paio di anni mi sono appassionata alla letteratura M/M (man to man) e quindi ho deciso di provare a scrivere storie con protagonisti due uomini, e non con i canonici uomo e donna.

Il mio primo libro “Come rapire un Alpha e vivere felici”  nasce dall’idea di un simpatico quid pro quo che vede Kirian, un mutaforma imprigionato nella sua forma di lupo, e Ric un ragazzo che, credendolo un cane, lo rapisce a scopo di riscatto. Da qui, una serie di avventure divertenti e romantiche. Vista la buona accoglienza da parte dei lettori, ho deciso di continuare la serie (intitolata I lupi di Stockton Town) con altri personaggi conosciuti nel primo libro. Così, in “Lo strano caso del barista scomparso” troviamo Taylor,  il gemello di Ric, alle prese con un traffico clandestino di schiavi sessuali e con un’irresistibile attrazione per Deryl (fratello di Kirian). Infine, nel terzo libro “L’ombra del lupo bianco” propongo due nuovi affascinanti personaggi, il burbero Ramirez e il misterioso Noah e approfondisco sempre di più il particolare “universo” da me ideato.

L’ultimo romanzo che ho pubblicato il 5 maggio, non fa parte della serie dei lupi e si intitola “L’Acrobata”. Anche in questo caso si tratta di un fantasy e di come un piccolo ladruncolo, soprannominato l’Acrobata, scelga la casa sbagliata da svaligiare. Infatti, si ritroverà di fronte l’irritato padrone di casa, un vampiro centenario di nome Vincent.


I tuoi libri sono autopubblicati o editi?
Sono autopubblicati.

Cosa pensi dei self?
Penso che se ben utilizzata e gestita, l’autopubblicazione sia un’eccezionale possibilità che permette di far conoscere le proprie opere senza passare attraverso le CE. Purtroppo, come tutte le cose belle, anche in questo caso ci sono delle controindicazioni. Visto che non esiste più una selezione a monte, diventa di fondamentale importanza la serietà di chi decide di pubblicare e il suo desiderio di presentare un’opera al meglio delle proprie possibilità. Ricordiamoci sempre che il lettore paga, dunque ha diritto ad acquistare un libro corretto e ben scritto.

Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Non so rispondere a questa domanda. Non pensavo neanche che esistesse ancora questa possibilità visto, appunto, che esiste la possibilità di pubblicare in self.

Per pubblicare con una CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Sono in quest’ambiente da troppo poco, per poter dare un’opinione. Mi piace pensare che le CE leggano i libri che gli scrittori propongono e scelgano in base alla qualità dell’opera.

Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Ammetto che prima di pubblicare i miei romanzi, non ero certo un animale da social network. Ancora adesso, utilizzo solo facebook (e a fatica) ma ho scoperto che la cosa mi diverte molto. Specialmente il contatto con i lettori, mi dà grande soddisfazione e mi piace interagire e sentire le loro opinioni. 

Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Buono, mi piace interagire con loro e adoro sentire le opinioni che hanno sui miei romanzi.

Una domanda un po’ peperina. Se una grande casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però devi stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Se parlate di un editing un po’ invasivo, di fronte alla possibilità di pubblicare con una CE, penso proprio che accetterei. Se invece si trattasse di stravolgere la trama, la personalità dei personaggi o addirittura il finale, direi sicuramente di no.

Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Non posso dire di aver incontrato grosse difficoltà, però è anche vero che non avevo grandi aspettative, quindi tutto quello che è arrivato è stato ben accetto. È indubbio che per gli scrittori self la strada sia un poco più in salita; l’autore straniero è più ricercato e anche i lettori lo prediligono. Per esperienza personale non mi posso lamentare: tra gli addetti ai lavori ho trovato sempre persone gentili e disponibili e anche quando non era possibile promuovermi (per precise scelte del blog o per mancanza di tempo) mi veniva spiegato il perché e mi ritiravo in buon ordine. Soltanto un blog non mi ha mai risposto, ma ormai me ne sono fatta una ragione e neanche ci provo più.

Quanto è importante, secondo te, la promozione per il successo di un libro?
Sono convinta che la promozione sia necessaria. Più se ne parla e più aumentano le possibilità che qualcuno si incuriosisca e decida di leggerlo.

Cosa consigli a una persona che si affaccia al mondo della scrittura?
Consiglio di iniziare a scrivere per proprio piacere personale e di non farne il centro della propria vita, né tantomeno un’attività di lucro. Inoltre, consiglio di non buttarsi a capofitto con il primo libro come ho fatto io. Mi sono resa conto che non basta una bella trama e una buona conoscenza dell’italiano. Le regole dell’editing sono implacabili e tra: caporali, virgolette, puntini e altre amenità varie, all’inizio ho commesso molti errori che adesso sicuramente non rifarei.

Cosa o chi ha ispirato le storie che hai scritto?
Il mondo del soprannaturale mi ha sempre affascinata, da qui a scrivere libri fantasy il passo è stato brevissimo.

I personaggi sono reali o inventati?
I miei personaggi sono inventati, ma ognuno di loro possiede delle caratteristiche che amo e che mi sono divertita a sviluppare.

Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
La persona che mi ha sostenuto maggiormente è sicuramente mia figlia che, oltre a realizzare le cover, è la mia prima lettrice e correttrice di bozze.
Ho trovato anche tanta solidarietà da parte di alcune colleghe, due delle quali mi hanno aiutato veramente tantissimo. La prima mi ha praticamente insegnato l’ABC della pubblicazione su Amazon e la seconda è diventata la mia speciale consigliera.

Ultimo libro letto?
Dominic di Taylor Kinney, dopo aver letto la sua serie Master & Slave ero curiosa di leggere anche i suoi libri a tema BDSM.

Che genere leggi?
Prediligo il genere fantasy, il romantic suspense e il mistery.

Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so, copertina, trama, autore, etc?
Non scelgo quasi mai dall’autore, perché a volte mi sono ritrovata ad amare un libro di un certo scrittore e a odiarne, magari, un altro. La cover è sicuramente un buon bigliettino da visita, ma principalmente scelgo attraverso la trama, le recensioni sugli store e il passaparola con gli amici.

A quali autori non sai rinunciare?
Mi piacerebbe sfornare qualche autore classico… così, per darmi un tono. Ma in effetti sono una figlia della fantascienza e del fantasy e quindi non rinuncerei mai a leggere un libro di Isaac Asimov.

Di cosa hai paura?  
Di non poter finire le cose che ho iniziato.

Dove vorresti vivere?
Mi piacerebbe tantissimo vivere a Londra.

Hai altri hobby oltre la scrittura?
Mi piace molto disegnare, infatti mi sarebbe tanto piaciuto scrivere un libro per bambini illustrato con i miei disegni. Inoltre, nel tempo libero (ormai pochino) mi piace suonare il pianoforte.

Qual è il tuo sogno più grande?
Come dice il grande Ligabue: “Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho”, un  mondo dove ognuno possa essere se stesso senza paura di essere giudicato per quello che è.

Ti piacciono gli animali?
Mi piacciono gli animali da compagnia e infatti ho due cani: un labrador e uno shiba inu.

Credi nella magia e nel paranormale?
Sono una persona di ampie vedute e quindi pronta a credere… ma solo di fronte a prove certe.

Come ti immagini tra vent’anni?  
Di nuovo qui con voi per un’altra bella intervista, magari festeggiando il mio Premio Strega!

Libro preferito e autore preferito? Perché? 
Sono molti i libri che ho amato, ma ammetto che quello che mi è rimasto nel cuore è “Il giardino segreto” di F.H. Burnett: un vero inno alla natura, alla speranza e all’amicizia che mi ha accompagnato durante la mia infanzia.

A che età hai iniziato a leggere e con quale libro?
Me lo ricordo benissimo. Avevo otto anni e mia madre mi regalò “Iolanda la figlia del Corsaro nero” di Emilio Salgari.

Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Ho appena pubblicato il mio nuovo romanzo e quindi sono nel classico periodo refrattario. Di solito resto ferma almeno un paio di settimane, per decantare e salutare gli amati personaggi che ancora vivono nella mia mente, nel frattempo mi dedico alla promozione e alla lettura.
Subito dopo ho  intenzione di scrivere il seguito de L’Acrobata che avrà come protagonista il dolce Mal. Anche la serie I lupi di Stockton Town avrà almeno un altro paio di libri… ci sono troppi personaggi in cerca d’amore e il mio cuore romantico, non mi permette di non regalare loro il lieto fine che meritano. Mi piacerebbe anche provare con qualcosa di più classico, magari un romance contemporaneo. Probabilmente lo farò quando mi sentirò più sicura di me.

Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo quest’intervista?

Se sono autori conosciuti, sinceramente non mi sento di dar loro nessun consiglio, visto che quasi certamente alcuni saranno molto, ma molto più bravi di me. Se invece sono alle prime armi (come la sottoscritta) o addirittura agli esordi, posso solo consigliare di mantenere intatti i propri sogni e la voglia di divertirsi facendo quello che ci piace di più… e cioè scrivere!


Grazie Agnes per questa bellissima intervista! 



3 commenti:

  1. Bellissima intervista. Sto leggendo proprio adesso il primo romanzo di Agnes e lo trovo davvero carino e accattivante. Onestamente non ho trovato tutte le imperfezioni di cui parla l'autrice, è scorrevole e piacevolissimo da leggere.
    Continua a sognare Agnes perchè solo così puoi far sognare i tuoi lettori <3

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    Risposte
    1. Siamo felici che ti piaccia l'intervista!
      Ti ringraziamo per la visita!

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  2. Grazie Perry, sei davvero molto gentile. Sono contenta che ti sia piaciuto il mio primo romanzo e, nonostante la strada da percorrere sia ancora molta, continuerò a sognare e a far (spero) sognare i miei lettori <3

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