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mercoledì 17 febbraio 2016

#Intervista a Teresa Di Gaetano







1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Teresa: Ma certamente! Non voglio sentirmi vecchia, anche se… anche se non sono più tanto giovane… purtroppo!

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Teresa: Purtroppo non lavoro, però questo mi ha permesso e mi permette (almeno fino adesso) di coltivare la mia grande passione per la scrittura. Infatti, sebbene non siano dei libri molto lunghi (in genere li scrivo solo di 300 pagine circa), riesco in media a pubblicarne due all’anno. Un buon ritmo, considerando che riesco a curare ogni aspetto dei miei romanzi!


3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Teresa: Il mio colore preferito è il celeste (o l’azzurro, come preferite) perché è il colore del cielo, del mare. Indica, secondo me, la libertà. Anche se… anche se ho scoperto che poi mi porta fortuna il verde… Mah!

4-Tre aggettivi per descriverti
Teresa: Uhm… vediamo… disordinata, fantasiosa, creativa.

5-Come dicono di te gli altri?
Teresa: Beh spero bene…

6-Il giorno più bello della tua vita?
Teresa: è stato proprio l’altro ieri. Mi sono sentita dentro felice. Felice perché stavo bene in salute e questa pienezza mi faceva stare tanto bene. A volte diamo tutto per scontato, anche lo stare bene. Ma non è così. Ogni giorno è un piccolo grande dono dal cielo. E non dovremmo mai dimenticarlo!

7-Una cosa che ti rende felice?
Teresa: Scrivere e leggere, naturalmente!

8-Tre persone che stimi?
Teresa: mia sorella che è come un’amica per me, il mio papà perché mi vizia e la mia mamma che mi guarda da lassù in cielo.

9-Sei mai stato deluso/a?
Teresa: e chi non ha mai ricevuto una delusione nella vita? Credo nessuno! Però le delusioni, come i rimpianti o la nostalgia sono importanti per crescere. Se non ci scontriamo con la realtà, beh… sarà lei prima o poi a collidere con noi. Quindi, meglio prevenire che curare.

10-Hai tatuaggi?
Teresa: No, e non penso proprio di farmeli.

11-Cos’è per te la scrittura?
Teresa: è l’arte attraverso la quale esprimo le mie fantasticherie. Quindi tutto, dato che poi sto sempre con la testa tra le nuvole.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Teresa: Non c’è un autore in particolare al quale mi ispiro. Più che altro sono i singoli romanzi che mi ispirano qualcosa.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Teresa: Di norma di giorno, anche se in passato mi è capitato di soffrire di insonnia e, quindi, per passare il tempo ho scritto di notte. Comunque, scrivo quando sono ispirata, anche se a volte scrivo ugualmente perché so che la storia deve andare avanti lo stesso.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Teresa: Entrambe. Nel senso a volte mi capita di iniziare un romanzo e procedere a braccio, però poi magari nei giorni che passano ci penso e ripenso alla mia storia e rifletto sul come risolvere alcune situazioni in sospeso. Io penso che un buon scrittore debba possedere entrambe le qualità. Cioè deve sì studiare la propria storia e i propri personaggi, però deve anche lasciare molto libera la fantasia, perché è poi la parte creativa della scrittura.

15-Scrivi a mano o al computer?
Teresa: Prima scrivevo a mano. Ho ancora alcuni romanzi scritti a mano. Adesso solo al pc. Però se mi vengono all’improvviso idee, beh allora le appunto su un’agenda di mio pugno. 
Così poi sebbene sparpagliate me le ritrovo.

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Teresa: Il mio primo romanzo completo nel 1994. Quindi, un bel po’ di tempo fa. Ed era il primo libro della mia saga fantasy per ragazzi: La sabbia delle streghe – La leggenda di Primrose. Questo romanzo per ora è fuori commercio perché ho intenzione di scrivere una seconda edizione completamente rinnovata. In verità, già ci stavo lavorando. Purtroppo però andando in campagna, mi hanno rubato file (il pc) e cartaceo, compresa l’edizione del 1994 dalla quale traevo spunto per la seconda edizione. Quindi, mi toccherà inventare tutto di nuovo da capo. Mi sono però dispiaciuta tanto, perché avevo già messo su carta tante belle e nuove idee per migliorarlo. Ma pazienza! Ormai è andata così.

17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Teresa: Assolutamente sì.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Teresa: Purtroppo no! Oggigiorno scrivono tutti ed è davvero difficile emergere. Forse un tempo era più semplice, chi lo sa. Da un lato è un bene che ci siano tanti titoli in commercio, perché il lettore può scegliere la storia che più gli aggrada. Dall’altro però provoca un senso di confusione e il lettore non segue più un singolo scrittore, ma il singolo libro che magari è portato al successo dal semplice passaparola.

19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se sì poi la segui?
Teresa: Ho fatto diversi corsi di scrittura e io stessa a casa ho qualche manuale di scrittura. È buona norma prepararsi una scaletta e cercare il più possibile di seguirla. E in effetti per alcuni romanzi, come per esempio per “Rosehan e la spada di Shanas” o “Rimani qui con me” o “Pezzi mancanti di te” ho seguito delle tracce che mi sono state poi utilissime. Quindi, la mia risposta è: “a grandi linee sì, seguo una sorta di canovaccio”.

20-Scrivi in ordine cronologico?
Teresa: Possibilmente sì.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Teresa: In genere prediligo scrivere nel tinello, però se l’ispirazione mi viene nella mia camera non me lo faccio ripetere due volte. Comunque, sono questi i due posti dove prediligo scrivere. E possibilmente con un piacevole sottofondo musicale, perché aiuta paradossalmente a concentrarsi sul testo oltre che rilassa.


22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Teresa: Vi parlo di quelli regolarmente in commercio. E allora… Io ho all’attivo tre romance: Senza di te, Rimani qui con me e il seguito che è Pezzi mancanti di te. Senza di te parla di Nina una giornalista che è stata lasciata dal suo fidanzato Pietro. Il romanzo narra proprio di questa assenza, infatti è una sorta di monologo dove Nina racconta tutta la sua disperazione nell’aver perduto l’amore della sua vita. Poi però il finale è a sorpresa e si tinge di rosa. Rimani qui con me e Pezzi mancanti di te fanno parte di una saga romance, la saga sui Conti di Barrow. Ho notato che in questo periodo tutti scrivono solo storie d’amore nell’era moderna. Io ho deciso di trasporre i miei romanzi in un Ottocento immaginario (quindi in epoca vittoriana) e in un’Inghilterra immaginaria. Tant’è che mi sono inventata dei luoghi che non esistono. Sono dunque dei pseudo storici (finti storici), perché alla fine di storico hanno ben poco, dato che la storia di per sé è solo un mezzo per far dipanare la trama dei miei romanzi. Dovrebbe essere una trilogia. Infatti, sto scrivendo il terzo volume su questa saga. Però se mi vengono altre idee, non escludo di continuarla. Vediamo. Per ora è un po’ presto per pronunciarsi. Oltre ai romance scrivo anche fantasy per ragazzi. La mia saga si intitola “La sabbia delle streghe” e fino adesso sono in commercio: “Alla ricerca dei ricordi”, “Milmay la nuova regina”, “Yinger e l’Antico Tomo” e “Rosehan e la spada di Shanas”. Adesso (a dicembre) uscirà “Il tesoro del tempio di Ayon” dove praticamente continuano le avventure di Yinger. E successivamente (ci sto lavorando già) uscirà la duologia completa di Yinger, con una nuova edizione di “Yinger e l’Antico Tomo”.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Teresa: Tranne Senza di te che è edito dalla Butterfly edizioni, tutti gli altri sono autopubblicati. Sono self per scelta, però. Non perché i miei romanzi sono stati respinti da Case editrici.

24-Cosa pensi dei self?
Teresa: Mi trovo benissimo con il self. Perché sono libera su tutto. Decido il prezzo di copertina, che copertina avrà il romanzo, come impaginarlo. Tutto! Quindi ne ho un’ottima opinione. L’unica pecca è la mancanza di promozione. Bisogna promuoversi da soli e non è affatto semplice, oltre che tanto dispendioso purtroppo.

25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Teresa: Beh… intanto penso che con questi self publishing e/o print on demand l’editoria a pagamento si sta pian piano estinguendo. Poi anch’io in passato ho pubblicato con una CE a pagamento e devo dire in mia discolpa che allora non c’erano i self publishing, quindi non avevo poi tanta scelta. Il mio consiglio, dato che ormai sono una self publisher è quello appunto di evitarle e di pubblicare con queste piattaforme self. Non sono solo super economiche, ma non sussiste l’obbligo di acquisto-copie. Fattore fondamentale, perché piazzare 50 o 100 copie del proprio romanzo non è affatto semplice.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Teresa: Beh secondo me bisogna essere bravi e meritarselo. Però non nego che il buon sano passaparola dei lettori aiuta davvero tanto un autore emergente. Molti romanzi in self sono stati scoperti dalle grandi Case editrici e ripubblicati. E questo perché i lettori li hanno molto apprezzati e amati.

27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Teresa: Amo starci come mero passatempo, però a volte non nego che mi vorrei cancellare e finire lì la storia.

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Teresa: Non ho molti lettori, purtroppo. Quindi, non ho proprio un rapporto con loro.

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Teresa: Assolutamente sì. Se una grande Casa editrice mi facesse una simile proposta l’accetterei a occhi chiusi. Io scrivo in modo professionale dal 2003, anche se già da bambina scrivevo i miei raccontini e le mie poesie, e sebbene abbia dodici anni di esperienza nel campo in modo professionale, ritengo che una grande Casa editrice ne sappia più di me nel sapere come fare funzionare una storia, oltre che sa meglio di me cosa può piacere alla gente e cosa no! Quindi, sì. Poi mi sembra anche un grande gesto di umiltà saper ascoltare chi ha più esperienza di te sul campo. Da soli si imparano tante cose, ma se qualcuno consiglia o ti fa capire cosa non funziona nella tua storia… beh… tanto di cappello!

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Teresa: L’indifferenza. È una cosa che sperimento spesso, non solo da parte dei lettori, ma anche di alcuni colleghi.

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Teresa: Purtroppo, la pubblicità è l’anima del commercio. Quindi sarei ipocrita a dire: “No, sponsorizzare il libro non serve a niente”. Serve e anche a tanto. Se tu non conosci un prodotto, non sai che esiste, difficilmente poi lo acquisterai o ti accosterai per la curiosità di saperne di più. Ergo la promozione è fondamentale.

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Teresa: Innanzitutto di scrivere tutti i giorni almeno per un’ora. È vero il talento o ce l’hai o non ce l’hai, però si può sempre migliorare con la propria scrittura. Se tu vai in palestra e alleni il tuo corpo, poi sarà allenato. Quindi, bisogna “allenare” le proprie penne. E può essere molto utile tenere un diario per fare questo esercizio giornaliero. Poi, occorre “studiare” facendo corsi di scrittura creativa e dai manuali di scrittura. E infine bisogna leggere tantissimo! Un buon scrittore deve necessariamente essere un buon lettore. Perché i libri insegnano moltissime cose, oltre che ispirano.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Teresa: Dipende dalle storie. In ogni caso mi ispiro molto da quello che ho vissuto, ma mi può anche ispirare una canzone o un libro o un servizio che ho sentito al telegiornale.

34- I personaggi sono reali o inventati?
Teresa: diciamo che sono un mix. In genere sono inventati, anche se trasporto molto spesso sensazioni o emozioni che magari una persona mi ha comunicato.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Teresa: purtroppo nessuno in particolare. Solo un po’ mia sorella, ma sapete com’è? L’arte non paga purtroppo. Quindi…

36--Ultimo libro letto?
Teresa: La saga di Promise di Federico Negri. Leggo anche tantissimi self, non solo famosi. E vorrei infatti lanciare un appello: leggete i self, date anche a noi una possibilità per emergere. Lo so, magari il fatto che un romanzo sia stato pubblicato da una Casa editrice può essere una garanzia perché qualcuno si è prodigato a leggere e a giudicare quel testo, però anche noi self abbiamo tanta immaginazione e creatività. Abbiamo solo bisogno di essere “ascoltati” o meglio “letti”.

37-Che genere leggi?
Teresa: Un po’ tutto. Solo che non prediligo gialli, horror ed erotici.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Teresa: Beh… la copertina è il primo biglietto da visita che attira l’occhio di un lettore. Poi, sicuramente la sinossi. E infine l’incipit. Se il libro riesce a catturarmi dalle prime righe, allora deve essere assolutamente mio!

39-A quale autori non sai rinunciare?
Teresa: I miei autori preferiti sono il filosofo esistenzialista Jean Paul Sartre e Dostoevskij. Però più che autori, ho libri preferiti. E qui l’elenco sarebbe troppo lungo.

40- Di cosa hai paura?
Teresa: della morte. Anche se sono credente, ho il timore di non essere ricordata da nessuno, cioè di non essere pensata e, quindi, di scomparire del tutto. Perché se c’è qualcuno, secondo me, che tiene vivo il tuo ricordo beh allora… vivrai per sempre in qualche modo, anche se nel cuore e nell’anima di un’altra persona…

41-Dove vorresti vivere?
Teresa: Mi piacciono molto il Giappone e l’Inghilterra dell’epoca vittoriana. Quindi, vivrei proprio in questi due posti.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Teresa: Mi piace tanto ascoltare musica e guardare telefilm. Ultimamente sto cercando di farmi venire simpatica la cucina. Mi sono cimentata più volte in alcuni piatti tipici regionali e direi che me la cavo egregiamente…

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Teresa: ne ho tanti, ma primo fra tutti è diventare una scrittrice a tutti gli effetti. Non credo però si avvererà. Nel frattempo e comunque io avrò sognato di esserlo…

44-Ti piacciono gli animali?
Teresa: Sì. Tra tutti adoro i gatti e mi piacciono proprio perché sono pieni di difetti e questi li rendono così vicini a noi. I gatti sono pigri, opportunisti, difficilmente si affezionano al padrone, però alla casa sì, per esempio. E questo me li rende davvero simpatici.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Teresa: Mah… sono un po’ superstiziosa. Non nego l’evidenza. Però proprio alla magia non credo.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Teresa: Spero in una simpatica e carina nonnetta.

47-Libro preferito ed autore preferito? Perché?
Teresa: Kitchen di Banana Yoshimoto. Perché è semplicemente un piccolo capolavoro.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Teresa: Credo a 8-9 anni. Ho letto i classici di una volta, scrivo così perché ora purtroppo non si leggono più questi capolavori senza tempo: Piccole donne, Papà Gambalunga, Pollyanna, La capanna dello zio Tom, lo struggente (ho pianto anche) I ragazzi della via Pàl, Il fantasma di Canterville, Cuore, Ventimila leghe sotto i mari, etc… uno più bello dell’altro.

49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Teresa: Attualmente Il tesoro del Tempio di Ayon è in fase di editing professionale. Lo sta correggendo una mia cara collega, nonché amica scrittrice: Miriam Mastrovito. E uscirà spero i primi di Dicembre. Dopo qualche mese uscirà l’edizione a duologia completa su Yinger, con Yinger e l’Antico Tomo rinnovato, in nuova edizione. Nel frattempo, sto lavorando al terzo capitolo della saga sui conti di Barrow.



50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Teresa: Ebbene… di non mollare mai! So che è duro tutto… farsi leggere, e che a volte le recensioni negative scoraggiano e anche parecchio. Ma bisogna lo stesso andare avanti. Lavorare tantissimo sulla propria scrittura. Alla fine, anche se magari non raggiungi il tuo grande sogno di diventare uno scrittore avrai sempre la soddisfazione di dire… questo l’ho creato io, l’ho scritto io e tutto questo dopo tanto lavoro, dopo che ti sei affezionato ai tuoi personaggi, perché poi, una volta terminato il romanzo, rimarranno questi bei ricordi dentro al proprio cassetto dei desideri e dei sogni: di aver vissuto, attraverso la propria storia, un’avventura unica e bellissima!




Grazie a Teresa per l’intervista!

1 commento:

  1. Grazie! Siete state gentilissime! Grazie ancora per questa bellissima intervista...

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