1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti
del tu?
Certamente,
possiamo darci del tu.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella
tua vita?
Sono
laureata in giurisprudenza, ma faccio tutt'altro nella vita. Sono una
paroliera, scrivo i testi delle canzoni.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una
persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Non ho un colore preferito, anche se le sfumature del mio
animo tendono fortemente al nero; sono un tipo crepuscolare. Ai limiti del
dark.
4-Tre aggettivi per descriverti
Contraddittoria, anarchica, insofferente alla regole.
5-Come dicono di te gli altri?
Credo che le persone dicano molto poco di me. Per
carattere tendo a farmi conoscere pochissimo; sono piuttosto riservata. E per
fortuna o per disgrazia mi concedo col contagocce.
6-Il giorno più bello della tua vita?
7-Una cosa che ti rende felice?
Il mare.
8-Tre persone che stimi?
Mio marito, mia sorella e tutti coloro che calpestati dalla
vita trovano la forza di rialzarsi e combattere.
9-Sei mai stato deluso/a?
Sì. Sono stata tradita dall'infanzia.
10-Hai tatuaggi?
Ho tre tatuaggi.
11-Cos’è per te la
scrittura?
Lo scrivere è un'urgenza interiore che da sempre mi consuma
e che penso morirà con me.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Non mi ispiro a nessun autore in particolare. Ma ammetto
che darei un braccio per scrivere come Dostoevskij o come Bob Dylan. Quando
Dylan ha vinto il Nobel per la letteratura una piccola parte di me si è sentita
vincitrice. Mi sono commossa.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Scrivo di notte e alle prime luci dell'alba.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Decisamente impulsiva. Nello scrivere come nella vita non
pianifico mai; mi lascio prendere per mano dagli eventi e dalla trama.
15-Scrivi a mano o al computer?
Scrivo le poesie e i testi delle canzoni a mano; i romanzi
al pc.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Ho scritto il primo romanzo a sedici anni. Si intitolava
Fidel ha scelto la non vita... non l'ho mai pubblicato. Lo scrivere è un
lavoro. Vivo di musica e parole. Mio marito è un chitarrista.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Ho sempre voluto fare la scrittrice.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un
lavoro?
Lo scrivere è un lavoro. Un lavoro splendido ma anche
doloroso.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la
segui?
Non preparo mai una scaletta. Dentro me impera un caos
interiore che funziona come un orologio svizzero.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Dipende dalla storia.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Sul letto e sulla mia poltrona. Col pc sulle gambe.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Ho cominciato a pubblicare i miei romanzi l'anno scorso su
Amazon con lo pseudonimo JD Hurt. Essenzialmente si tratta di dark romance dai
toni molto cupi: la Mafia Men Series composta da quattro romanzi (Alex, Sonny,
Christopher e Josè) che narrano le peripezie di alcuni mafiosi italoamericani a
New York. Inevitabilmente i protagonisti finiscono per intessere delle storie
d'amore con le loro vittime/antagoniste e un thriller che si intitola Oltre il
Bene. E poi c'è la duologia Stolen parte integrante della Dark Necessities
Series. Tengo molto a Stolen; la storia di Shiloh, studentessa a New York, è
ciò che mi rappresenta di più. Purtroppo o per fortuna Stolen racchiude molto
di me. Comunque la Dark Necessities Series non è conclusa; più avanti
pubblicherò American History che narra la storia di Marcia.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
I miei libri sono solo auto pubblicati.
24-Cosa pensi dei self?
Penso che i self rappresentino una rara forma di libertà
d'espressione nel mare di conformismo e ricerca del guadagno facile creato
dallo scarso coraggio delle case editrici.
25-Cosa pensi di
chi paga per farsi pubblicare?
Penso che non abbia senso pagare per farsi pubblicare. Così
si fornisce un sevizio tipografico; non si fa certo un investimento su un
autore.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle
conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Non ne ho idea. Non ho mai pubblicato con una CE.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o
delizia?
Non ho una grande stima dei social network. Non sono
iscritta né ho in programma di farlo.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Conosco poco i miei lettori. D'altronde, come ho detto, un
mio grande limite è la riservatezza, il farmi conoscere poco. Approfitto del
vostro blog per ringraziarli ancora.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa
editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora
inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’
come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
No. Non stravolgerei mai un mio lavoro per essere
pubblicata da una casa editrice. Penso che fare una cosa del genere denoti una
mancanza di “devozione” alla propria arte. Scrivere non è un vero lavoro; è
anzitutto un bisogno. Perciò è un dovere non tradire se stessi e i lettori.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai
incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Credo di essere la persona meno indicata a rispondere a
questa domanda, perché faccio pochissima promozione ai miei libri. Però,
ovviamente, la pubblicità è importantissima, così come il passaparola. Ecco:
credo che nel far conoscere i miei romanzi siano stati fondamentali il
passaparola dei lettori e il lavoro dei blogger.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il
successo di un libro?
Come ho detto non faccio una grande promozione ai miei
libri e non sono iscritta ai social:devo ammettere che la Mafia Men Series si è
imposta sul mercato praticamente da sola. Per Stolen, invece, mi sono affidata
ai bloggers. Ma devo dire che i lettori hanno “scovato” in maniera autonoma i
miei romanzi su Amazon. E per questo li ringrazio di cuore.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo
della scrittura?
Non mi sento di dare consigli a chi scrive, perché è
un'arte troppo soggettiva. Ma in fondo una cosa mi sento di dirla: seguite voi
stessi e non traditevi mai per nessun motivo.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
New York è la musa ispiratrice dei miei libri. New York è
la città dove ho studiato, New York è la città dove ho imparato ad amare. New
York è la protagonista silenziosa di quasi tutti i miei romanzi.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Shiloh di Stolen ha molto di me, delle mie inquietudini; West
di Stolen è mio marito dalla testa ai piedi. E Joplin Di Marco (protagonista di
Christopher) si ispira ad una persona che mi è molto cara.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Filippo. Poi ancora Filippo. E, dopo, sempre e solo
Filippo. Anche perché nessun altro sa chi si cela dietro il mio alter ego
letterario (non l'ho detto a nessuno).
36--Ultimo libro letto?
Ho riletto il Grande Gatsby. Sto per iniziare Pastorale
Americana.
37-Che genere leggi?
Prevalentemente thriller (adoro Pierre Lemaitre, Dennis
Lehane e Stieg Larsson). Ma non disdegno i classici, la poesia e ogni tanto
faccio qualche incursione nel mondo dei romance.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so
copertina, trama, autore ecc.?
Non scelgo mai un libro grazie alla copertina: è come
giudicare una persona per il vestito che indossa. Non me ne vogliano gli studi
di grafica, ma ciò che conta è il contenuto di un libro; la cover è solo un
bell'involucro. Di solito scelgo in base alla sinossi e all'estratto se è
possibile leggerlo, ma anche il nome dell'autore ha il suo peso (di Bob Dylan e
di Jim Morrison leggerei anche la lista della spesa). Leggo pochissimo le
recensioni; preferisco farmi un'opinione da sola.
39-A quale autori non sai rinunciare?
A Lemaitre, a Lehane, a Bob Dylan. Ma ogni tanto devo
rileggere alcuni classici per ritrovare me stessa. To Kill A Mockingbird di
Harper Lee ha quel sapore struggente che devo poter gustare di in tanto tanto e
poche cose mi commuovono come la fredda disperazione di Camus nello Straniero e
nella Peste.
40- Di cosa hai paura?
Ho trascorso l'infanzia ad avere paura. Ora che sono adulta
(per così dire) mi vieto di averne. Voglio solo vivere.
41-Dove vorresti vivere?
Nel folle colore di South Miami con Filippo, l'amore della
mia vita.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Il rock in tutte le sue sfumature e ogni sport che abbia a
che fare con il mare.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Continuare a sognare.
44-Ti piacciono gli animali?
Amo gli animali e ho deciso di amare gli esseri umani anche
se mi hanno spesso delusa.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
No.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Non mi immagino. Vivo molto alla giornata, quasi al minuto.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Tanti troppi. Ma per citare un classico: Guerra e pace. Il
perché è ovvio: è un romanzo perfetto. Descrive con dovizia di particolari
tutta la gamma dei sentimenti umani. L'amore, il tradimento, la follia della
guerra, il risentimento, il disincanto. E potrei continuare ad affibbiargli
aggettivi per ore...
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ho iniziato a sei anni con le favole di Oscar Wilde (il
gigante egoista) e ho continuato con Huckelberry Finn e le avventure di Tom
Sawyer di Mark Twain.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Progetti per il futuro: un dark drama, American History che
continua la Dark Necessities Series e narra la storia di Marcia.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo
questa intervista?
Lo stesso di prima: siate sempre voi stessi e non
traditevi mai.
Grazie mille per l'intervista e
per avermi ospitato sul blog. Elena.
Grazie a Elena per l'intervista!
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