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giovedì 3 novembre 2016

Gianni Lorenzi [INTERVISTE: 50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Naturalmente, con piacere.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono un letterato per formazione e passione, appassionato di letteratura, linguistica e musica. Oltre a leggere e scrivere, mi piace andare in bicicletta e il mio sport preferito è il tennis.  Gran parte del mio tempo è dedicato alla famiglia. Professionalmente mi occupo del commerciale estero in un’azienda.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Generalmente dico che il mio colore preferito è il blu, ma in realtà non credo veramente di avere un colore preferito. Non sono bravo a fare le classifiche e non riesco ad avere delle risposte che valgano indifferentemente in tutte le situazioni.
4-Tre aggettivi per descriverti
Ironico, ipotricotico, concettuale.
5-Come dicono di te gli altri?
Sinceramente non ne ho idea. Penso che le poche persone che si curano di me dicano un po’ di tutto. Ma sono poco curioso di saperlo.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Ne ho vissuti molti di belli, impossibile sceglierne uno.
7-Una cosa che ti rende felice?
L’abbraccio dei miei figli.
8-Tre persone che stimi?
Mio padre, mia moglie e altre persone che mi circondano e che includere o escludere in questo podio sarebbe poco elegante. La stima per me è un sentimento che si può avere solo nei confronti di persone vicine, che si conoscono bene.
9-Sei mai stato deluso/a?
Naturalmente sì, infinite volte.
10-Hai tatuaggi?
No.
11-Cos’è per te la scrittura?
L’attività di distillazione del pensiero che porta a produrre parole scelte e organizzate in modo da suscitare reazioni di molti generi nei lettori. Il processo procede spesso con saltuarie illuminazioni e successive lunghe e laboriose rielaborazione. Aggiungo che la scrittura è una delle attività che mi coinvolge maggiormente, che mi procura momenti assai piacevoli e anche qualche gratificazione.
12- A quali scrittori ti ispiri?
In maniera volontaria e, per così dire, programmatica, a nessuno. Credo però di aver assorbito dai miei preferiti e in genere dalle mie letture in maniera involontaria e inconscia.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di giorno.
14-Ti definisci uno scrittore impulsivo o riflessivo?
Quando scrivo posso essere impulsivo e riflessivo, dipende dai momenti. Dovendo definirmi scelgo riflessivo perché credo che l’aspetto di incubazione e rielaborazione sia prevalente e determinante sul risultato.
15-Scrivi a mano o al computer?
Al computer.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Circa 12 anni fa. Ma è stato pubblicato solo dopo 10 anni.
17-Da piccola volevi fare lo scrittore?
No, sognavo di diventare inventore o calciatore.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Sì, ma si tratta di un’evenienza remotissima e casuale. Meglio non contarci.
19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se si, poi la segui?
No. Parto da un’idea che rimugino a lungo senza formalizzarla in un documento. Poi comincio a scrivere avendo bene in testa la strada da seguire. In seguito però procedendo con la scrittura modifico molto, anche in maniera sostanziale. La scaletta arriva verso la fine, solo per sistemare eventuali incongruenze.
20-Scrivi in ordine cronologico?
No.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Scrivo sempre nel mio studio. Talvolta mi appunto delle idee e lo faccio in qualsiasi posto.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Ho pubblicato nel 2014 il mio primo romanzo che si intitola . È un testo che prende le distanze dai romanzi di genere e anzi ne rappresenta una specie di parodia. All’interno di una trama volutamente ingarbugliata ma che riesce a tenere desta l’attenzione si trovano numerosi spunti e riflessioni sui più disparati argomenti, tutti legati dal sottile gioco dell’ironia.
Tra poco, sicuramente prima della fine dell’anno, uscirà il mio secondo romanzo, che si intitola “Quando arriva la sera”, che dal punto di vista della trama costituisce una sorta di spin-off del precedente e stilisticamente percorre le stesse vie, forse allontanandosi ancora di più dai dettami della scrittura di genere.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Sono editi. Ma mi diverto ad auto pubblicare dei saggi.
24-Cosa pensi dei self?
Sono una buona opportunità per chi scrive seriamente con impegno e competenza. Bisogna però essere consci di cosa può dare un’auto pubblicazione.
25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Credo si tratti di persone che cedono alla tentazione della pubblicazione per frustrazione e sfinimento. Sono stato tentato anch’io da questa opzione e ci sono arrivato molto vicino.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Avere delle conoscenze credo possa aiutare. Certamente aiuta molto di più essere personaggi famosi o inseriti in certi contesti. Poi credo che il caso fortuito e fortunato possa sempre accadere, ma la statistica non consente di confidare in questa eventualità.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Non particolarmente. Li ritengo un passaggio obbligato e spesso non piacevole, noioso, irritante, deprimente. Preferirei dedicarmi alla scrittura.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Raro.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Probabilmente sì. Potrei così tentare di guadagnarmi da vivere scrivendo, anche se in maniera poco consona alla mia vena artistica, e continuare a scrivere ciò che voglio e come voglio nel tempo libero, pubblicando con un piccolo editore.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Ottenere l’attenzione dei media e delle librerie.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Dipende da cosa si intende per successo. Per ottenere un best-seller ci vuole una combinazione di eventi non preventivabile. Per un discreto successo, tipo 10.000 copie, la promozione è molto importante.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia al mondo della scrittura?
Di non aspettarsi grandi cose e di rimanere fedele alla propria arte. Di scrivere per passione e di impegnarsi a fondo, con pazienza, meticolosità, insoddisfazione, diffidenza nei confronti dei primi esiti. Di non perdere la fiducia.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Non me lo ricordo.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Inventati.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Nessuno.
36--Ultimo libro letto?
Jacob Von Gunten di Robert Walser.
37-Che genere leggi?
Un po’ di tutto tranne i romanzi di genere, che leggo raramente.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Da tutto questo e da altri indizi. Spesso si tratta di suggerimenti e suggestioni che arrivano casualmente.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Come dicevo prima, non sono bravo nelle liste. Ne cito due tra i molti preferiti: Gadda e Meneghello.
40- Di cosa hai paura?
Del terremoto, degli attentati terroristici, del dolore fisico.
41-Dove vorresti vivere?
Esattamente dove vivo.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Suonare la chitarra, andare in bicicletta, camminare in montagna. Da quando ho i miei due figli il tempo e le energie per gli hobby è ridotto al minimo.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Che uno dei miei romanzi diventi un best-seller. Mi hai chiesto un sogno e ti rispondo con un sogno.
44-Ti piacciono gli animali?
Provo una sorta di incomprensibile repulsione per gli animali, del tutto involontaria e molesta, ma incoercibile. Mi piace guardarli, soprattutto gli animali selvatici, gli uccelli, i caprioli, le volpi. Approvo tutte le iniziative per proteggerli, ma non posso dire che ‘mi piacciono’ in senso stretto, a causa di questa mia strana repulsione al contatto.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
No.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Vecchio e saggio.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
A questa domanda rispondo sempre: Gadda, La cognizione del dolore. È una risposta preparata ma molto vicina al vero. Di Gadda mi piace la genialità della scrittura, la sua capacità di dire le cose nel modo in cui nessun altro le avrebbe dette, con un’efficacia inattesa, sorprendente.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ho imparato a leggere da solo a 5 anni, di nascosto, su un libriccino di mia sorella (che ha un anno più di me) che si intitolava ‘Un cagnetto vagabondo’. Il primo libro che mi è rimasto nel cuore credo sia ‘Il deserto dei Tartari’ di Buzzati.
49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
L’idea è che un terzo romanzo completi una trilogia. Per ora è soltanto un’idea. Inoltre sto raccogliendo degli appunti che riguardano la mia infanzia. Vedremo cosa ne salterà fuori.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Di dimenticarla subito e andare a leggere i miei romanzi. Lì troveranno veramente quello che vorrei dire, se sapranno leggere con attenzione, senza fretta.



Grazie a Gianni per l'intervista!

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