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mercoledì 20 gennaio 2016

#Intervista a Monica Gabellini






1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Grazie a voi. Certo che possiamo darci del tu.

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Ho 42 anni, sono sposata e mamma di due ragazze.  Dopo gli studi di ragioneria ho cominciato quello che è ancora adesso il mio lavoro da impiegata in un ufficio, ma la vera passione sono la lettura e il punto croce.

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Non posso dire di avere un vero e proprio colore preferito. Molto dipende anche da come mi sento. A volte preferisco le tonalità più scure, altre volte ho voglia di luce. Se proprio devo scegliere dico il viola. Cosa dice questo di me? Ho paura di scoprirlo. Probabilmente ho un umore un po’ ballerino.

4-Tre aggettivi per descriverti
Timida, pigra e golosa.

5-Come dicono di te gli altri?
Sicuramente mi trovano un po’ strana, perché sono molto introversa e parlo pochissimo.

6-Il giorno più bello della tua vita?
In realtà sono due: la nascita delle mie bimbe.

7-Una cosa che ti rende felice?
Me ne sono venute in mente seicento nel giro di pochi secondi, ma la prima a cui ho pensato è la pizza.

8-Tre persone che stimi?
I miei genitori e mio marito.

9-Sei mai stato deluso/a?
Troppe volte.

10-Hai tatuaggi?
No, sono stata a un passo dal farlo a vent’anni ma poi ho rinunciato. Mi ero disegnata un ramoscello di edera che volevo farmi tatuare partendo dal piede per poi arrampicarsi sulla caviglia.

11-Cos’è per te la  scrittura?
Uno sfogo e un modo per estraniarmi dalla realtà. E’ fantastico poter creare un mondo tutto tuo e far fare ai tuoi personaggi quello vuoi, anche se alcuni di loro riescono a prendere il sopravvento, a volte.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Ispirarmi è una parola grossa, ma adoro Jane Austen e Stephen King.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Quando c’è l’ispirazione e, soprattutto, il silenzio in casa.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Io direi impulsiva perché, anche se poi sto a ricontrollare meticolosamente, quando scrivo butto fuori tutto di getto.

15-Scrivi a mano o al computer?
Prendo appunti su un quaderno per annotarmi alcune idee, ma le storie le scrivo a computer. Ho provato a buttare giù qualcosa a penna, ma tra correzioni, aggiunte e cancellature, frecce per spostare frasi … un caos! Senza tener conto della mia pessima calligrafia. A distanza di due giorni non saprei più decifrare quanto scritto.

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il primo testo che posso definire libro risale a circa sei o sette anni fa. Prima di allora ho scritto qualche poesia e alcuni racconti.

17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Non mi è mai passato per la testa e, ora che ci penso, mi chiedo come mai.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Sarebbe fantastico, ma non penso sia possibile. Per ora rimane solo un sogno.

19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
In genere parto con un’immagine che ho nella testa e scrivo fino a che riesco a seguire un filo. Poi metto giù una scaletta con le cose che potrebbero/dovrebbero accadere più avanti. La seguo? See, come no! Ci provo ma spesso comincio a prendere delle direzioni che mi portano da tutt’altra parte e allora, prima di spegnere il pc, aggiorno anche la scaletta. Ogni volta va a finire così.

20-Scrivi in ordine cronologico?
In genere sì. Poi magari capita di dover tornare indietro a sistemare qualcosa, penso sia normale.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
No, passo dal tavolo al divano o al letto. Non importa dove sono, basta che ci sia tranquillità.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Il primo romanzo pubblicato è “Fidati di me” un giallo/rosa. In poche parole, parla della studentessa Giorgia e dell’investigatore Daniele. Dopo un lutto che colpisce entrambi, lei viene adottata da una ricca famiglia, mentre lui cerca in tutti i modi di scoprire le cause che hanno portato la sorella alla morte. Le sue ricerche lo porteranno da Giorgia che, non riuscendo a integrarsi nella nuova famiglia, scappa di casa per rifugiarsi da lui.
L’altro è “Datemi un sogno in cui vivere” , in pratica una storia nella storia. Nel senso che all’inizio si parla di Mattia che vuole regalare alla fidanzata Claudia un racconto scritto apposta per lei. I capitoli di questo racconto si alternano alle vicende della coppia, finché per un misterioso motivo la ragazza finisce dentro la storia scritta da Mattia. Lei tenta di viverla da spettatrice ma alla fine non ce la fa e si gode la sua storia d’amore con il bel protagonista, anche se le cose non andranno come aveva pianificato.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Il primo è edito da Libromania in versione ebook. A breve lo autopubblicherò nella versione cartacea.
L’altro è nato da self.

24-Cosa pensi dei self?
Magari li avessi scoperti prima! Devo essere sincera li ho sempre snobbati, finché iscrivendomi nei vari gruppi su facebook sono entrata in contatto con alcuni di loro. Ho trovato autori eccezionali che davvero non capisco come possano essere stati rifiutati dalle CE. Io stessa non ho mai preso in considerazione l’idea di autopubblicarmi, fino a che non ho avuto la prima esperienza di pubblicazione con “Fidati di me”. Non posso lamentarmi di Libromania, ma mi sento le mani legate perché ho dovuto accettare una copertina che non mi piace, non posso decidere di promuovere il mio libro, loro hanno i diritti sull’ebook ma si prendono un anno di tempo per decidere se stamparlo oppure no. Quindi ho dovuto aspettare un anno per riavere i diritti sul cartaceo e ora finalmente me lo posso pubblicare. Va da sé, che con il secondo romanzo sono partita direttamente da self.

25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Il desiderio di vedere realizzato un proprio sogno a volte è tanto forte che ti spinge a fare cose senza riflettere. Uno si aspetta che la cosa più difficile sia scriverlo il libro, non pubblicarlo e improvvisamente, felice di avere in mano un manoscritto, si scontra contro una fila di porte chiuse. E’ una sensazione bruttissima e capisco chi cede. D’altro canto non perdono chi si approfitta in questo modo delle persone, prima spennandole poi illudendole di farle arrivare nelle librerie per poi abbandonarle. Già sappiamo tutti quanto sia difficile promuoversi, se parti da una EAP sai già in partenza che i tuoi ostacoli saranno tre volte più alti, andando incontro anche ai pregiudizi dei lettori e degli altri autori.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?

Bella domanda! Certo, se hai le conoscenze giuste, puoi fare quasi tutto, ma non penso che siano indispensabili per riuscire a farsi pubblicare. Il loro lavoro consiste nello scovare talenti e non vedo perché dovrebbero farsene scappare uno solo perché non è raccomandato. E’ nel loro interesse.

27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Ci passo tanto tempo, troppo. Sono sia croce che delizia per gli autori, perché se da una parte sono indispensabili per farsi conoscere, dall’altra tolgono un sacco di tempo.

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Domanda successiva? A parte qualche amico/parente, non so chi siano i miei lettori. Pur avendo una pagina autore, nessuno finora si è fatto vivo dicendomi “Ciao, ho letto il tuo libro”. Solo una persona, quando ho condiviso una recensione, ha ammesso di esserne l’autrice.

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Tocchi un tasto dolente. Sono disposta ad accettare suggerimenti, soprattutto da chi si presume se ne intenda, ma dipende da quanto si debba stravolgere. Prima di pubblicare Fidati di me, avevo contattato una CE che, letta la sinossi, aveva mostrato interesse a patto di riscrivere la storia per apportare migliorie. Io sono d’accordo anche se il dubbio mi assale: come fanno a dirmi che devo riscriverla se ancora non l’hanno letta? Io abbasso la testa e ascolto i suggerimenti. Alcuni sono interessanti, ma quando mi si dice che devo cambiare l’assassino mi impunto e salta tutto.  

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Il problema più grande è  che nei vari gruppi di facebook ci sono più scrittori che lettori. Anche loro comprano, come io compro loro, ma siamo in troppi e riuscire a farsi notare è un’impresa ardua.  Non posso lamentarmi delle vendite, ma mi piacerebbe ricevere qualche commento. E’ frustrante sapere di avere venduto dei libri ma non sapere cosa ne pensa chi li ha letti. Sono arrivata al punto di desiderare commenti negativi, pur di avere l’opinione di qualcuno.

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
E’ indispensabile, a meno che non ti chiami Rowling o King (oppure D’Urso o Schettino, visto come vanno le cose in Italia).

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di non perdersi d’animo davanti a un rifiuto e di non cedere alla tentazione di scrivere per piacere agli altri.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
L’ispirazione per “Fidati di me” mi è venuta dopo aver letto L’abbazia di Northanger  di  J. Austen.  Mi piaceva la situazione della ragazza “costretta” a vivere  con un semi-estraneo, solo che poi mi serviva un buon motivo per  far trasferire la protagonista e da storia d’amore si è trasformato in un giallo, mantenendo la storia romantica.
"Datemi un sogno in cui vivere" è stato scritto partendo da un'idea: "e se una persona potesse vivere il proprio romanzo preferito?" Volevo usarne uno esistente ma poi ho preferito scrivere io un semplice racconto che potessi modificare a seconda delle esigenze. Così è nato anche il racconto (nel racconto) "piccola stella" ispirato alla canzone di Ligabue "piccola stella senza cielo". 

34- I personaggi sono reali o inventati?
Tutti inventati.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Mio marito. Io scrivevo solo per me, è stato lui a spingermi a tentare la pubblicazione.

36--Ultimo libro letto?
L’ultimo terminato è “Quanto ti ho odiato” di Kody Keplinger ma ora ho quasi finito “Allegiant” di Veronica Roth.

37-Che genere leggi?
Qualsiasi cosa. Perfino gli ingredienti dello shampoo mentre sono in bagno :-D

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
L’occhio vuole la sua parte, anche se ultimamente ho come la sensazione che ci siano troppe copertine simili. Spesso faccio confusione tra i titoli proprio perché alcune sono quasi identiche. Ultimamente scelgo romanzi scritti da autori/autrici che ho conosciuto su fb, leggo le nuove uscite di Stephen King a prescindere, romanzi da cui sono stati tratti film e poi vado a caso (per il passaparola o per promozioni). Diciamo che in primis scelgo in base alla trama, poi all’autore e la copertina è proprio l’ultima cosa che mi interessa, anche se so che a volte serve a catturare l’attenzione.

39-A quale autori non sai rinunciare?
Stephen King.

40- Di cosa hai paura?
Io sono una fifona patologica. Ho paura di qualsiasi cosa, ma quello che mi terrorizza di più è parlare in pubblico e i ragni.

41-Dove vorresti vivere?
Sono un tipo solitario e amante del freddo quindi ti posso dare una sola risposta: in una baita sperduta tra le montagne, con un bel camino. Panorami mozzafiato, aria pura, fresco anche d’estate e tanta pace. Sono in estasi solo a pensarci.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
La lettura e il ricamo a punto croce. Tutte passioni che mi stanno rovinando occhi e schiena, ma ne vale la pena.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Difficile dirlo. Forse, al momento, quello di poter fare della scrittura un lavoro a tempo pieno.

44-Ti piacciono gli animali?
Sì, tanto. Adoro i cani di grossa taglia anche se al momento non ne ho. In casa ho invece una coniglietta di nome Lola.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Purtroppo no. Mi ci perdo con la fantasia, ma non ci credo.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Non riesco a immaginarmi tra vent’anni. Come potrei essere? Spero nonna, ma vecchia? Noo, sono sempre una ragazzina dentro di me e, acciacchi a parte, le cose non credo cambieranno molto.  

47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Mi è stato regalato quando avevo poco più di 10 anni e l’ho sempre tenuto da parte, non sapendo di avere tra le mani un classico. Poi mi sono decisa e sono rimasta folgorata. Nonostante le mie preferenze fossero per storie più moderne, Liz e Darcy mi hanno conquistata e rimane uno dei pochi romanzi che abbia letto più di una volta.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Difficile ricordarselo. So che intorno da piccolissima avevo una collezione di “Fiabe sonore” con il 45 giri che ascoltavo, leggendo a voce alta. Cenerentola e Biancaneve le sapevo a memoria. Avevo anche altri libri con favole dei fratelli Grimm, fiabe russe, alice nel paese delle meraviglie, un bellissimo volume illustrato di Pinocchio, il mago di oz. Ecco, forse quest’ultimo posso dire che è stato il mio primo vero libro, letto verso i 10 anni.

49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Ho ancora il mio primo romanzo nel cassetto, che continuo a rimaneggiare. Non so perché, non sono mai soddisfatta di questo lavoro. Poi tante idee che spero diventeranno storie.

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Di non smettere mai di credere nei propri sogni: se non ci crediamo noi come possiamo pretendere che ci creda qualcun altro? E continuate a leggere, leggere, scrivere e ancora leggere.



Grazie a Monica per l'intervista!



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