1-Grazie per aver
accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Possiamo? Dobbiamo. Come dire, mica sono così stagionato! E'
un piacere essere qui, e vi chiedo il permesso di salutare tutti i lettori. Ok,
l'ho già fatto!
2-Spiegaci chi sei,
che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
La domanda di riserva? Lavoro nel
campo della produzione industriale di elettronica, e nella mia vita amo fare
talmente tante cose, che spesso mi chiedo quando avrò tempo per farle. Di
sicuro amo la storia, la fantascienza e la scienza, l'arte, le collezioni (ho
più film io che una videoteca), i personaggi Marvel e DC comics, il modellismo,
la musica, etc. Purtroppo sono costretto a dividere le mie passioni in periodi.
Ora, come ben sai, mi sto dedicando alla scrittura, e stanno nascendo diversi
progetti che mi porteranno via qualche annetto...quando potrò rivedere i miei
cari Dvd (sigh)?
3-Dicono che i colori
rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa
può dirci di te?
Arancione, e non ne conosco il
significato scientifico. Suppongo, però, che sia un gusto collegato
all'equilibrio, perché io la vedo in quel modo. Mi sembra un colore che evidenzia
un percorso di equilibrio interiore, ovvero qualcosa che esprima il sopirsi
delle violente pulsioni giovanili, e quindi il voler ragionare sulle cose con
maggior intelligenza prima di decidere e agire. Ho casa arancione!
4-Tre aggettivi per
descriverti
Divertente, amichevole e curioso.
5-Cosa dicono di te
gli altri?
Dipende da chi parla. Come tutti
gli esseri umani ho amici e nemici. Ma di quei nemici mi vanto, perché li ho
solo per la mia integrità morale e incorruttibilità. Anche io faccio errori,
per carità, ma certe "linee" non le ho mai superate, ed ho sempre
accettato le conseguenze, anche nella carriera, di questo mio essere moralmente
corretto. Lascio ad altri la povertà d'animo di essere squallidamente servi del
potente di turno. Scusate la sincerità.
6-Il giorno più bello
della tua vita?
La nascita di mia figlia. Anche se mi fa disperare molto! Mi
darà tanto filo da torcere da adolescente...ne sono certo purtroppo!
7-Una cosa che ti
rende felice?
Un bel film di fantascienza ragazzi!!! Non scherziamo! Ti
aspettavi qualcosa sui libri? Certo, ma dopo un bel film di fantascienza ! Per
me è come una medicina.
8-Tre persone che
stimi?
No comment. Se lo dicessi, poi dovrei ucciderti! ahahah
9-Sei mai stato
deluso/a?
Deluso? Mah, come detto prima già
sapevo che la mia correttezza avrebbe regalato diversi problemi e delusioni,
quindi posso dire deluso solo perché non mi hanno mai smentito i fatti.
Purtroppo la nostra società viene "meno" nella correttezza e nella
morale troppo spesso.
10-Hai tatuaggi?
No. Assolutamente no. E ribadisco no. Sia chiaro che mi piacciono,
e soprattutto non giudico chi li ha, ma non riesco minimamente ad immaginarmi
vecchio con la pellaccia rugosa con delle informi espressioni artistiche. Se si
potesse fare in estrema sicurezza un tatuaggio a tempo, allora probabilmente lo
farei.
11-Cos’è per te la scrittura?
Voglia di far conoscere la storia agli altri, e soprattutto
ai giovani. E' una missione personale, soprattutto per cercare di dimostrare
che la realtà, spesso, supera di molto la fantasia. Quindi perché non leggere
fatti realmente accaduti, ed imparare a non ripetere errori?
12- A quali scrittori
ti ispiri?
Nessuno. Ritengo che ogni persona
abbia delle proprie caratteristiche, che deve sviluppare in modo personale e
professionale. Non mi piace cercare di imitare. Poi, purtroppo, siamo nel 2015,
per cui già in tanti hanno scritto testi, saggi, racconti, poesie, etc., ed è
piuttosto normale "assomigliare" a qualcuno, come accade per i nostri
volti. Personalmente so che un giornalista mi ha definito
"all'inglese", perché i miei libri
vengono supportati da note bibliografiche all'interno del testo, e
questo rende un'idea di professionalità e attenzione oggettiva del racconto.
Sicuramente è la mia intenzione. Non racconto frottole, o almeno cerco di fare
il massimo per non cadere in errore.
13-Quando scrivi di
notte o di giorno?
Mah, quando capita. L'importante è essere da soli, e
soprattutto lontanissimi da cuccioli di animale e di uomo! Chiaro il
riferimento? ahahah.
14-Ti definisci uno
scrittore impulsivo o riflessivo?
Non saprei dirti. Sicuramente i
miei lavori si basano su dati oggettivi e ricerche scientifiche, ma quando mi
viene l'illuminazione posso scrivere pagine e pagine come un fiume in piena.
Forse sono un misto dei due aspetti professionali.
15-Scrivi a mano o al
computer?
Computer, sebbene assurdamente non riesco a leggere lunghi
testi sullo schermo di un pc o di un E-reader.
16-Quando hai scritto
il tuo primo libro?
Da ragazzo per una scuola di
volo. Essendo anche un tecnico di diverse discipline, ed avendo il pallino per
i manuali, ho scritto diversi testi che sono stati usati in molti contesti
professionali. Poi da poco ho deciso di diffondere la cultura storica, ed
eccomi qui con I CADUTI DI PIETRA.
17-Da piccolo volevi
fare lo scrittore?
Mai pensato ad una cosa del genere. Ma poi la vita...
18-Pensi che la
scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Perché no...
19-Per scrivere ti
prepari una scaletta? Se sì, poi la segui?
La mia scaletta la tengo ben stretta nella testa. Sono colpi
di luce che si accendono continuamente: scrivo, correggo, penso e cancello
tutto. Si finisce quando le luci non si accendono più.
20-Scrivi in ordine
cronologico?
Scrivendo solo di fatti reali è piuttosto improbabile evitare l'ordine cronologico...
21-Hai un luogo in
particolare dove ami scrivere?
No, piuttosto ho solo bisogno del mio portatile e di un
pizzico di silenzio.
22-Parlaci dei tuoi
libri/libro?
Vi parlo della mia opera prima,
intendendo dire che questo è il primo libro ufficialmente pubblicato con ISBN,
quindi ufficialmente inserito nelle biblioteche, nei circuiti editoriali, etc.,
intitolato I CADUTI DI PIETRA - STORIA DI UNA REGIONE IN CUI CADDE ANCHE LA
CULTURA.
E' un libro di storia "diverso" che parla delle nostre
tradizioni, dell'arte, dei beni culturali deturpati, distrutti o violentati
dalla cieca stupidità della Seconda guerra mondiale. E' diverso perché solitamente
si raccontano i soliti avvenimenti politico-militari, mentre il sottoscritto ha
ribaltato la prospettiva e ha messo al centro il cittadino e le sue
espressioni: un ponte, un caffè nella villa comunale, uno stadio, una chiesa,
una Madonna, una reggia, ovvero ciò che rappresenta la normale vita delle
persone comuni. Cosa accadde al tessuto sociale e alle sue espressioni umane
durante la guerra in Campania? Ecco questa è una storia che sta appassionando
molti, e che parla della Campania non per questioni personali, ma solo grazie a
ciò che la mia ricerca ha evidenziato. La mia regione si ritrovò, purtroppo,
nello scomodissimo ruolo di esempio terroristico per il resto d'Italia,
soprattutto dopo l'armistizio dell'otto settembre '43. Invito tutti gli amici a
cercare ulteriori informazioni sul sito ufficiale www.icadutidipietra.it , dove
potrete anche leggere articoli, recensioni, ascoltare interventi in radio,
vedere le foto di alcune presentazioni, etc. Ah dimenticavo! Non mi
dispiacerebbe un like, anzi ringrazio in anticipo i gentili amici che lo
lasceranno.
23-Il tuo libro/libri
sono auto pubblicati o editi?
Autopubblicati perché non c'è molto
spazio per la cultura in Italia. Mi spiego, anche se posso esser sembrato molto
duro. Se le case editrici per cercare di sopravvivere, magari giustamente, si
preoccupano solo di pubblicare i soliti noti, o chi dimostra per altre vie la
propria commerciabilità, il resto della cultura come fa a svilupparsi? Pensiamo
davvero che il pensiero umano si riduca ai libri, alle idee, alle storie
raccontate dai testi editi dai grandi nomi dello scenario nazionale e
internazionale? La rete è più democratica del mercato, e molti piccoli editori
si sono adeguati a questa democratizzazione, dando spazio agli autori
sconosciuti. Qualcuno dice che c'è tanta ignoranza che affiora. Bene, la rete è
democratica e chi è veramente ignorante o non interessante viene subito fatto
fuori. Non è una buona garanzia? E poi, tra i pubblicati con grossi editori,
vogliamo veramente dire che non vi sono libri "ignoranti" o
"vergognosamente commerciali" che andrebbero cancellati dalla storia?
Per favore.....
24-Cosa pensi dei
self?
Ho già risposto sopra. Penso che
sia espressione della democraticità della rete. Se ce la fai, oltre ad aver ben
lavorato con la promozione, vuol dire che il tuo lavoro vale. E non devi dar
conto a nessuno. Anzi, dopo sono gli altri e i big che inseguono te per vendere,
alla faccia delle critiche che regnano sempre in tutti i contesti in cui una
novità fa paura.
25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Per me è follia pura. Ma è una mia opinione, e siccome non
sono un genio potrei anche sbagliare.
26-Per pubblicare con
una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare anche con le
proprie forze?
Oggi in Italia, purtroppo,
ritengo che senza una conoscenza non si riesca nemmeno ad ottenere l'indirizzo
per contattare la CE. Ripeto, è una mia opinione e potrei avere solo
convinzioni errate. Le CE potrebbero anche aiutarmi a cambiare opinione, no ?
27- Ami i social
network? Per un autore sono croce o delizia?
Purtroppo sono nato con il
computer, e tra l'altro sono web master anche del mio sito, per cui non posso
odiare la rete, ma sui social ho qualche pensiero contrastante. Sono
effettivamente uno strumento utile, ma anche una vera croce ed un pericolo per
certi aspetti. Comunque li uso per restare in contatto con il mondo, e ovviamente
promuovere le mie attività culturali. Sono un potente mezzo di comunicazione se
usati correttamente, e personalmente sto via via affinando le capacità di
moderazione nell'uso di questi mezzi di comunicazione di massa. Bisogna,
insomma, usarli con molta attenzione.
28- Com’è il tuo
rapporto con i lettori?
Ah devo dire praticamente
speciale. Pensa che l'altra mattina mi hanno fermato in treno. Tre ragazze
avevano riconosciuto "l'autore de I CADUTI DI PIETRA", e hanno voluto
farmi sapere che molti studenti avevano portato il mio libro all'esame di
maturità, probabilmente come argomento a scelta o integrazione del programma
d'esame, e queste cose fanno piacere.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti
contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e
ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come
vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Assolutamente no, se dovessi
stravolgere il significato del mio testo. Ovviamente cambierebbe la situazione
se dovessi cambiare alcune cose per rendere il libro più professionale, anche
perché devo sicuramente fare tanta strada e accetto consigli. Ma cambiare il
senso di ciò che si scrive per vendere, quello no, non lo tollero.
30- Quali sono le
difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella
promozione del tuo libro?
La diffidenza delle persone verso
la storia. Ma devo raccontare a tutti che la mia "storia diversa",
scritta anche in modo sintetico e leggero, sta ottenendo buoni riscontri e la
notizia inizia a diffondersi. Pare ci sia un libro di storia, basato su
ricerche scientifiche, che non annoia e che racconta addirittura di stadi persi
o di graffiti disneyani ritrovati nei piani ammezzati delle regge campane. Lo chiamano
I CADUTI DI PIETRA - STORIA DI UNA REGIONE IN CUI CADDE ANCHE LA REGIONE. Lo
conoscete? Io ve lo consiglio!
31- Quanto è
importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Credo che senza promozione non ci
sia libro, come senza fame non esisterebbe il cibo. E' la legge della
domanda-offerta. C'è contatto tra domanda e offerta quando consumatore e
produttore entrano in comunicazione, quando si conoscono, e soprattutto si
conosce il paniere di prodotti da cui scegliere. Come si dice: la pubblicità è
l'anima del commercio.
32-Cosa consigli ad
una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di prepararsi ad un'impari lotta tra ore di lavoro
continuato e risultati che appaiono scarsi. Ma chi la dura la vince. Capito il
senso?
33-Cosa o chi ha
ispirato la storia che hai scritto?
La storia della mia famiglia, e
lo studio di foto storiche all'università. C'erano sempre monumenti, palazzi
storici, piazze, stadi, chiese e altri beni culturali deturpati o violentati
che facevano da background al soggetto principale, spesso soldati. Ma come
sappiamo, la storia che ci viene raccontata riguarda sempre il soggetto umano,
e pochissime volte lo sfondo dell'evento, ed ho capito che bisognava dare voce
anche a questi "caduti di pietra". Eccomi qui, che facciamo ne
parliamo ?
34- I personaggi sono
reali o inventati?
Tutto assolutamente reale, documentato e studiato dopo
attenta ricerca. E' si un saggio storico "diverso", ma basato sulla
scienza e l'analisi e non sulla fantasia.
35-Chi ti ha sostenuto
in quest’avventura?
Non ho bisogno di sostegni quando
decido di iniziare un nuovo percorso. Individualista o pazzo maniaco
egocentrico? Per niente, è che solo noi stessi possiamo veramente capire se
quel percorso ha probabilità di vedere la luce, e doversi basare su eventuali
spinte esterne può essere fuorviante. Inoltre, ascoltare chi ci sconsiglia di
fare qualcosa "perché tanto non hai conoscenze, o c'è tanta gente che lo
fa", è controproducente perché deprime ancor prima di iniziare, e qualche volta
nasconde anche una certa invidia, no?
36-Ultimo libro
letto?
La reggia di Carditello - tre secoli di fasti e feste.... di
Nadia Verdile.
37-Che genere leggi?
Soprattutto storici e
fantascienza, ma anche libri d'inchiesta. Ho sempre in mente i libri che ho
letto sulla strage di Ustica. Mi ricordano come è facile trovarsi nel luogo
sbagliato, al momento sbagliato, e con lo "stato sbagliato".
38-Come scegli un
nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Difficile da dire. Anzi, confesso, non so rispondere.
39-A quale autori non
sai rinunciare?
Robert
Edsel, Orwell, Edgar Allan Poe. Tra gli italiani sicuramente Paolo De
Marco, professore universitario e storico davvero bravo.
40- Di cosa hai
paura?
Della stupidità umana, quindi
della violenza e del pregiudizio. Qualcosa che subisco continuamente anche io,
per vie traverse, essendo del sud. Ci sono tanti pregiudizi sul sud italia, e
potrei scrivere trattati chilometrici. Ma non voglio alimentare polemiche, e
chiudo qui la risposta.
41-Dove vorresti
vivere?
Nooooooo questa domanda è politicamente scorretta! Non posso
rispondere....
42-Hai altri hobby
oltre la scrittura?
Troppi, tra cui fare caffè speciali fatti con panna e
cioccolato, o con simboli di supereroi sopra, tipo il mio caffè Batman. Chi li
vuole vedere, purtroppo, deve richiedere amicizia su fb! Sono in bacheca.
43-Qual è il tuo
sogno più grande?
Vivere in un mondo pacifico, dove
la gente possa sentirsi tranquilla, non schiava dell'economia o dei soldi, né
vittima di guerre, pregiudizi, fame o carestie. Mi piacerebbe vivere in un
mondo che proietta le sue forze sulla vita e non sulla morte. E' un sogno
assolutamente irrealizzabile, e sono un ottimista. Non c'è alcuna volontà,
nella maggior parte degli esseri umani, di arrivare all'annullamento del male
sul pianeta. Non è solo una questione di poteri forti, di lavaggio del cervello
mediatico, etc, ma purtroppo una chiusura mentale dell'essere umano, e fino a
quando non avverrà una miracolosa evoluzione del pensiero non credo potrà mai
cambiare qualcosa.
44-Ti piacciono gli
animali?
Molto, e non so scegliere tra
cane e gatto. Sicuramente l'indipendenza felina è affascinante, ma anche
l'estremo sentimento di amicizia del cane è qualcosa che fa innamorare di
questi fratelli a quattro zampe.
45-Credi nella magia
e nel paranormale?
No, credo nella scienza e nelle
giustificazioni mentali che l'uomo deve necessariamente creare per spiegare
momentaneamente dei fenomeni che non capisce. Non dimentichiamo che per secoli,
soprattutto nel medioevo, si bruciavano le persone tacciandole di stregoneria
per semplici fenomeni naturali. L'uomo si affida alla fede per spiegare ciò che
non può ancora spiegare, e alla stregoneria per tentare di controllare ciò che
ancora non può nemmeno immaginare. Ogni fenomeno ha una spiegazione, ma ci
vorranno millenni per spiegare determinati misteri. Per il momento credo che
uno dei pensieri più realistici e corretti sia quello della geniale Margherita
Hack. Un'atea che era più umana di tanti stregoni e falsi profeti. Sai quante
risate si faranno gli uomini del futuro pensando a noi?
46-Come ti immagini
tra vent'anni?
Non mi immagino per niente. Io
vivo proiettato al futuro, non per il futuro. E' diverso, e soprattutto
consente di vivere il presente senza dimenticare il passato, e giustamente
l'avvenire. Chi vive solo in una direzione, secondo me, è già morto. Tutto un
equilibrio sopra la follia insomma ;)
47-Libro preferito ed
autore preferito? Perchè?
Polvere di piselli di Paolo De Marco. Perché? Leggetelo e
poi mi direte.
48-A che età hai
iniziato a leggere? E con quale libro?
Non ricordo assolutamente. Però
ricordo il libro che mi ha più colpito quando ero ancora ragazzetto. Proprio un
libro su Ustica, visto che nell'anno della strage io ero bambino, ma con la tv
già si entrava in contatto con la realtà, e dopo pochi anni ho comprato
autonomamente quel libro che mi ha sconvolto.
49-Progetti per il
futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Sto completando un libro di
fiabe, che nasce dai personaggi inventati per mia figlia, e sto già completando
le ricerche per il successivo capitolo de I CADUTI DI PIETRA, più altri due
libri in cantiere da scrivere in collaborazione con altre persone. Si, diciamo
che i progetti ci sono. Incrociamo le dita?
50-Che consiglio
daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Non prendetevi mai troppo sul
serio. Il primo che prende in giro Giuseppe Russo....è...Giuseppe Russo. E
scusate una divagazione sul tema. I puntini sospensivi sono una nuova forma di
comunicazione, come le emoticons, e se certi "grandi della
letteratura" sono certamente geniali nello scrivere storie e narrare una
parte della società, è anche vero che qualche volta dimostrano di non saper
cogliere al volo i cambiamenti epocali. A chi mi riferisco?...fate vobis :) e
tanti puntini sospensivi a tutti.
Grazie Giuseppe per questa intervista!