1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti
del tu?
Grazie a voi e certo
che potete!
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella
tua vita?
Sono una donna alla
perenne ricerca di se stessa, ma ho fiducia nel fatto che un giorno mi troverò.
Per rimanere nel reale sono nata il primo di giugno di qualche decennio fa a
Trento e lavoro in un Archivio, fra pergamene e libri, e cambio spesso ciò che
mi piace fare. Unici punti fermi: la lettura e la scrittura.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una
persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Fino a qualche anno
fa era l’arancione, ora stravedo per il verde in tutte le sue sfumature. E che può dire di me? Che sono speranzosa? In
realtà non mi sono mai posta il problema, mi piace e basta.
4-Tre aggettivi per descriverti
Complicata,
intelligente quanto basta, creativa quando mi va.
5-Come dicono di te gli altri?
Simpatica ed empatica
6-Il giorno più bello della tua vita?
La nascita dei miei
figli e dei miei nipoti. Quindi sono quattro giorni.
7-Una cosa che ti rende felice?
Riuscire a liberare
la mente
8-Tre persone che stimi?
Non mi vengono in
mente tre persone definite, posso dire che stimo le persone che sanno bastare a
loro stesse, in tutti i sensi.
9-Sei mai stato deluso/a?
Certo, come tutti, ma
dimentico in fretta.
10-Hai tatuaggi?
No.
11-Cos’è per te la scrittura?
A seconda del periodo
che attraverso può essere terapeutica o divertente e lo è quando scrivo per il gusto di scrivere.
12- A quali scrittori ti ispiri?
A nessuno in particolare,
rubo un po’ qua e là, non si tratta di plagio, sia chiaro. Rubacchio stili che
poi mescolo con il mio. È divertente.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di giorno, di notte
leggo, possibilmente cartacei perché l’uso del pc di sera mi rovina il sonno.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Posso essere
entrambi.
15-Scrivi a mano o al computer?
Al pc perché se
scrivo a mano ci metto una vita a decifrarmi.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Solo una decina di
anni, era una raccolta di racconti con la quale vinsi un premio.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
No, raccontavo un
sacco di storie, avevo una vita parallela nella fantasia, ma mai pensato di
fare la scrittrice. Volevo fare l’archeologa o l’avvocato.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un
lavoro?
Magari fosse così,
anche se sono sicura che se fossi a contratto con una grande ce perderei
l’ispirazione e mi prenderebbe il blocco dello scrittore.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la
segui?
20-Scrivi in ordine cronologico?
Dipende da cosa sto
scrivendo.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Basta che ci sia un
pc e scrivo ovunque, anche in bagno.
22-Parlaci dei tuoi libri.
Crisalide rosa, Absolutely Free 2010, (sulla ricerca della felicità)
Quello strano bambino dai
pantaloni di velluto (omaggio a Dickens), Ciesse Edizioni 2010,
In prima persona singolare, Amazon
2013,(racconti terapeutici)
La madre dell'assassino e le
altre (dalla
parte del colpevole) ,
self publishing su Amazon 2013,
Quel sottile confine (viaggio nella follia), Lettere Animate 2014,
Ne sarà valsa la penna (ripubblicazione de Il numero 52, Edizioni della
Sera) (disamina del mestiere di scrittore, il mio libro preferito) self
publishing su Amazon, 2015
Il viola non le si addice, self
publishing su Amazon 2015 (racconti gialli e thriller),
Joyce, Amarganta
edizioni, 2016,
Da grande voglio essere felice (reload di Crisalide rosa), Rizzoli, 2016,
Ma sono qua per parlare di Joyce,
la cui sinossi è la seguente:
In un paesino del nord, Agnese e Joyce, due adolescenti, si
incontrano per caso. Diverse per inclinazioni e educazione, tra loro si
instaura un legame empatico che va oltre l’amicizia. La successiva sparizione
di Agnese mescola la vita di una miriade di personaggi innescando un vortice di
combinazioni e fatalità, di corsi e ricorsi in un continuo alternarsi tra
presente e passato. Mentre Joyce segue la sua pista per ritrovare Agnese spinta
dall’istinto e dall’eccezionale intelligenza, i pezzi di un puzzle complesso si
incastrano e si disperdono in una trama in bilico continuo tra il thriller e il
giallo, il rosa e il dramma. Sul finire di una calda estate degli anni ’90,
Adele, Joyce, Betti, John e il capitano Adami affrontano un viaggio quali
moderni Ulisse recuperando attimi dati per persi, consolidando legami
improbabili e, sulle tracce di Agnese, ritroveranno, infine, la parte più vera
di se stessi.
È un romanzo che sta piacendo molto e ne sono felice.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Un po’ e un po’, come
si evince dalla risposta sopra.
24-Cosa pensi dei self?
Penso sia un modo alla
portata di tutti (per fortuna e anche no) per farsi leggere e poi è bello
controllare le vendite in tempo reale.
25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Sono caduta anch’io
in questa trappola, in tempi di estrema ingenuità nei riguardi del mondo
dell’editoria e proprio con la mia prima raccolta di racconti vincitrice di un
premio che prevedeva anche la pubblicazione, ma la cosa stava andando troppo
per le lunghe e io, gasatissima e impaziente, mi sono rivolta a una ce a
pagamento. E che ne sapevo io che c’erano anche quelle no eap?
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle
conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Credo che per
presentarsi alle grandi ce sia essenziale un agente letterario, poi esistono
anche i colpi di fortuna, come nel mio caso con Rizzoli.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o
delizia?
Rapporto ambiguo fra
l’amore e l’odio, ma devo dire che grazie a loro ho stretto delle amicizie
davvero interessanti sotto il profilo
umano. Non so quanto possano essere utili in fatto di promozione, troppa
concorrenza.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Cordiale e
riconoscente.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa
editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora
inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’
come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Bisogna vedere fino a
che punto dovrei stravolgerlo. Se perdo la mia unicità no, ma a quel punto la
ce si sarebbe rivolta altrove e se cerca me è perché le piace il mio modo di
scrivere. È un falso problema e quindi dico sì.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai
incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
La difficoltà più
grande sono io che odio rompere l’anima alla gente con le mie pretese, ma mi
tocca altrimenti mi dimenticano.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il
successo di un libro?
È tutto. Puoi aver
scritto il capolavoro del secolo, ma se nessuno se lo fila perché non sa che
esiste e puoi aver scritto una cosa mediocre che presenti come un capolavoro e
spammi in mezzo mondo e il mondo ci crede e l’acquista.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo
della scrittura?
Sono bisognosa di
consigli pure io, non saprei.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
La protagonista di
Joyce mi è apparsa in sogno e mi ha detto: Scrivi di me. Mi capita spesso di
sognare i personaggi dei miei libri, ma quella volta, al risveglio, mi sono
detta: Ma cosa vuole quella? Poi senza quasi accorgermene, dopo qualche mese,
ho iniziato a scrivere la sua storia che mi ha suggerito passo dopo passo.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Inventati con dei cammei
di persone reali, piccoli tributi.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Me stessa
36--Ultimo libro letto?
Ogni cuore un
percorso di Roberto Senesi. Lo consiglio caldamente.
37-Che genere leggi?
Sono onnivora
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so
copertina, trama, autore ecc.?
Incipit che è la
parte che curo di più quando scrivo.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Non sono una fanatica
e quindi non ho un autore senza il quale non potrei vivere.
40- Di cosa hai paura?
Ho paura della paura.
41-Dove vorresti vivere?
Al mare
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Lettura, teatro,
cinema, decoupage, riciclo, pittura su mobili etc etc
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Raggiungere un
equilibrio interiore che mi permetta di stare serena, senza troppe menate.
44-Ti piacciono gli animali?
Certo! Soprattutto i
cani
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Sì, non credo sia
solo ciò che vediamo e viviamo l’unico livello di coscienza.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Molto vecchia, seduta
su una sedia a dondolo con in mano la lettera dell’accademia svedese che
assegna i Nobel. Se devo immaginare, immagino in grande.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Non ho un autore
preferito. È come per i parrucchieri, mi entusiasmo di uno fino al momento che
sbaglia taglio o piega. Idem per gli autori. Sono una lettrice di facili
costumi. L’unico punto fermo potrebbe essere la produzione di Charles Dickens.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
A sei anni con la
Piccola Principessa nella quale mi identificavo.
49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Promuovere per bene i
tre libri usciti quest’anno e il nuovo libro c’è nella mia testa. Sarà
diversissimo da tutti quelli che lo hanno preceduto e farà il boom. Un po’ di
autostima ottimista non guasta. Sembra uno scioglilingua.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo
questa intervista?
State sereni, se
dovrete sfondare accadrà, nonostante voi.
Grazie a Cristiana per l'intervista!
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