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giovedì 23 giugno 2016

Agnes Moone [INTERVISTA] 50 sfumature d'autore

Grazie Agnes per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certo che potete darmi del tu! Colgo anche l’occasione per ringraziarvi di avermi ospitato sul vostro Blog per questa bella chiacchierata.

Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita.
Sono una donna piena di interessi… peccato siano tutti abbastanza sedentari!! Amo scrivere, leggere, disegnare e suonare il pianoforte. Mi piacerebbe essere un pochino più dinamica nelle mie scelte, ma purtroppo quello che mi piace fare, lo si fa principalmente da seduti. Fortunatamente faccio un lavoro che più distante dal mondo artistico non potrebbe essere. Infatti… inseguo i ladri! Anche se ultimamente corrono più veloci di me!

Dicono che i colori rivelano il carattere delle persone. Qual è il tuo colore preferito e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito è da sempre il giallo. Potrebbe voler indicare una certa positività che mi contraddistingue e che il più delle volte, mi fa vedere il bicchiere mezzo pieno, invece che mezzo vuoto.

Tre aggettivi per descriverti.
Leale, riservata e dolce.

Cosa dicono di te gli altri
Solitamente non risulto subito molto simpatica, la mia riservatezza viene spesso travisata con la poca socievolezza. Una volta che mi si conosce, però, le cose cambiano (e meno male!!) e per le persone che entrano nella mia cerchia, mi ritengo un’amica leale che sa ascoltare e aiutare nel momento del bisogno.

Il giorno più bello della tua vita.
Beh, questa è facile. Quando sono nati i miei figli.

Una cosa che ti rende felice.
Oltre all’ovvio – relativo alla mia famiglia – mi rende particolarmente felice riuscire a fare qualcosa che tutti i presupposti davano come un fallimento.

Tre persone che stimi
Stimavo moltissimo mia madre, una personalità eclettica e piena di talento che mi ha sempre supportato nelle mie scelte. A scuola, invece, ho stimato molto la mia professoressa di italiano;  mi aveva preso sotto la sua ala protettrice e mi stimolava a scrivere e leggere. Non l’ho mai dimenticata. Un’altra persona che stimo sinceramente è una collega, molto malata, che continua a lavorare nonostante le enormi difficoltà che deve superare.

Sei mai stata delusa?
Non ho grossi rimpianti, ma nella vita le delusioni sono fisiologiche e ne ho avute come tutti, specialmente nelle amicizie.

Hai tatuaggi?
No.

Cos’è per te la scrittura?
È il passo successivo al mio grandissimo amore per la lettura. Mi piace scrivere le storie che avrei voluto leggere, e nel farlo traggo un piacere infinito. È il mio dolcetto della buonanotte, la mia copertina di Linus, il peluche con il quale dormire, in poche parole… è la mia zona di conforto.

A quali scrittori ti ispiri?
Se devo essere sincera - e non vorrei sembrare presuntuosa - non mi sono ispirata a nessun autore in particolare. Ho iniziato a scrivere, così come la mente mi dettava, senza farmi influenzare dai tanti libri letti.

Quando scrivi, di notte o di giorno?
Facendo i turni, non posso avere degli orari ben prestabiliti per dedicarmi alla scrittura. Comunque, sicuramente preferisco le ore serali.

Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva
Non sono impulsiva di natura e questo si rispecchia anche nella mia scrittura. Rifletto e penso molto a quello che devo scrivere, a come caratterizzare i personaggi, alla trama… insomma, a tutto!

Scrivi a mano o al computer?
Al computer, ma la scaletta del libro la scrivo a mano, su un quadernone giallo.

Quando hai scritto il tuo primo libro?
Ho ancora un quaderno con il mio primo “libro” che ho scritto a dodici anni. Era una storia di fantascienza su alcuni astronauti che arrivavano su un pianeta rigoglioso e pieno di pericoli. Ci sono anche i disegni!

Da piccola volevi fare la scrittrice?
Sì, era un mio sogno. Oltre a quello di diventare una fumettista o una concertista.

Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
No, sinceramente non vedo la cosa fattibile. Almeno nel mio caso.

Per scrivere ti prepari una scaletta. Se sì, poi la segui?
Sì, per me la scaletta è fondamentale per chiarirmi le idee e decidere le svolte principali del libro. Come ho già detto, la scrivo su un quadernone giallo che tengo sempre a portata di mano per dare un’occhiata o segnare qualche particolare che decido di cambiare in corsa.

Scrivi in ordine cronologico?
Non necessariamente.

Hai un luogo particolare dove ami scrivere?
Solitamente scrivo nella mia camera da letto, dove ho una bellissima scrivania antica con sopra tutte le mie scartoffie e il pc.

Parlaci dei tuoi libri


Sono una devota lettrice di fantasy ed è stato naturale, iniziare a scrivere proprio con il genere che prediligevo. Inoltre, da un paio di anni mi sono appassionata alla letteratura M/M (man to man) e quindi ho deciso di provare a scrivere storie con protagonisti due uomini, e non con i canonici uomo e donna.

Il mio primo libro “Come rapire un Alpha e vivere felici”  nasce dall’idea di un simpatico quid pro quo che vede Kirian, un mutaforma imprigionato nella sua forma di lupo, e Ric un ragazzo che, credendolo un cane, lo rapisce a scopo di riscatto. Da qui, una serie di avventure divertenti e romantiche. Vista la buona accoglienza da parte dei lettori, ho deciso di continuare la serie (intitolata I lupi di Stockton Town) con altri personaggi conosciuti nel primo libro. Così, in “Lo strano caso del barista scomparso” troviamo Taylor,  il gemello di Ric, alle prese con un traffico clandestino di schiavi sessuali e con un’irresistibile attrazione per Deryl (fratello di Kirian). Infine, nel terzo libro “L’ombra del lupo bianco” propongo due nuovi affascinanti personaggi, il burbero Ramirez e il misterioso Noah e approfondisco sempre di più il particolare “universo” da me ideato.

L’ultimo romanzo che ho pubblicato il 5 maggio, non fa parte della serie dei lupi e si intitola “L’Acrobata”. Anche in questo caso si tratta di un fantasy e di come un piccolo ladruncolo, soprannominato l’Acrobata, scelga la casa sbagliata da svaligiare. Infatti, si ritroverà di fronte l’irritato padrone di casa, un vampiro centenario di nome Vincent.


I tuoi libri sono autopubblicati o editi?
Sono autopubblicati.

Cosa pensi dei self?
Penso che se ben utilizzata e gestita, l’autopubblicazione sia un’eccezionale possibilità che permette di far conoscere le proprie opere senza passare attraverso le CE. Purtroppo, come tutte le cose belle, anche in questo caso ci sono delle controindicazioni. Visto che non esiste più una selezione a monte, diventa di fondamentale importanza la serietà di chi decide di pubblicare e il suo desiderio di presentare un’opera al meglio delle proprie possibilità. Ricordiamoci sempre che il lettore paga, dunque ha diritto ad acquistare un libro corretto e ben scritto.

Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Non so rispondere a questa domanda. Non pensavo neanche che esistesse ancora questa possibilità visto, appunto, che esiste la possibilità di pubblicare in self.

Per pubblicare con una CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Sono in quest’ambiente da troppo poco, per poter dare un’opinione. Mi piace pensare che le CE leggano i libri che gli scrittori propongono e scelgano in base alla qualità dell’opera.

Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Ammetto che prima di pubblicare i miei romanzi, non ero certo un animale da social network. Ancora adesso, utilizzo solo facebook (e a fatica) ma ho scoperto che la cosa mi diverte molto. Specialmente il contatto con i lettori, mi dà grande soddisfazione e mi piace interagire e sentire le loro opinioni. 

Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Buono, mi piace interagire con loro e adoro sentire le opinioni che hanno sui miei romanzi.

Una domanda un po’ peperina. Se una grande casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però devi stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Se parlate di un editing un po’ invasivo, di fronte alla possibilità di pubblicare con una CE, penso proprio che accetterei. Se invece si trattasse di stravolgere la trama, la personalità dei personaggi o addirittura il finale, direi sicuramente di no.

Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Non posso dire di aver incontrato grosse difficoltà, però è anche vero che non avevo grandi aspettative, quindi tutto quello che è arrivato è stato ben accetto. È indubbio che per gli scrittori self la strada sia un poco più in salita; l’autore straniero è più ricercato e anche i lettori lo prediligono. Per esperienza personale non mi posso lamentare: tra gli addetti ai lavori ho trovato sempre persone gentili e disponibili e anche quando non era possibile promuovermi (per precise scelte del blog o per mancanza di tempo) mi veniva spiegato il perché e mi ritiravo in buon ordine. Soltanto un blog non mi ha mai risposto, ma ormai me ne sono fatta una ragione e neanche ci provo più.

Quanto è importante, secondo te, la promozione per il successo di un libro?
Sono convinta che la promozione sia necessaria. Più se ne parla e più aumentano le possibilità che qualcuno si incuriosisca e decida di leggerlo.

Cosa consigli a una persona che si affaccia al mondo della scrittura?
Consiglio di iniziare a scrivere per proprio piacere personale e di non farne il centro della propria vita, né tantomeno un’attività di lucro. Inoltre, consiglio di non buttarsi a capofitto con il primo libro come ho fatto io. Mi sono resa conto che non basta una bella trama e una buona conoscenza dell’italiano. Le regole dell’editing sono implacabili e tra: caporali, virgolette, puntini e altre amenità varie, all’inizio ho commesso molti errori che adesso sicuramente non rifarei.

Cosa o chi ha ispirato le storie che hai scritto?
Il mondo del soprannaturale mi ha sempre affascinata, da qui a scrivere libri fantasy il passo è stato brevissimo.

I personaggi sono reali o inventati?
I miei personaggi sono inventati, ma ognuno di loro possiede delle caratteristiche che amo e che mi sono divertita a sviluppare.

Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
La persona che mi ha sostenuto maggiormente è sicuramente mia figlia che, oltre a realizzare le cover, è la mia prima lettrice e correttrice di bozze.
Ho trovato anche tanta solidarietà da parte di alcune colleghe, due delle quali mi hanno aiutato veramente tantissimo. La prima mi ha praticamente insegnato l’ABC della pubblicazione su Amazon e la seconda è diventata la mia speciale consigliera.

Ultimo libro letto?
Dominic di Taylor Kinney, dopo aver letto la sua serie Master & Slave ero curiosa di leggere anche i suoi libri a tema BDSM.

Che genere leggi?
Prediligo il genere fantasy, il romantic suspense e il mistery.

Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so, copertina, trama, autore, etc?
Non scelgo quasi mai dall’autore, perché a volte mi sono ritrovata ad amare un libro di un certo scrittore e a odiarne, magari, un altro. La cover è sicuramente un buon bigliettino da visita, ma principalmente scelgo attraverso la trama, le recensioni sugli store e il passaparola con gli amici.

A quali autori non sai rinunciare?
Mi piacerebbe sfornare qualche autore classico… così, per darmi un tono. Ma in effetti sono una figlia della fantascienza e del fantasy e quindi non rinuncerei mai a leggere un libro di Isaac Asimov.

Di cosa hai paura?  
Di non poter finire le cose che ho iniziato.

Dove vorresti vivere?
Mi piacerebbe tantissimo vivere a Londra.

Hai altri hobby oltre la scrittura?
Mi piace molto disegnare, infatti mi sarebbe tanto piaciuto scrivere un libro per bambini illustrato con i miei disegni. Inoltre, nel tempo libero (ormai pochino) mi piace suonare il pianoforte.

Qual è il tuo sogno più grande?
Come dice il grande Ligabue: “Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho”, un  mondo dove ognuno possa essere se stesso senza paura di essere giudicato per quello che è.

Ti piacciono gli animali?
Mi piacciono gli animali da compagnia e infatti ho due cani: un labrador e uno shiba inu.

Credi nella magia e nel paranormale?
Sono una persona di ampie vedute e quindi pronta a credere… ma solo di fronte a prove certe.

Come ti immagini tra vent’anni?  
Di nuovo qui con voi per un’altra bella intervista, magari festeggiando il mio Premio Strega!

Libro preferito e autore preferito? Perché? 
Sono molti i libri che ho amato, ma ammetto che quello che mi è rimasto nel cuore è “Il giardino segreto” di F.H. Burnett: un vero inno alla natura, alla speranza e all’amicizia che mi ha accompagnato durante la mia infanzia.

A che età hai iniziato a leggere e con quale libro?
Me lo ricordo benissimo. Avevo otto anni e mia madre mi regalò “Iolanda la figlia del Corsaro nero” di Emilio Salgari.

Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Ho appena pubblicato il mio nuovo romanzo e quindi sono nel classico periodo refrattario. Di solito resto ferma almeno un paio di settimane, per decantare e salutare gli amati personaggi che ancora vivono nella mia mente, nel frattempo mi dedico alla promozione e alla lettura.
Subito dopo ho  intenzione di scrivere il seguito de L’Acrobata che avrà come protagonista il dolce Mal. Anche la serie I lupi di Stockton Town avrà almeno un altro paio di libri… ci sono troppi personaggi in cerca d’amore e il mio cuore romantico, non mi permette di non regalare loro il lieto fine che meritano. Mi piacerebbe anche provare con qualcosa di più classico, magari un romance contemporaneo. Probabilmente lo farò quando mi sentirò più sicura di me.

Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo quest’intervista?

Se sono autori conosciuti, sinceramente non mi sento di dar loro nessun consiglio, visto che quasi certamente alcuni saranno molto, ma molto più bravi di me. Se invece sono alle prime armi (come la sottoscritta) o addirittura agli esordi, posso solo consigliare di mantenere intatti i propri sogni e la voglia di divertirsi facendo quello che ci piace di più… e cioè scrivere!


Grazie Agnes per questa bellissima intervista! 



Alessia Garbo [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Ciao, e grazie a voi per lo spazio. Certo che puoi darmi del tu.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono Alessia. Scrivo, leggo, recensisco romanzi. Amo essere me stessa e cercare la felicità nei piccoli piaceri.  Ho due cani da cui non mi separo mai. Ci provo, almeno. Ho una tremenda paura di fare la figura della boriosa in questa intervista. L’emozione mi porta a dire cose che poco c’entrano con la domanda.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Difficile sceglierne uno su tutti. Forse quest’indecisione dice molto di me. Devo essere caleidoscopica, non me lo spiego altrimenti. O eternamente indecisa.
4-Tre aggettivi per descriverti
Ironica, solidale, spontanea.
5-Come dicono di te gli altri?
Premetto che non sono pagati per dire qualcosa su di me :-P. Mi definiscono solare, simpatica, disposta all’ascolto, persuasiva, garbata (burloni!).
6-Il giorno più bello della tua vita?
Era luglio, ci saranno stati più di trenta gradi. Il cielo era di un azzurro abbagliante, il traffico indicava che quello era il primo giorno dei saldi. Ero vestita di bianco e andavo incontro a un uomo, che mi aspettava sorridendo in fondo alla navata di una chiesa.
7-Una cosa che ti rende felice?
Tre. Sapere di non essere sola. Incontrare un cane da qualche parte. E scrivere.
8-Tre persone che stimi?
Come posso limitarmi a tre? Stimo chi riesce in qualcosa, portandola a termine con fatica. Chi sorride, nonostante tutto. Chi rimane buono e gentile, malgrado il dolore o la delusione. E chi invece ha il coraggio di arrabbiarsi. Stimo chi è grande, e chi rimane piccolo. Sono molto incline alla stima. Mi piacciono le persone. Il più delle volte.
9-Sei mai stato deluso/a?
Sì, ahimè.
10-Hai tatuaggi?
Uno soltanto. Ma sto sempre pensando a un nuovo tatuaggio.
11-Cos’è per te la  scrittura?
La scrittura mi ha salvata.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Stephenie Meyer, Paullina Simons, Veronica Roth.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Scrivo di giorno.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Entrambe le definizioni  mi calzano a pennello. Scrivo di getto, tipo flusso di coscienza.  Poi lascio riposare le scene e torno a completare e a riempire gli spazi che mi sembrano vuoti.
15-Scrivi a mano o al computer?
Rigorosamente al pc.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Tre anni fa, così, di punto in bianco.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
No, mai pensato a mestieri per così dire ideali.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Lo spero, e me lo auguro. ;-)
19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se sì poi la segui?
Delineo una trama che tendo a seguire, eppure spesso mi capita di cambiare idea in corsa. Mi sembra del tutto naturale che i personaggi assumano il carattere che vogliono loro e che gli eventi prendano una piega inaspettata.
20-Scrivi in ordine cronologico?
In linea di massima sì, ma non escludo di tornare indietro per colmare alcuni paragrafi o scriverne di nuovi.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
La mia cucina. Mi dico che dovrei cambiare posto e però poi penso “Naaah! Perché?”.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Il mio romanzo d’esordio si intitola Il giglio bruciato. Appartiene al genere Paranormal Romance. È ambientato a Como. E risponde alle domande:
E se l’Inquisizione esistesse ancora?
E se Como nascondesse un segreto?
E se il cattivo fosse quello che sembra la vittima?
Ho mischiato rosa e mistero.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Self.
24-Cosa pensi dei self?
Scelta personale o conseguenza. Le case editrici che per lo più ignorano i manoscritti di autori esordienti e il self può essere una valida alternativa.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Ho sempre sostenuto che è assurdo pagare per vendere un prodotto o un’idea. L’editoria a pagamento non dovrebbe esistere.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Mi piace credere che si riesca in un modo o nell’altro. Però, diciamolo, IL nome e gli agganci giusti fanno molto.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Adoro Facebook. Credo aiuti un autore a farsi conoscere gratuitamente e ad intessere relazioni più o meno dirette coi lettori. Ma può essere anche una croce.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Finora carino. Adoro che si prendano la briga di scrivermi che il Giglio è una droga o un cesto di ciliegie, che mi raccontino di avere amato/odiato Angelica, piuttosto che Gabriel. Amo parlarci uno per uno. Chiedo sempre quale scena hanno apprezzato di più.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Ho sorriso mentre leggevo. No, comunque.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Farmi conoscere. Chi è questa Garbo? Che cosa vuole? Che cosa vende? Come scrive? Suscitare curiosità e sincero interesse nelle persone non è cosa da poco.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Ho scoperto con mio sommo sgomento che è più importante della stesura del libro.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Scrivi per te, scrivi quello che ami leggere, non pensare a quello che gli altri vorrebbero, solo così non puoi sbagliare.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Caldo, tv spenta causa guasto, e il pensiero: “Che cosa succederebbe se non tutti fossero chi dicono di essere? Salviamo solo chi amiamo, o saremmo disposti ad immolarci anche per un perfetto estraneo?”
Il caldo gioca brutti scherzi, ma vi prego, spegnete la tv.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Inventati. Però per me sono veri. “Guarda, questo è proprio nello stile di Angelica. Gabriel farebbe così. Queste scarpe piacerebbero a Rebecca”, questi sono pensieri ricorrenti, come se i miei personaggi facessero parte della mia vita reale.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Jessica, mia sorella. Simona, la mia cugina-sorella. Le mie amiche e mia cognata. Le adoro, sono la mia forza.
36--Ultimo libro letto?
Radice, della mitica Liliana Marchesi.
37-Che genere leggi?
Paranormal, Urban Fantasy, Rosa, Giallo, Storico, Distopico.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Da tutto, mi lascio affascinare e soggiogare dai libri.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Alla Meyer, malgrado mi abbia delusa con Life and Death. A Elisa S. Amore, mia cara amica che scrive di sexy angeli della morte. A Paullina Simons a cui sarò per sempre grata di aver creato Alexander Barrington. Roberto Costantini.
40- Di cosa hai paura?
Di perdere le persone che amo. Che la felicità mi sfugga prima che io riesca a raggiungerla, o dopo.
41-Dove vorresti vivere?
In una villa in riva al mare.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Adoro cucinare, guardare serie tv e ridere a crepapelle.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Che il mio nome venga associato a “cose” belle.
44-Ti piacciono gli animali?
Li adoro. Se vedo un cane non posso non accarezzarlo e una volta ho salvato un gattino di tre, quattro giorni. Adesso è un gattone stupendo e vive presso una famiglia che lo ama.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Eccome, se ci credo! La mia amica Angela e io spesso amiamo definirci streghe.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
A cinquant’anni? Non mi immagino. C’è un buco nelle mie visioni da strega.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perché?
Potrei dire Il cavaliere d’inverno, o Twilight ma la verità è che il mio libro preferito è il Giglio. Non perché sia perfetto ma perché l’ho scritto io e so di averci riversato l’anima.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Avevo otto anni e ho letto “La storia di Cosette”, di Victor Hugo. (I miserabili)
Che scelta strana per una bambina!
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
In autunno pubblicherò Il giglio di cristallo, che è il sequel de Il giglio bruciato. L’ho già scritto ed è in revisione.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Smettete di leggere e correte a scrivere.


Grazie Alessia per la bellissima intervista 

mercoledì 15 giugno 2016

Livio Sollo [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]


1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente!

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono un giornalista e lavoro in tv ma è tutta una copertura. In realtà amo raccontare storie.

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito è il verde. Credo che dentro di me risvegli una sorta di richiamo primordiale, un desiderio di immergermi nella natura più profonda.

4-Tre aggettivi per descriverti
Non sono mai stato bravo a descrivermi senza sembrare presuntuoso.

5-Come dicono di te gli altri?
Credo di riuscire a comunicare al meglio nonostante sia di natura introversa. Le persone a cui tengo lo sanno e andiamo d’accordo.

6-Il giorno più bello della tua vita?
Mi è difficile sceglierne uno, anche perché certi bilanci si possono fare solo quando si è alla fine del cammino e il passato pesa più del futuro.

7-Una cosa che ti rende felice?
Trovare la giusta via su cui incanalare una storia

8-Tre persone che stimi?
Stimo chi ha salvato il mondo senza passare alla storia. Personaggi come Stanislav Evgrafovič Petrov.

9-Sei mai stato deluso/a?
Chi non è lo stato?

10-Hai tatuaggi?
Un simbolo alchemico sull’avambraccio destro.

11-Cos’è per te la  scrittura?
Una parte irrinunciabile della vita.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Mi piacciono molto Lovecraft e Terry Pratchett

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Dipende dai ritmi di lavoro. Un tempo riuscivo a scrivere in redazione ma negli ultimi anni ho sempre scritto la mattina presto o la sera tardi.

14-Ti definisci uno scrittore impulsivo o riflessivo?
Scrivo di getto, rileggo, cancello, rivedo, cancello, rivedo di nuovo. Sono un circolo vizioso.

15-Scrivi a mano o al computer?
Word is the way

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Ho cominciato da bambino ma il primo progetto editoriale serio l’ho concluso a 21 anni.

17-Da piccolo volevi fare lo scrittore?


18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Se parliamo di romanzi o editoria in generale, difficile a dirsi. Di sicuro la scrittura creativa legata al mondo aziendale è molto diffusa e in crescita in Italia, quindi gli spiragli ci sono.

19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se sì poi la segui?
Preparo sempre uno storyboard grezzo con i punti chiave di una storia. Poi vado dove mi portano i personaggi.

20-Scrivi in ordine cronologico?
Non necessariamente

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Qualsiasi luogo in cui mi possa concentrare

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Ygdrasill è un horror/thriller dai caratteri gotici. Rileggendolo ora mi rendo conto di quanto sia giovanile come stile ma in fin dei conti penso che sia godibile, specialmente il finale.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Tutti editi da case editrici non a pagamento.

24-Cosa pensi dei self?
Può essere un modo per sfuggire alle maglie delle lobby editoriali ma si rischia di riempire il mercato di opere che non meritano di essere lette.

25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Stessa risposta di prima

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Le conoscenze aiutano ma la fortuna fa il grosso del lavoro. Bisogna avere un’opera valida e metterla nelle mani della persona giusta nel momento in cui la CE sta cercando un genere specifico.

27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
I social aiutano molto a fare pubblicità. Io preferisco usare Facebook.

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Ricevo complimenti ma anche qualche critica. Mi piace avere un rapporto diretto.

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Dipende da cosa si intende per “stravolgere”. Il lavoro di un buon editor è oro colato e non bisogna essere troppo orgogliosi o schizzinosi. Credo che prima di rispondere dovrei trovarmi nella situazione descritta per capire.

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
L’enorme mole di libri presenti sul mercato e il fatto che il 70% dell’editoria sia in mano a poche aziende. In Italia ci sono tanti scrittori e pochi lettori, il che fa capire quale siano le opere che alla fine vendono di più.

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Fondamentale

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di non arrendersi di fronte alle porte sbattute in faccia. I grandi classici della letteratura mondiale spesso sono stati rifiutati decine di volte dagli editori prima di essere pubblicati.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Non saprei. Ygdrasill è una storia che ho sempre avuto dentro.

34- I personaggi sono reali o inventati?
Ciascuno di essi ha un pezzetto della mia vita in qualche particolare, come un capo d’abbigliamento o un tic nervoso.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
La mia famiglia, come sempre.

36--Ultimo libro letto?
After Dark di Haruki Murakami

37-Che genere leggi?
Amo i classici, saggistica politica e scientifica e lo stile di alcuni scrittori in particolare.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
La quarta di copertina fa il 90% del lavoro.

39-A quale autori non sai rinunciare?
Mi impongo ogni volta di smettere di leggere Murakami ma alla fine cedo sempre. Accadeva lo stesso con Palahniuk qualche anno fa.

40- Di cosa hai paura?
Abbiamo paura di ciò che non conosciamo. Il futuro è la nostra paura primordiale.

41-Dove vorresti vivere?
In una città dove una giornata di sole non è un evento insolito.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Mi piace giocare a calcio e lo sport in generale.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Scrivere una quadrilogia cinematografica.

44-Ti piacciono gli animali?
Ho due gatti e un cane, direi di sì.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Quello che chiamiamo magia è un punto interrogativo che la scienza prima o poi cancellerà.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Spero di riuscire a guardare certe cose con gli stessi occhi di adesso.

47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Difficile dirlo. Il primo che mi viene in mente è Il Signore degli Anelli. Solo un genio può creare un universo del genere in modo così approfondito. Nella vastità del mondo e dell’opera, Tolkien ci racconta che alla fine, per quanto il male sia grande, la vita riesce a trionfare. Una lezione non da poco.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ricordo che leggevo tanti Piccoli Brividi da bambino. Il libro che mi ha reso quello che sono è Le tredici vite e mezzo del capitano Orso Blu di Walter Moers

49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Un romanzo concluso e un progetto giornalistico.

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Non sono abbastanza esperto per dare consigli di vita. Però posso dire cosa ha funzionato per me: trovate un vostro modo per raccontare. Non parlo di stile o varietà della prosa ma di quelle piccole cose che nella quotidianità danno la spinta per superare l’abisso della pagina bianca.



Grazie Livio per l'intervista!


mercoledì 8 giugno 2016

Katherine Jane Boodman [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]



1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
È  un piacere essere qui con voi, grazie per avermi accolta in questo vostro spazio. Datemi pure del tu, sono una persona che ama la semplicità.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Tutta la mia vita si può riassumere con la parola “libri”. Scrivo libri, leggo libri e adoro  parlare di libri. È il mio mondo, il mio universo, sono perennemente immersa tra le pagine macchiate d’inchiostro e ne esco solo a malincuore.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito varia a seconda del mio umore, oggi è il verde, perché dalla finestra del mio studio si vede un magnifico prato baciato dal sole di inizio primavera. Sono una persona che ama particolarmente la natura, mi piace perdermi tra gli alberi e l’erba, magari con un libro in mano. Sono piuttosto solitaria e amo la notte, il momento migliore per leggere e scrivere.
4-Tre aggettivi per descriverti
Sognatrice, frizzante e dispettosa.
5-Come dicono di te gli altri?
Che sono una persona solare, che ama ridere e fare degli scherzi, ma che sono sempre con la testa fra i libri.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Per ora, il giorno più bello della mia vita è quando ho trovato in campagna un piccolo pappagallino che è poi divenuto il mio migliore amico.
7-Una cosa che ti rende felice?
Facile, leggere! E passeggiare per giardini immaginandomi tra le pagine di Orgoglio e pregiudizio.
8-Tre persone che stimi?
Tiziano Terzani per il suo modo realistico e spirituale di vedere il mondo. Jane Austen, per il suo non sentirsi mai inferiore a nessuno. Shakespeare per il modo in cui sapeva governare le parole.
9-Sei mai stato deluso/a?
La vita è una gran delusione, non si può non rimanere scottati. L’importante è avere un’ottima pomata contro le ustioni.
10-Hai tatuaggi?
No, ma ne vorrei uno.
11-Cos’è per te la  scrittura?
È un modo per affrontare la vita, è il mio antistress preferito, è la droga che mi aiuta ad evadere, è ciò di cui ho bisogno per sopportare la realtà.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Vorrei scrivere bene come la Austen, vorrei avere grandi idee come la Rowling e vorrei essere immortale come Shakespeare.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Rigorosamente di notte. Il silenzio mi aiuto a sprofondare meglio tra i miei pensieri.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Impulsiva nello scrivere la storia, la metto su carta molto velocemente, ma poi, mi capita di rileggere il mio scritto anche per mesi, di continuo, fino a quando, non mi soddisfa pienamente.
15-Scrivi a mano o al computer?
Preferisco scrivere a mano la prima bozza, poi la riscrivo a computer, cambiando o aggiungendo parti.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Alle elementari, era una storia di una maestra che faceva le pernacchie. La mia insegnante di italiano, dopo che ebbi finito di scrivere e disegnare il testo, prese i fogli e me li cucì assieme per formare il libro. Non so dove sia finito, ma ne serbo ancora il ricordo.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
La letteratura è sempre stato il mio mondo, scrivevo e leggevo sempre. Ideavo nuove favole e racconti in pochissimo tempo. Tra i libri stavo bene, quindi sì, ho sempre voluto fare la scrittrice.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Lo vorrei tanto, più che per guadagnare soldi, per poter far sognare i lettori con le mie storie.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
No, scrivo seguendo unicamente le mie idee, non ho scaletti, ma solo tanti episodi da legare assieme.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Sì, perché se no mi perderei!
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Nel mio studio o nella mia stanza, i due posti dove c’è più silenzio in casa mia.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
 “Un istante di noi” è un romanzo che si basa sulla storia di due sorelle e dei loro problemi in amore. Gestiscono una pasticcera e quando non litigano, si mettono d’impegno per conquistare gli uomini dei loro sogni. “I pedoni danzanti” è invece un fantasy, ambientato in un regno dove da decenni è in atto una guerra tra due fratelli. Isabella, la piccola protagonista del libro, finirà proprio in questo regno e qui vivrà fantastiche avventure.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Auto pubblicati, ma se un editore mi facesse una buona offerta, potrei accettarla.
24-Cosa pensi dei self?
Alcuni sono veramente bravi, ed è un piacere leggerli, altri, si vedono che scrivono tanto per. Il self è un’ottima opportunità per coloro che hanno sempre sognato di scrivere, ma non si dovrebbe abusare di questo mezzo. Se il tuo sogno non è quello di essere uno scritto, ma scrivi tanto per provare, allora non farlo, non è gioco, per molto è un sogno.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Che non crede in sé stesso e che è molto ingenuo.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Basta avere l’opera giusta. Se vende bene, allora le CE ti noteranno, il libro è l’unico mezzo per riuscire ad avere un contratto con un editore.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Sono sicuramente un mezzo fantastico per farsi pubblicità, ma si devono seguire le pagine giuste.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Io mi tengo un po’ nell’ombra, voglio che si concentrino sull’opera più che su di me, scrittore.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Se quello stravolgimento renderebbe migliore il mio libro sì, se invece lo renderebbe un libro fotocopia di quelli che si vedono tanto pubblicati ora, no.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
L’ottenere delle recensioni. Le persone comprano e leggono, ma evitano di lasciare un commento. Oppure i blog segnalano i libri ma pochi li recensiscono. Un commento vale molto di più di qualsiasi pubblicità.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
All’inizio è importantissima, ma una volta avviato il libro, è pressoché inutile.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Se lo vuole fare perché è il suo sogno, allora tenti, ma se è solo una voglia, allora lasci perdere.  Ad ognuno il suo mestiere e i suoi sogni.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
“Un istante di noi” è stato ispirato da mia sorella e “I pedoni danzanti” da alcuni sogni.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Alcuni reali, altri inventati.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Mi sostengo da me. Mio è il sogno, mia è l’avventura. Come ho detto, sono una persona piuttosto solitaria.
36--Ultimo libro letto?
Dieci piccoli indiani di A. Christie
37-Che genere leggi?
Di tutto e di più, ma preferisco i classici.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Dalle recensioni che ne hanno fatto e dai consigli degli amici. Se sono in libreria, mi lascio invece attrarre dalle copertine.
39-A quale autori non sai rinunciare?
L’Austen è l’unica di cui ho letto tutti i libri.
40- Di cosa hai paura?
Della vita.
41-Dove vorresti vivere?
Vienna.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Il giardinaggio.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Una libreria alla  Bella e la Bestia.
44-Ti piacciono gli animali?
Certo!
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Nella magia sì, ma non troppo nei fantasmi.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Sposata e con un nuovo libro tra le mani.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Orgoglio e pregiudizio della Austen, perché mi ha insegnato ad andare oltre le prime impressioni e a lasciare da parte i pregiudizi.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ho iniziato con i Topolino in prima elementare.
49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Sto già lavorando a un nuovo fantasy.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Di leggere sempre di più! I libri fanno bene alla mente ma anche al cuore.



Grazie a Katherine Jane per l'intervista!


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