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giovedì 11 agosto 2016

La strana quadratura dei sogni di Alex Capus [RECENSIONE]

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Trama:

È l'inizio di novembre del 1924. Il lago di Zurigo scintilla d'argento nonostante la foschia mattutina. Il convoglio dell'Orient-Express diretto a Parigi sta arrivando in stazione; sull'ultima carrozza, accanto allo sportello aperto, siede una ragazzina bionda stretta in una coperta di lana, assorta nei suoi pensieri. Da una rampa di carico, un giovane seduto a guardare i treni le fa un cenno di saluto. Sul binario accanto sfila il rapido in partenza per Ginevra, dove un uomo dal viso abbronzato è appena salito con la sua valigia. La ragazza si chiama Laura D'Oriano, e il suo sogno è quello di fare la cantante. Il ragazzo è Felix Bloch, ha appena dato l'esame di maturità e sta per iscriversi alla facoltà di ingegneria, o almeno così vorrebbe la sua famiglia. L'uomo è Émile Gilliéron e in quella valigia, in una scatola di sigari, custodisce le ceneri del padre, famoso pittore. I tre non hanno nulla in comune, tranne il fatto che le loro vite sono destinate a essere straordinarie. Perché Laura diventerà una delle prime spie antifasciste, Felix un importante premio Nobel per la fisica, ed Émile uno dei più rinomati falsari di opere d'arte al mondo. Ma tutto è ancora imprevedibile in quella nebbiosa mattina di novembre, dove insieme alla bruma autunnale aleggiano le infinite possibilità della vita.

Recensione:

“La strana quadratura dei sogni” è il nuovo romanzo di Alex Capus, autore conosciuto grazie al bestseller del passaparola “Ogni instate di me e di te”.
Questo romanzo si apre nel novembre del 1924, quando i tre protagonisti si incontrano e si osservano senza mai presentarsi o conoscersi.
Sono tre personaggi realmente esistiti, troviamo Émile Gilliéron, Laura D'Oriano e Felix Bloch , tre personalità differenti che non sono destinate ad incontrarsi una seconda volta, ma che per la loro vita verranno ricordati.
Li incontriamo giovani e pieni di sogni, non sanno cosa la vita ha in serbo per loro, Emile è figlio di un famoso pittore, Laura vorrebbe diventare una cantante e Felix sta per iscriversi all’università di ingegneria.
Alex ripercorre la loro vita e quello che sono diventati da adulti, a volte il loro percorso non sarà così facile  e l’incontro con determinate persone segnerà il loro futuro.
Il lettore viene catapultato in un vagone del treno diretto a Parigi, dove ci troviamo a guardare,come uno spettatore in un cinema, il momento in cui queste tre personalità differenti si osservano ignorando chi siano veramente o chi diventeranno.
Sul web ci sono molto notizie su questi tre personaggi in breve Émile Gilliéron è stato un artista svizzero e disegnatore archeologico tra i più noti per le sue ricostruzioni di manufatti micenei e dell’età del bronzo, si tratta di un falsario tra i più noti dell’inizio del novecento.
Laura D'Oriano è stata una spia italiana naturalizzata svizzera, per conto degli Alleati durante la Seconda guerra mondiale, ma viene ricordata come  l'unica donna ad essere stata condannata a morte in Italia la cui sentenza è stata poi eseguita (altre donne hanno subito la medesima condanna, ma poi la vita è stata loro risparmiata).
Infine Felix Bloch è  stato un fisico svizzero naturalizzato statunitense, premio Nobel per la fisica per il suo contributo alla nascita della risonanza magnetica nucleare. 
Lo scrittore ci racconta con dovizia di particolari, queste poche righe che qui sopra ho descritto, quindi c’è stato sicuramente un forte lavoro di ricerca per descrivere così bene la loro vita.
Possiamo anche considerare questo romanzo come una sorta di biografia di tre personaggi che sono stati alcuni dei protagonisti del novecento, ho trovato interessante capire il ruolo che Laura e Felix hanno ricoperto nella seconda guerra mondiale.
Questa parte sicuramente è stata molto interessante e piacevole come anche la vita di Emilie anche se il libro in alcuni punti risulta essere un po’ lento.
Penso che lo scopo di questo testo sia premere l’attenzione su queste tre persone, per  fare conoscere la loro vita quello che è stato il loro ruolo nel secolo scorso, ma non ho capito fino in fondo come mai l’autore abbia scelto proprio questi tre personaggi.
In più non ho colto il senso del romanzo, non c’è una vera e propria storia, ma solo la descrizione delle loro vite seppur nient’altro che ordinarie.
A mio avviso se l’autore avesse creato una sorta di storia inventata per unire le vite di queste tre persone, la narrazione sarebbe risultate più scorrevole e meno schematizzata.
In alcuni punti mi sembrava proprio una sorta di racconto della vita di queste persone senza che l’autore mettesse nulla di suo, forse è una mia sensazione ma questa scelta non mi è molto piaciuta.

Sicuramente questo libro ci fa riflettere sul senso della vita, e su quei momenti, attimi e frazioni di secondo dove la nostra vita può prendere una direzione a volte che non è sempre quella giusta.
Consiglio il libro a chi vuole leggere e conoscere meglio la vita di questi tre personaggi e farsi immergere nella storia del Novecento.

Ringrazio la Garzanti per l'invio della copia.





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