1-Grazie per aver
accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
2-Spiegaci chi
sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Il mio nome è
Giovanna e sono una studentessa universitaria. Frequento il corso di
Biotecnologie per la salute alla Federico II. Il mio sogno è quello di entrare
a far parte della ricerca medica o comunque di lavorare in laboratorio e le mie
più grandi passioni sono la scienza, come potete notare, e le belle storie sia
da leggere che da scrivere.
3-Dicono che i
colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e
cosa può dirci di te?
Il mio colore
preferito è l’arancione, e lo è da quando ero bambina. È un colore che mi
rilassa e mi coinvolge; è caldo come l’estate, la mia stagione preferita, come
l’alba e il tramonto, che sono due delle cose che più mi emozionano al mondo,
ma soprattutto è un colore fuori dagli schemi e dagli stereotipi, esattamente
come tutto ciò che amo.
4-Tre aggettivi per
descriverti
Difficile
condensarmi in tre aggettivi... direi disordinata, testarda, ambiziosa.
5-Come dicono di
te gli altri?
I miei migliori
amici e tutti coloro che per me contano mi vogliono bene... sinceramente a me
basta questo.
6-Il giorno più bello
della tua vita?
Il giorno in cui
quattro anni fa il mio ragazzo tornò dopo un mese e mezzo in cui non ci eravamo
visti. Non penso di essere mai stata più felice di allora.
7-Una cosa che ti
rende felice?
Riuscire a portare
a termine qualcosa che mi soddisfi; questo in ogni campo, dalla scrittura allo
studio.
8-Tre persone che
stimi?
I miei genitori
(valgono per uno :P), il mio ragazzo Fabri e la mia amica Giada perché non si
arrende mai.
9-Sei mai stato
deluso/a?
Tantissime volte,
quasi sempre da me stessa.
10-Hai tatuaggi?
No... per ora.
11-Cos’è per te la
scrittura?
È un modo per
raccontare le storie che popolano i miei sogni (e i miei incubi), mettendomi
totalmente in gioco.
12- A quali
scrittori ti ispiri?
Per i temi che
tratto devo ammettere che non mi ispiro a nessuno in particolare. Per lo stile
a Stephen King (originale, no?). Amo il suo modo di mostrare ciò che racconta come se prendesse vita.
13-Quando scrivi
di notte o di giorno?
Ultimamente di
notte, ma solo perché di giorno ho così tanti impegni che non faccio altro...
14-Ti definisci
una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Impulsiva,
assolutamente. Di solito parto dal foglio bianco e dall’idea generale, senza
mappe, schemi o scalette che possano aiutarmi. Mi piace “montare” la storia
pezzo per pezzo man mano che nasce.
15-Scrivi a mano o
al computer?
A computer e tra
le note del cellulare. A mano non riesco, mi sfugge l’ispirazione.
16-Quando hai
scritto il tuo primo libro?
Avevo intorno ai
dieci anni quando scrissi il primo, che poi è diventato una “saga” di sette quadernetti
(allora scrivevo a mano per mancanza di supporto digitale). Prima, però, avevo
già scritto molte storie, disegnato fumetti, creato un universo di fantasia che
oggi ricordo con molta nostalgia.
17-Da piccola
volevi fare la scrittrice?
Sì, ma l’ho sempre
visto come uno di quei sogni irrealizzabili che non avrei mai potuto
raggiungere.
18-Pensi che la
scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Molto difficile...
per farne un lavoro bisogna uscire al di fuori del libro e iniziare a venderne
i diritti per film, brand o altro. Ovviamente questo succede solo ai “grandi”
(non sempre apprezzabili) scrittori che vengono spronati dalle maggiori case
editrici.
19-Per scrivere ti
prepari una scaletta? Se si poi la segui?
Mi capita di
scrivere i punti fondamentali ma non li seguo quasi mai. Le mie storie sono una
sorta di fluido che cambia man mano che avanza, arricchendosi e creando se
stesso.
20-Scrivi in
ordine cronologico?
Generalmente no,
preferisco utilizzare i flashback per introdurre colpi di scena o spiegare
meglio alcuni avvenimenti.
21-Hai un luogo in
particolare dove ami scrivere?
No, il computer è
fisso quindi ho una postazione obbligata :3
22-Parlaci dei
tuoi libri/libro?
Il mio unico romanzo edito finora è “Giochi
di Ombre”. È un thriller, ma non un
thriller classico: non ci sono investigatori, omicidi, scene del crimine. È un thriller romantico, una storia
di vita e d’amore con personaggi comuni, ognuno con il proprio passato e, di
conseguenza, i propri tormenti. Ma la storia d’amore non è fine a se stessa,
anzi si intreccia con un mistero all’apparenza senza spiegazioni ma che, in
realtà, cela in sé molto più di quanto i protagonisti non desiderino.
23-Il tuo
libro/libri sono auto pubblicati o editi?
“Giochi
di Ombre” è edito da Lettere Animate.
24-Cosa pensi dei
self?
Penso che il self
publishing sia un’ottima soluzione in termini di guadagno e gestione
dell’opera, perfetto per chi voglia sentirsi indipendente. Purtroppo, però,
emergere in quel campo è davvero difficile e ci sono fin troppi pregiudizi che
riguardano gli autori autopubblicati... purtroppo fondati, in qualche caso. Chi
si autopubblica con criterio ha tutto il mio sostegno, sicuramente anch’io
proverò quella strada.
25-Cosa pensi
di chi paga per farsi pubblicare?
Penso che nel 90%
dei casi siano persone non informate soprattutto riguardo l’autopubblicazione,
che pur di vedere realizzato il loro sogno farebbero qualsiasi cosa. È
comprensibile. Purtroppo però sono destinati a restar delusi in ogni caso: mai
pagare per pubblicare!
26-Per pubblicare
con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le
proprie forze?
Dipende dalla CE:
ce ne sono alcune obiettivamente inarrivabili, a meno che non si diventi un
caso editoriale (e purtroppo è abbastanza difficile). Altre, invece, vanno alla
ricerca di autori pescando tra i self e scorrendo le classifiche, e qui già la
possibilità aumenta. In generale, però, per andar bene a una grande CE si deve
vendere: la maggior parte dei big non punta sullo scrittore emergente perché lo
ha a cuore, ma perché l’opera è commerciale. Per fortuna non sono tutti così.
27- Ami i social
network? Per un autore sono croce o delizia?
Io sono amante dei
social e li trovo molto utili ai fini di promozione e per farsi conoscere.
Purtroppo però il pubblico che attirano è limitato: da soli non bastano.
28- Com’è il tuo rapporto
con i lettori?
Li vedo come
persone coraggiose tanto da riporre la loro fiducia in me, ma soprattutto come
coloro che possono darmi un parere per permettermi di migliorare. Non lo ho mai
considerati clienti, non avrebbe senso.
29- Una domanda un
po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a
pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti
stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a
vendere più copie, tu accetteresti?
Devo essere
sincera? In linea di massima sì. Mi darei un pizzico sulla pancia per tutti gli
stravolgimenti, ma credo che nessun autore emergente butterebbe all’aria
un’opportunità del genere. E se qualcuno ha risposto no, non ci credo!!
30- Quali sono le
difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella
promozione del tuo libro?
Innanzitutto il
fatto che, come ho detto, il pubblico online sembra essere sempre lo stesso
(anche se in realtà non è così). A me non piace spammare o fare pubblicità
insistente, perché è ciò che odio vedere negli altri autori, quindi ovviamente
trovo una maggiore difficoltà. Nella vita vera, poi, è difficile trovare chi
voglia investire soldi e tempo in un emergente. Difficile, ma non impossibile.
31- Quanto è
importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Molto, moltissimo.
Dietro l’angolo potrebbe esserci il nuovo Alessandro Manzoni, ma come facciamo
a saperlo se lui non ce lo fa sapere?
32-Cosa consigli
ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di non arrendersi
né demotivarsi, e per esperienza so che è facilissimo perdere la voglia quando
si ricevono dei duri colpi come essere rifiutati dalle CE o, ancora peggio!,
ricevere un’aspra critica sulla propria opera. Forse sono queste ultime, le
recensioni negative, ciò che colpisce più duro: bisogna ricordare che per ogni
persona a cui non si piace ce ne sarà sempre un’altra che apprezzerà ciò che
fai. Persino i grandi capolavori non sono apprezzati da tutti.
33-Cosa o chi ha
ispirato la storia che hai scritto?
Mi ha ispirata la
notte, suppongo. L’idea è stata un lampo improvviso prima di andare a dormire.
34- I personaggi
sono reali o inventati?
Sono inventati, ma
hanno molto dei miei sentimenti, dei miei comportamenti, del mio modo di
essere. Diciamo... così così.
35-Chi ti ha
sostenuto in quest’avventura?
Prima della
pubblicazione mi hanno sostenuta soprattutto Fabrizio, il mio ragazzo, e
Antonella, la mia migliore amica. Dal momento della pubblicazione oltre a loro
mi hanno dato una grande mano tante persone, ma in particolare i miei genitori.
Senza di loro sarei stata persa.
36--Ultimo libro
letto?
Like Lions di
Giorgia Vasaperna, un urban fantasy edito da Panesi Edizioni.
37-Che genere
leggi?
Di solito leggo
thriller, horror, fantascienza e fantasy, ma in generale leggo di tutto, dai
classici alla filosofia.
38-Da cosa scegli
un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Ahimé ciò che
attira la mia attenzione è la copertina. So che è un discorso superficiale, ma
non poso farci nulla: sono attratta dalle copertine belle e particolari. Però
non c’è cover che tenga se la trama non mi intriga: è quella che mi dà il colpo
di grazia. L’autore non mi interessa a meno che non sia qualcuno che proprio
non mi piace, a quel punto lo evito.
39-A quale autori
non sai rinunciare?
Nessuno... non
sono attaccata a nessun autore in generale, anche se forse quello di cui ho più
opere, quasi tutte, è Carlos Ruiz Zafòn.
40- Di cosa hai
paura?
Di perdere ciò che
amo.
41-Dove vorresti
vivere?
In un luogo che mi
permetta di vivere tranquilla, magari in riva al mare.
42-Hai altri hobby
oltre la scrittura?
Mi piace molto
frequentare la palestra e, soprattutto in passato, giocavo tanto ai videogames.
Adesso purtroppo il tempo è poco e preferisco impiegarlo a leggere.
43-Qual è il tuo
sogno più grande?
Quello di vedermi esposta
tra gli scaffali di una libreria e quello di sconfiggere l’Alzheimer con il mio
contributo alla ricerca (o di vederlo sconfitto anche senza il mio aiuto, mi
accontento lo stesso).
44-Ti piacciono
gli animali?
Li adoro! Tranne
gli insetti, quelli non posso sopportarli.
45-Credi nella
magia e nel paranormale?
Nella magia no...
nel paranormale sì, ma solo in alcune cose. Sono una persona molto scettica.
46-Come ti
immagini tra vent'anni?
Uguale ad ora,
solo sposata, indipendente e con tanti nuovi obiettivi dato che avrò già
raggiunto quelli attuali.
47-Libro preferito
ed autore preferito? Perchè?
Libro preferito
direi 1984 di Orwell, perché quando l’ho letto mi ha cambiato la vita facendomi
vedere il mondo in tutt’altro modo. Autore preferito Dan Brown per come riesce
a coinvolgermi in ogni sua opera.
48-A che età ha
iniziato a leggere? E con quale libro?
Leggo da quando ho
imparato a farlo. I miei primi libri letti erano della Raffaello Editrice, dei
romanzetti storici ambientati in varie epoche antiche tra cui l’Egitto, l’Antica
Roma, il Neolitico... erano fantastici! Purtroppo non ricordo quale sia stato
il primo.
49-Progetti per il
futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Certo!
In programma ci sono due uscite. La prima è “Dandelion”, una raccolta di tutti i racconti che ho scritto finora
(editi online e inediti), che sarà disponibile gratuitamente appena sarà
pronta. Infine, e di questo sono particolarmente fiera, c’è “Al di là della cornice”, un romanzo
breve di genere horror che non potrà fare a meno di sorprendervi.
50-Che consiglio
daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Non arrendetevi
mai anche se i vostri sogni vi sembrano inarrivabili. Oggi stringo tra le mie
mani la mia opera in carta e inchiostro, fino a due anni fa non l’avrei mai
detto.
Grazie a Giovanna per l'intervista!
non conoscevo quest'autrice e l'intervista colma la lacuna; non sono una scrittrice ma condivido il sottolineare come per pubblicare sia giusto NON pagare ;)
RispondiEliminavi ho lasciato un piccolo premio qui:
http://chicchidipensieri.blogspot.it/2016/05/premio-per-chicchi-di-pensieri-liebster.html